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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

29 agosto 2021

 

  CUTIGLIANO – L. SCAFFAIOLO

Della serie facciamoci del male. Classico itinerario, che dai 678 m. di Cutigliano, conduce ai 1797 m. del lago Scaffaiolo, per poi concludersi ai 1500 m. della Doganaccia. Passando dai 1826 m. della cima del monte Spigolino.

Data: 26 Agosto 2021

Partenza: Dal paese di Cutigliano che si raggiunge con la S.R. 66 e successivamente con la S.S.12. E' servito dai mezzi pubblici del COPIT, linea 54, con cui ho raggiunto il paese di partenza.

Note: Non ci sono particolari difficoltà, ma per il notevole dislivello in salita, è adatto a persone allenate. Non si trovano prese d’acqua lungo il percorso, per cui è necessario partire già provvisti. Molto utile un cappello per ripararsi dal sole.

Fonti: Cutigliano, Lago Scaffaiolo (ma a volte fanno storie) 

Sentieri: CAI 6, CAI 6A, CAI 00, CAI 66.

Itinerario: Ebbene sì, è stato un ripiego. Ero partito con in testa un altro itinerario, ma per un errore di valutazione, mi sono reso conto che non stavo dentro ai tempi prestabiliti, (i mezzi pubblici non aspettano!). Avevo considerato di impiegare un tempo minore per percorrere il primo tratto. Pazienza, sarà per una prossima volta. Un’alternativa, ma comunque piacevole, bella, in un territorio che amo, e che non mi stanco mai di percorrere. Anche se è sempre più presa d’assalto da moltissime persone, molte delle quali cafone e maleducate, che di montagna e di come ci si comporta ne sa poco o nulla.

Parto dal centro del paese, dopo aver riempito le borracce alla grande fontana, (prima di lasciare il paese se ne trovano altre tre) percorro via Roma, una delle strette stradine di Cutigliano, con la quale raggiungo il palazzo comunale, con i moltissimi stemmi. Al lato del palazzo, un tempo sede dei capitani della montagna, comincia l’itinerario che coincide con la “Romea Strata”, uno dei vari cammini che passa da Pistoia. Con via Giacomelli e via Canneto esco dal paese in ripida salita, arrivando a Pra’ di Chiavello. Dopo un tratto di sterrato e uno di asfalto giungo al Pianone, mentre sopra la mia testa passa la cabina della funivia. Seguo a sinistra i segni bianco rossi del CAI 6, rinfrescati di recente, e in breve arrivo alla Collacchia, dove sulla destra parte una deviazione per la vetta del monte Cuccola a q. 1040 alla quale arrivo in una decina di minuti, e da cui godo di un bel panorama a 360° oltre che sul paese appena lasciato. Torno indietro, oltrepasso una sbarra, poco dopo costeggio una malga e proseguendo sulla bella carrareccia arrivo a prendere a destra ad un bivio, dove qualche anno fa sono passato con il percorso Azzurro Pracchia Abetone. Percorse poche decine di metri seguo a sinistra in salita, costeggio i resti del Tesone, ruderi di un vecchio podere, e in costante salita arrivo al bivio dove il CAI 6 si divide. Continuo a sinistra in pari con il CAI 6A, che coincide con il sentiero dei funghi, oltrepasso il ponte degli gnomi, dopo il quale il sentiero torna a salire fino ad arrivare ad una area picnic in località Le Piagge a q. 1424, dove faccio una breve sosta. Attraverso la strada asfaltata e fatti pochi metri mi rendo conto del mio errore di valutazione, troppo tardi per percorrere il sentiero che avevo in mente. Decido che la mia meta sarà il lago Scaffaiolo, per cui ancora avanti in costante salita per un bel bosco di alto fusto di faggio. Quindi attraversando prati sommitali dove le piante di mirtillo stanno assumendo il bel colore ruggine, e la vista spazia su tutto il crinale, fino al Libro Aperto e il Cimone, arrivo al passo della Croce Arcana a q. 1669. Seguo il sentiero di crinale 00 e, raggiunta la base del monte Spigolino, decido che non sono ancora sazio di salite. Quindi animo, si sale ai 1826 m. della sua cima, 360° di bellezza, il senso di leggerezza e di libertà si acuiscono. Chiudendo gli occhi sembra di volare, anche in considerazione del forte vento che spazza il crinale. Torno con i piedi per terra e in breve arrivo al lago. Trovato un posto riparato dal vento mi riposo e faccio sosta pranzo. Prima di tornare indietro raggiungo il rifugio per colmare la mia golosità con una fetta di crostata ai mirtilli. Dopo di cui piano piano prendo la via del ritorno, arrivato al passo della Calanca a q. 1731, seguo a sinistra in discesa con il CAI 66. La mia attenzione, insieme a quella di altri, viene attratta da molti uccelli rapaci, che librandosi magnificamente in volo sono a caccia. Non ne avevo mai visti così tanti tutti insieme, non sono bravo a distinguere le razze, ma dal piumaggio sembrano Astore. Successivamente con la larga e comoda carrareccia raggiungo la Doganaccia a q. 1500, dove con la funivia scenderò a Cutigliano, paese da cui sono partito stamani mattina.  

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