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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

29 marzo 2017

... A Spasso sul Montalbano (E-EE)




Itinerario ad anello da Serravalle P.se al paese medievale di Montevettolini, tra magnifici uliveti, sulle dolci colline che separano la piana Pistoiese dalla Valdinievole. 


Data: 12 Marzo 2017

Partenza: Da Serravalle P.se, raggiungibile percorrendo la S.P. Lucchese.

Note: Bella escursione di inizio primavera, grandi panorami, adatta a persone allenate.
Fonti: Partire riforniti di acqua. L'unica fonte si trova poco prima di Montevettolini.
Sentieri: CAI 300, CAI 30, CAI 17, CAI 300


Itinerario: Lasciata l'auto superiamo il valico e prendiamo la strada asfaltata a sinistra seguendo il CAI 300. Ai due bivi successivi andiamo a destra percorrendo in salita via Monte e in ripida salita via Poggio Cala a q. 220 WP1. Dopo i primi panorami e oltrepassate alcune abitazioni arriviamo alla fine della strada in corrispondenza del civico n. 7. Andiamo a destra su sterrato, poi a sinistra seguendo una carrareccia a q. 313 WP2. Al bivio successivo proseguiamo a destra su asfalto in salita a q.314 WP3 al culmine del quale l'asfalto lascia il posto allo sterrato. Oltrepassata una bella colonica andiamo a sinistra WP4 e subito arriviamo ad una abitazione da cui si gode un panorama stupendo, che, nelle giornate senza foschia arriva fino a Firenze. Oltrepassiamo la bella costruzione entrando nel bosco, facendo attenzione e tenendo ai due bivi successivi la destra a q.398 WP5 e a q.409 WP6 in salita arriviamo ad incrociare il sentiero di crinale. Prendiamo a sinistra a q.429 WP7 e subito a destra in discesa e percorse poche decine di metri andiamo a sinistra aggirando una abitazione. Seguiamo il sentiero in discesa, poi una carrareccia a sinistra WP8, (via di Melazzano) e quindi l'asfalto fino alla località di Poggio Tondo. (Si può accorciare l'itinerario prendendo la carrareccia a sinistra in leggera discesa che segue la recinzione dell'Agriturismo. Aggiriamo a destra l'abitazione seguente tornando nel bosco fino ad una vecchia colonica, punto d'incontro con il nostro itinerario). Noi andiamo a dritto su asfalto in discesa seguendo il CAI 30, al bivio seguente a sinistra su sterrato seguendo i segni bianco rossi prima in pari e poi in discesa, fino ad arrivare ad una Marginetta in corrispondenza della strada asfaltata che conduce a Monsummano Alto. Facendo attenzione prendiamo a sinistra a q.231 WP9 e subito a sinistra seguendo un sentiero non segnato ma molto piacevole. Alla carrareccia seguente andiamo a sinistra a q. 200 WP10 e subito a destra a q. 205 WP11 in discesa passando in mezzo a splendidi uliveti. Al bivio successivo prendiamo a sinistra in corrispondenza di un apicoltore in via di Meosecco a q.159 WP12, seguiamo la strada e attraversiamo il piccolo borgo andando a dritto costeggiando un muro. Oltrepassato un piccolo ruscello rientriamo nel bosco, alla fine del quale arriviamo alla colonica, punto di congiunzione con la scorciatoia. Seguiamo a destra in discesa, prima su sterrato e poi su asfalto, oltrepassando alcune abitazioni a q.149 WP13 dove troviamo una fontana, per giungere al bivio e procedere a sinistra sopra il ponte. Subito dopo ancora a sinistra in salita su sterrato a q.118 WP14 con il quale arriviamo ad incrociare la strada provinciale in prossimità dell'Oratorio della Madonna della Neve a q.159 WP15, sotto il paese medievale di Montevettolini. Proseguiamo a destra dell'Oratorio, sempre con il CAI 30 prima in pari e poi in discesa seguendo via Bronzuoli, quindi a sinistra via Capanne di Roncone e successivamente a destra via Sorgente del Prefetto. Toccato il punto più basso si risale in ripida salita a sinistra con via Poggio Campino, alla fine della quale ritroviamo lo sterrato. Oltrepassiamo una bella abitazione e al bivio seguente teniamo la sinistra a q.227 WP16 arrivando ad una casa disabitata dalla quale la vista spazia su tutta la Valdinievole fino al Padule di Fucecchio. Ripartiamo con la bella immagine del Borgo delle Rocchine alla nostra destra e continuando a salire a sinistra arriviamo al culmine della salita in località Case di Monte e poco dopo ci immettiamo sulla Provinciale che seguiamo a sinistra. Arrivati in località I Papi a q. 274 WP17 cominciamo a risalire seguendo a destra e subito a sinistra, oltrepassiamo l'agriturismo e giunti proprio sopra ad esso prendiamo a sinistra superando una catena WP18, per arrivare ad un pianoro da cui si gode l'ennesimo bel panorama sulla piana Pistoiese e sulla Valdinievole. Si continua a destra con il CAI 17 ed in breve arriviamo ad un sentiero più grande che prendiamo a destra in pari a q. 397 WP19. Al bivio si prosegue a sinistra in salita ed al successivo ancora a sinistra a q. 429 WP20 poi subito a destra a q. 436 WP21, (attenzione) seguiamo il sentiero in pari e poi in discesa. Al bivio proseguiamo a sinistra di nuovo in salita a q. 424 WP22, poi ancora a sinistra a q. 427 WP23 e alla fine della salita prendiamo a destra in pari il CAI 300 a q. 454 WP24, sentiero che percorreremo a dritto oltrepassando un punto attraversato all'andata, fino a ricongiungersi in prossimità di una curva alla carrareccia percorsa la mattina. La seguiamo a sinistra in discesa, ritroviamo l'asfalto e al bivio successivo andiamo a destra in via Monte WP25 ed ancora a destra fino a tornare al punto di partenza.

25 marzo 2017

S. MARGHERITA LIGURE – S. FRUTTUOSO – CAMOGLI (EE)


Itinerario nel Parco di Portofino con panorami, colori e profumi stupendi. Sicuramente uno dei più suggestivi di tutto il promontorio.

Data: 10 Maggio 2015

Partenza: Si percorre l'autostrada A11 Firenze Mare, quindi si prende la A12 in direzione Genova e si esce a Camogli, dove parcheggiamo l'auto nei pressi della stazione. Con il treno torniamo alla stazione di S. Margherita Ligure, punto di partenza dell'itinerario.

Note: Partendo da S. Margherita L., una delle porte d'ingresso del Parco diPortofino si percorrono due itinerari di varie difficoltà, con i quali, attraverso i diversi ambienti del Parco si raggiungono le località di S. Fruttuoso e di Camogli. Itinerario impegnativo che richiede resistenza fisica e esperienza. In quanto oltre alle ripide salite ci sono alcuni passaggi esposti in cui dobbiamo sostenerci a catene.
Si consiglia quindi di indossare scarpe adatte a percorsi irregolari.
Fonti: E' opportuno approvvigionarsi di acqua prima di partire. L'unica fonte che abbiamo trovato è il località Batterie.

Itinerario: Dal porto di S. Margherita L., da dove ha inizio l'itinerario, raggiungiamo il distributore di benzina, dietro il quale una “creuza” a gradoni, contrassegnata da una Croce Rossa, sale tra le abitazioni fino alla cappella della Madonna della Neve a q. 115 WP1, in località Nozarego. Si prosegue in leggera salita su strada asfaltata per circa duecento metri, continuiamo a sinistra su lastricato in salita fino a raggiungere la località Costa. Il sentiero prosegue in piano fino alla Cappelletta delle Gave a q.190 WP2. Alternando tratti in salita a tratti pianeggianti il sentiero arriva all'area attrezzata del Mulino della Gassetta a q. 246 WP3. Da qui la strada attraversando un piccolo borgo e case sparse diventa carrozzabile con piccoli mezzi e in località Olmi a q.275 si immette sul sentiero contrassegnato da un quadrato rosso pieno che sale da Portofino. Proseguiamo a destra e dopo un tratto lastricato svoltiamo a sinistra in via del Casone a q. 297 WP4 e successivamente in via del Prato a q. 233 WP5. L'itinerario continua su un piccolo sentiero contrassegnato da due cerchi rossi pieni, il quale esce sul crinale e continua costantemente affacciato sul mare, e alternando tratti in pianura a numerosi saliscendi arriva in località Base 0 a q. 230 WP6, da dove si inizia a vedere S. Fruttuoso. La discesa è ripida e a tratti disagevole con qualche veduta sulla splendida baia. Giunti alla piazzola di atterraggio degli elicotteri detta “La Cheta” in breve, passando tra le abitazioni dei pescatori, arriviamo nella piccola piazzetta di S. Fruttuoso WP7 . Il borgo è un piccolo gioiello, nel quale è incastonata una bellissima Abbazia, risalente all'anno Mille, di proprietà del FAI. Dalla parte opposta da cui siamo arrivati, inizia il percorso per S. Rocco e quindi per Camogli, contrassegnato da due cerchi rossi pieni e classificato dall'Ente Parco molto impegnativo. Il sentiero entra di nuovo nel bosco salendo ripidamente fino al Valico del Termine a q. 285 e altrettanto ripidamente ridiscende per continuare lungo la costa con panorami di straordinaria bellezza e camminando sopra la Cala Dell'Oro si possono vedere i ruderi della torre di guardia. Mentre percorriamo con molta attenzione il sentiero in discesa, veniamo attratti dal rumore di un elicottero, il quale dopo aver fatto un giro si ferma quasi sopra di noi: è un elicottero dei Vigili del Fuoco che si apprestano ad effettuare un soccorso. Una turista tedesca si è infortunata cadendo rovinosamente nella discesa. Ci godiamo lo “spettacolo” e rimaniamo sbalorditi dalla bravura e professionalità di queste persone, che non lesinano mai il loro impegno. Ci regalano un saluto mentre se ne vanno e noi riprendiamo il nostro cammino in salita fino al Passo del Bacio a q. 155 WP8 . In breve arriviamo al tratto più impegnativo dell'itinerario con alcuni passaggi esposti, che possono risultare molto difficili, dove occorre aggrapparsi a catene ancorate alla roccia (come una ferrata, quindi potremmo portare un imbrago e il set da ferrata) che permettono di procedere con maggior sicurezza. Continuiamo sul sentiero ed arriviamo a quella che oggi è nota come località Batterie (postazioni militari) a q. 242 WP9, dove sospeso a mezza costa troviamo un bunker risalente alla seconda guerra mondiale. Qui c'è un punto informazioni del parco e una fontana, per cui ci concediamo una sosta, anche perché la fatica comincia a farsi sentire. Ripartiamo e dopo aver attraversato il piccolo borgo di Mortola a q.229 WP10, percorrendo una stradina asfaltata arriviamo davanti alla chiesa di S. Rocco a q. 225 WP11. S. Rocco è conosciuto per il monumento del cane e per i premi che vengono assegnati a persone che si sono distinte in gesti di amore verso gli animali. Scendiamo per la scalinata di fronte alla chiesa osservati da un folto pubblico di pennuti e tra muretti a secco e vecchie abitazioni arriviamo al paese di Camogli, punto di arrivo del nostro itinerario. Coincidenza voleva che la nostra escursione coincidesse con la sagra del pesce di Camogli, ma purtroppo siamo arrivati troppo tardi! Ci “consoliamo” comunque con una merenda ed un gelato consumati sul mare!



24 marzo 2017

MONTE GENNAIO (EEAI)


Anello con le ciaspole nella maestosa Foresta del Teso, con salita al Monte Gennaio a q.1813.

Data:12 Febbraio 2015

Partenza : Con la SS 64 (Brennero Abetone) raggiungiamo il paese di Campo Tizzoro. Superata la vecchia fabbrica della SMI, svoltiamo a destra per raggiungere il paese di Maresca. A destra superata la chiesa e immersi in splendida faggeta raggiungiamo la località di Casetta Pulledrari. Possiamo lasciare l'auto al parcheggio antistante il campeggio.

Note:Itinerario privo di difficoltà, salvo fare attenzione nella salita e discesa dal Passo dei Malandrini alla cima del M. Gennaio. Può essere necessario l' uso dei ramponi.
Fonti: Lungo il percorso si incontrano 2 fonti: Rif. Montanaro (spesso asciutta) ed una alla fine dell'itinerario (poco prima della sbarra) pertanto è opportuno approvvigionarsi prima di partire.
Sentieri: MPT, CAI 33, CAI 3, CAI 00, MPT


Itnerario: Lasciata l'auto al parcheggio antistante il campeggio, in salita seguo la strada asfaltata che lascio subito per prendere a destra il largo sentiero MPT WP1 (in estate è una strada forestale) che passa sopra il campeggio. Superata la sbarra seguo in leggera salita il facile sentiero fino ad arrivare in località Pian della Trave a q. 1317 WP2 dove mi immetto sul sentiero CAI 33 o CAI 00, proveniente da Pracchia. Proseguo a sinistra, supero la vecchia pista da sci e continuando nella splendida e maestosa faggeta arrivo al Passo della Pedata del Diavolo, in località Rombiciaio a q.1362 WP3. Ignorando le laterali continuo a dritto, la salita si fa costantemente più ripida e al rifugio del Montanaro a q. 1567 WP4 posso riprendere fiato. Riparto e subito arrivo al Passo dei Malandrini a q. 1577 WP5, dove diventa prepotente la voglia di arrivare sulla vetta del Monte Gennaio a q. 1813. Prendo a destra in ripida salita e poi in discesa supero il Passo della Nevaia a q. 1635 WP6, risalgo al Poggio delle Ignude a q.1735 e superato l' ultimo tratto sono in vetta al Monte Gennaio a q. 1813 WP7. Beh che dire: semplicemente meraviglioso!!! Percorro a ritroso il sentiero fino al Passo dei Malandrini WP8, prendo a destra e al bivio successivo a sinistra con il sentiero MPT che in discesa mi conduce al Passo della Maceglia a q.1433 WP9. Scendo a sinistra con il sentiero MPT che dopo un po' diventa una pista da sci di fondo e oltrepasso la fontana WP10. Supero la sbarra e prendo a sinistra in leggera salita WP11, nella speranza di trovare il rifugio Casetta dei Pulledrari a q.1220 aperto. Rifugio chiuso, non mi rimane che tornare alla macchina, la merenda la farò a Maresca. Anche se questi luoghi e questo itinerario lo conosco molto bene, è sempre piacevole e appagante percorrere questi sentieri.




22 marzo 2017

LERICI - MONTEMARCELLO ( E )





Incantevole e panoramica escursione nel territorio del Parco di Montemarcello, immersi nella vegetazione mediterranea, con partenza ed arrivo a Lerici.


Data: 19 Marzo 2017

Partenza: Con l'autostrada A11 (Firenze Mare) e quindi con la A12, direzione Genova. Uscita Sarzana, con destinazione Lerici.

Note: Bella escursione attraverso piccoli paesi che dominano il Golfo di La Spezia. Con colori,profumi e panorami meravigliosi accolti da persone gentili e cordiali.
Fonti: Lerici, La Serra, Ameglia, Tellaro.

Sentieri: CAI3, CAI463, CAI422, CAI424, CAI433, CAI439.



Itinerario: Percorrendo il lungomare, dopo aver riempito le borracce WP1 raggiungiamo piazza G. Garibaldi, antistante il porticciolo di Lerici. Individuiamo la volta posta all'inizio della piazza, sotto la quale comincia Via Andrea Doria e il sentiero (CAI3) CAI 433 WP2, seguendo le indicazioni per La Serra. Percorriamo i lunghi gradoni, alla fine dei quali andiamo a destra su asfalto e percorse poche decine di metri prendiamo la scalinata a sinistra della carreggiata, CAI 463 WP3, con il quale arriviamo alla borgata di La Serra, da cui si gode di un bel panorama WP5. Prendiamo a sinistra e subito a destra WP4 in leggera salita seguendo il CAI 422, che percorreremo fino ad Ameglia. Via A. Bacigalupi, Via XXV Aprile WP6 e via G. Garibaldi ci portano fuori dal paese in un alternarsi di asfalto e di sterrato, di piccoli e più grandi sentieri WP7, (fare molta attenzione a seguire i segni bianco rossi del CAI) con i quali raggiungiamo le località di La Rocchetta WP8 e quindi di Cima al Monte WP9, punto più elevato a q.368. Cominciamo a scendere ed arrivati al bivio in località Cambià prendiamo a sinistra e poi a destra e facendo molta attenzione al sentiero e ai segni bianco rossi, arriviamo alle prime case del paese di Ameglia. Al bivio andando a sinistra WP10 entriamo nel paese e percorrendo gli stretti vicoli facciamo un giro. Tornati in Piazza della Libertà prendiamo a sinistra in discesa il CAI 422 WP11, con il quale torniamo a salire prima in largo e in seguito stretto sentiero. Raggiunto un bivio lasciamo il CAI 422 per seguire a sinistra un sentiero non segnato WP12 il quale, costeggiando la recinzione di una abitazione sfocia sulla strada asfaltata che seguiamo a sinistra in salita e dalla quale prima di arrivare alla località Foce di Lizzano si gode un bel panorama su Bocca Di Magra e su ventidue ragazzi che allegramente corrono dietro ad un pallone. Aggiriamo il cimitero con il CAI 411 WP13 con il quale torniamo nel bosco e mantenendo la destra torniamo nuovamente sull'asfalto e percorrendo poche centinaia di metri arriviamo al piccolo gioiello di Montemarcello. Lasciamo malvolentieri la tranquillità e la pace del piccolo paese percorrendo via Lavaccino con il CAI 433, il quale attraversando più volte la strada asfaltata, arriva ad un bivio alla fine di una dissestata discesa, seguiamo a sinistra il CAI 433 WP14 e poco dopo torniamo sulla strada asfaltata per percorrerla a destra WP15 in discesa per poche centinaia di metri. Rientriamo nel bosco con un bel sentiero WP16 in salita delimitato da muri a secco e dopo aver oltrepassato un punto panoramico WP17 cominciamo a scendere per arrivare poco dopo al borgo di Zanego a q. 249 WP18. Proseguiamo a sinistra in discesa con il CAI 433 e poi con il CAI 439 WP19, con i quali arriviamo al piccolo gioiello di Tellaro WP20. Da Piazza IV Novembre percorriamo via Pelosini con i suoi lunghi gradoni per un centinaio di metri, fino a prendere a sinistra WP21 (sempre via Pelosini) una scalinata che ci porterà in via Fiascherino WP22, che prendiamo a sinistra. Percorriamo la strada asfaltata fino ad incontrare a destra l'hotel Cristallo, a fianco del quale prendiamo una strada con sbarra in forte salita, (25%) WP23. Alla fine della salita, dopo aver ripreso fiato, saliamo i gradoni posti tra il muro a secco e l'ingresso di una abitazione, al successivo bivio teniamo la sinistra ritrovando il CAI 433 WP24 e in breve arriviamo in località di Ca' de la Lama a q.126. Alla fine delle abitazioni seguiamo a sinistra il sentiero CAI 433 WP25, con il quale torneremo all'innesto con il CAI 463, seguito all'andata. Adesso non ci rimane che seguire a ritroso il percorso di stamani mattina, scendendo i lunghi gradoni e ripassando sotto la volta torniamo di nuovo in Piazza Garibaldi sul porticciolo di Lerici, gremito di persone a passeggio.


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17 marzo 2017

LAGO SCAFFAIOLO (EEAI)



Ultima escursione invernale: Lago Scaffaiolo. Attraverso il Monte Spigolino a q. 1826 e Il Cupolino a q.1854. In una splendida giornata di sole. 

Data: 9 Marzo 2017

Partenza: Con i mezzi pubblici, percorrendo la S.R.66 e la S.S.12 fino a Cutigliano. E con la funivia fino alla Doganaccia.

Note: Nonostante le abbondanti nevicate dei giorni scorsi ci sono molti spiazzi con pochissima neve e slarghi più o meno grandi dove affiora l'erba. (D'altra parte è Marzo)
Sentieri: Tratti di crinale e di quello che in estate è CAI 00 e CAI 66. Con la neve è tutto molto a vista.
Fonti: Non ci sono fonti lungo il percorso.


Itinerario: Per l'ultima ciaspolata di questo inverno ho deciso di andare al Lago Scaffaiolo, ma per un percorso un pochino diverso. Uscito dalla funivia calzo le ciaspole e oltrepassata la chiesetta, al bivio seguente seguo a destra WP1 quella che in estate è una carrareccia con la quale arrivo al Passo della Croce Arcana a q. 1669 WP2. Ancora a destra in quello che in estate è il CAI 00, oltrepasso i ripetitori e arrivato alla base del Monte Spigolino prendo senza indugio la linea di salita e incontrando qualche difficoltà a causa di alcune lastre di ghiaccio sostituisco le ciaspole con i ramponi, che naturalmente avevo con me e con i quali arrivo senza problemi in vetta al Monte Spigolino a q. 1826 WP3 . Con calma inizio a scendere fino a q. 1735 del Passo della Calanca WP4, dal quale comincio a risalire zigzagando per scansare le chiazze senza neve. La neve è poca ma lo spettacolo è meraviglioso lo stesso e gratificato da questo, giungo poco sopra il Lago, scatto alcune foto e poi con decisione arrivo in cima al Monte Cupolino a q. 1854 WP5 dal quale si gode un panorama su tutta la pianura di Pistoia e le prealpi anche se oggi la giornata non è proprio limpida. Scendo fino al casotto dell'impianto di risalita e con la pista fatta dal gatto delle nevi arrivo comodamente al rifugio del Lago Scaffaiolo a q.1797 WP6. E' una giornata meravigliosa (avrò la conferma la sera davanti allo specchio) quindi mi godo uno spuntino e un po' di riposo sul muretto davanti al rifugio, e con molta calma riparto per tornare alla Doganaccia. Arrivato al Passo della Calanca mi tolgo i ramponi e prendo a sinistra l'estivo CAI 66 WP7 che in facile e dolce discesa arriva ad incrociare la carrareccia percorsa la mattina WP8. La attraverso a dritto e in breve sono alla chiesetta e quindi alla funivia con la quale torno a Cutigliano. Anche se la neve scarseggia, la bellezza e la grandiosità del paesaggio ripaga ampiamente la fatica dell'itinerario.


14 marzo 2017

PRACCHIA ABETONE
SENTIERO AZZURRO

L'itinerario che proponiamo si sviluppa per circa 60 km, attraverso le Foreste di Faggi e di Abeti di Maresca, del Melo, di Lizzano e di Spignana, che insieme alle Foreste di Abetone costituiscono gran parte del cuore verde dell'Appennino Pistoiese.
Il percorso mette in collegamento gli storici centri di Pracchia (nel comune di Pistoia) ed Abetone. Il primo, fulcro della storica ferrovia transappenninica “Porrettana”, inaugurata nel 1864.
Il secondo, punto di valico della strada Ximens – Giardini (adesso S.S. 12 dell' Abetone e del Brennero) costruita per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo e del Duca di Modena Francesco III d'Este, ed aperta al transito nel 1778.
Per moltissimo tempo queste due arterie di comunicazione hanno costituito il principale collegamento tra l'Italia Settentrionale e quella Meridionale, consentendo un continuo flusso di merci, persone ed idee, contribuendo al progresso economico e sociale dell'Italia ed al rafforzarsi dell'identità nazionale.
L'intero itinerario Pracchia Abetone è percorribile a piedi in tre giorni.
Il percorso si sviluppa prevalentemente su sentieri, carrarecce, strade forestali e strade asfaltate secondarie. E' identificato con segnaletica di colore AZZURRO e anche se non è perfettamente segnalato a terra, con l'ausilio della descrizione (e delle tracce gps) è facilmente individuabile.
L'escursionista avrà l'opportunità di concedersi tre giorni di evasione con un pizzico di avventura, con l'andare lento godrà della bellezza dei paesaggi e avrà modo di conoscerne l'estrema varietà. Avrà modo di percorrere sentieri attraverso faggete maestose, godere dell'armonia nel percorrere carrarecce attraverso prati sommitali ed infine il piacere nello scoprire borghi e piccoli paesi attraverso strade asfaltate poco transitate.
L'itinerario permette di camminare circondati da una natura meravigliosa e salubre, quasi sempre circondati dal silenzio, vi si può trovare uno strumento e una opportunità per fuggire dalla caoticità di ogni giorno per cercare e guardare con occhi diversi se stessi e quello che ci circonda.
Aiutati in ciò dall'armonia dei luoghi attraversati e dalla semplicità e naturalezza del camminare e dell'osservare.
L'escursione è resa ancora più piacevole grazie alle strutture ricettive presenti lungo tutto il percorso






Visualizza i post delle singole tappe:                                  
Tappa 1: Pracchia - Montaglioni
Tappa 2: Montaglioni - Il Fosso                             
Tappa 3: Il Fosso - Abetone

PRACCHIA – ABETONE

SENTIERO AZZURRO



Tappa nr. 1: Pracchia – Montaglioni



Camminiamo immersi in un ambiente unico e maestoso percorrendo sentieri poco frequentati e conosciuti.

Data: Ottobre 2016

Partenza: Pracchia può essere raggiunta da Pistoia e da Bologna per mezzo della storica ferrovia “Porrettana”. Il percorso ferroviario è particolarmente suggestivo e permette di godere di splendidi panorami.

Note: Tappa abbastanza impegnativa sia per la lunghezza che per il dislivello, ma la fatica è ampiamente ricompensata dalla bellezza dei luoghi attraversati in buona parte ricchi di una natura incontaminata.
Lungo il percorso non si trovano punti in cui è possibile trovare da mangiare, pertanto è consigliabile partire con le provviste necessarie.
Fonti: Pracchia, La Casa, Laccioli, Pian di Serra, Teso, Casetta Pulledrari
Sentieri: CAI 33, CAI 13, CAI 3, MPT, CAI 00, CAI 2



Itinerario: Usciti dalla stazione WP1 prendiamo a destra in direzione del paese di Pracchia q. 605. Percorse poche decine di metri riempiamo le borracce alla fonte posta davanti alla passerella sul Reno WP2 che percorreremo per attraversare il fiume, all'inizio della quale troviamo il primo segno azzurro che identifica il nostro itinerario e che ci guiderà per tutto il percorso fino all'Abetone. Attraversata la passerella, che coincide con il CAI 33, prendiamo a destra in ripida salita fino a giungere ad una abitazione (civico 9) q. 660 WP3 in corrispondenza della quale prendiamo seccamente a destra in salita nel bosco (traliccio Enel). In località La Casa q. 767 rientriamo su strada asfaltata che prendiamo a sinistra e prima di arrivare nel piccolo e caratteristico borgo di Pianaccio q. 798 troviamo due fonti. Il sentiero prosegue in discesa all'estrema sinistra della piazzetta WP4 e prestando molta attenzione ai bivi che incontriamo si giunge ad una radura in località Laccioli q. 702 WP5 dove troviamo una fonte vicino ad una costruzione in pietra della Forestale. Proseguiamo in salita su larga forestale fino a giungere a Pian di Serra q. 854 WP6 dove aveva sede un centro di recupero della Comunità Incontro e dove il nostro sentiero si incontra con il CAI 13. Al bivio successivo WP7 proseguiamo a destra e ignorando le laterali, dopo alcuni chilometri ritroviamo l'asfalto che prendiamo a destra in salita. In breve arriviamo ad un grande parcheggio in prossimità del campeggio in Loc. Il Teso q. 1172. Continuiamo su strada asfaltata passando sotto il Rifugio Casetta dei Pulledrari q. 1209 WP8 (attualmente chiuso) e oltrepassata una sbarra proseguiamo su sentiero sterrato che coincide con il CAI 3. Superata una sorgente arriviamo ad un bivio che prendiamo a sinistra su sentiero MPT WP9 (il CAI 3 prosegue a destra in salita) fino a giungere con brevi tratti in ripida salita al Passo della Maceglia q. 1430 WP10. Continuando a dritto in discesa in breve tempo arriviamo al Rifugio Pratorsi q. 1326 WP11 (attualmente chiuso). Proseguiamo su asfalto in discesa e superata una serie di ampi tornanti prendiamo il sentiero a destra pianeggiante su ampio slargo q. 1088 WP12 (ben segnalato su un grosso masso). Il nostro cammino continua su sentiero sterrato che coincide con il CAI 2 e superato Fosso del Becco giungiamo su una carrareccia che prendiamo a destra che ci porterà al borgo disabitato di Mandromini q. 1045 WP13. Al bivio di Case Selvori prendiamo a sinistra su MPT WP14 ( il CAI 2 continua a destra in salita) ed al bivio successivo ancora a sinistra in discesa per arrivare al torrente Verdiana WP15 superato il quale dopo brevi saliscendi usciamo dal bosco e possiamo ammirare il profilo dei nostri monti che ci circondano. Scendiamo costeggiando prati sommitali per prendere a sinistra una carrareccia in corrispondenza di un ovile q. 1161 WP16 e superata una sbarra arriviamo al piccolo borgo di Butale q. 1092. Continuiamo a scendere su asfalto e superata una ampia curva a sinistra giungiamo all'Agriturismo Montaglioni, nostro punto di arrivo di questa prima tappa.