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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

16 aprile 2024

 

PISTOIA – S. BERNARDINO – SASSO DI CIREGLIO – LE PIASTRE

Siamo convinti di conoscere molto bene il territorio che ci circonda. Eppure desta sempre una piacevole sensazione di stupore percorrere sentieri e strade secondarie che risalgono le nostre colline, disposte su più livelli. Dove la varietà di visuale cambia di continuo: sulle case, sui paesi, sulla città, alternandosi ordinatamente lungo il tranquillo camminare.

Data: 14 Aprile 2024

Partenza: Da piazza Oplà, a Pistoia.  

Rientro: Con Autolinee Toscane, linea 54.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Ma per la lunghezza, e per il dislivello positivo è necessario un buon allenamento. Si percorrono sentieri e strade secondarie poco transitate.

Fonti: Si trovano poche fonti lungo il percorso. Quindi è bene partire con buona scorta d’acqua.

Sentieri: CAI S1, Cammino di S. Bartolomeo, Sentiero Trekking Ecomuseo.

Itinerario: Parto da piazza Oplà e prendendo a sinistra alla fine di via della Quiete arrivo ad attraversare il parco Puccini, sicuramente il più bello della città. A Capostrada con via dei Barbi sottopasso la superstrada e percorro il lungo fiume, fino al ponte di Gello. Attraverso il paese e prendo a destra in via Vecchia Montanina, poco dopo continuo a sinistra con un sentiero in aperta campagna, con il quale arrivo al paese di Castel di Piazza a q. 238 WP1. Di qui sono passato anche in questa occasione. Attraversata la Sr 66 arrivo a Igno, con il sentiero che aggira la bella villa appena restaurata, arrivo a Rastrellino. Prendo la strada bianca in salita, per poi seguire a destra in ripida salita costeggiando un recinto con tanti somarelli. Arrivato in cima alla salita continuo a sinistra in piano, circondato da recinti con cavalli, per arrivare poco dopo a percorrere a destra una strada asfaltata. Al seguente bivio continuo a sinistra in direzione del paese di Belriguardo a q. 565 WP2, a cui arrivo in ripida salita dopo aver superato la località di Lastricci. Dopo un salutare riposo continuo a destra con lo stretto sentiero che inizia subito dopo il grande Tabernacolo, proseguo ancora a destra su un sentiero più largo per circa un chilometro. Con molta attenzione prendo a sinistra in salita costeggiando un capanno di un cacciatore per poi arrivare di nuovo su asfalto. Seguo a sinistra per poche centinaia di metri, quindi a destra tornando su sterrato, con il quale continuo ancora a destra in corrispondenza di una abitazione, con il sentiero S1. Arrivato ad una strada carrozzabile cementata prendo a destra in salita seguendo ancora il sentiero S1, che lascio poco dopo per seguire a destra in discesa in direzione dell’Oratorio di S. Bernardino con la bella e abbondante sorgente a q. 729 WP3. Posto bello e ameno, ma molto trascurato, peccato. Tornato alla deviazione seguo a destra arrivando poco dopo in faticosa salita alla Croce del Sasso di Cireglio a q. 840, a cui sono arrivato anche in questa occasione. Adesso riposo sulla sgangherata panca con tavolo, e vista l’ora faccio pranzo. Riparto dopo un bel riposo seguendo a sinistra in discesa arrivando ad un quadrivio in località Erba Minuta. Continuo a dritto sulla larga carrareccia incontrando i segni gialli del Cammino di S. Bartolomeo, arrivando poco dopo alla fine dell’itinerario, a Le Piastre, a cui sono arrivato con questa bella escursione. Ultreya.

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13 aprile 2024

 

  CASALGUIDI- MUNGHERINO - S. BARONTO - LAMPORECCHIO

Allegria, amicizia, complicità, oltre alla bellissima giornata di sole e agli incomparabili paesaggi del Montalbano, tra cui spicca la bella villa Rospigliosi di Spicchio. Sono stati gli ingredienti della bellissima escursione del gruppo Seniores del CAI di Pistoia.

Data: 11 Aprile 2024

Partenza: Dal paese di Casalguidi, raggiungibile da Pistoia con via Bonellina, quindi percorrendo la nuova variante, successivamente la Sp Montalbano. Oppure come abbiamo fatto noi, con i mezzi pubblici di Autolinee Toscane, linea 14.

Rientro: Con Autolinee Toscane, linea 52.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Solo una criticità, una piccola frana da attraversare.

Fonti: Si trovano pochissime fonti e solo nella seconda parte del percorso. Quindi è bene partire con buona scorta d’acqua.

Sentieri: CAI 800, CAI 820.

Itinerario: Con alcune settimane di ritardo, causa maltempo, facciamo questa escursione sui dolci pendii del bel Montalbano. Con i mezzi pubblici, uno sparuto ma entusiasta gruppo di persone raggiunge Casalguidi, località da cui inizia l’escursione di oggi. Raggiungeremo Lamporecchio oltrepassando le località di Mungherino e di S. Baronto, percorrendo sentieri immersi nel silenzio di verdi vallate punteggiate da argentei uliveti.

Partiti dalla piazza di Casalguidi, percorriamo via di Bucigattoli che coincide con il CAI 800, il quale dolcemente inizia a salire, arrivando poco dopo ad un piccolo borgo, dal quale godiamo del primo dei molti bei panorami. Continuiamo su sentiero sterrato, il quale poco dopo è interrotto da una piccola frana a q. 200 WP1, che con un po di attenzione riusciamo a superare, oltrepassiamo una bella colonica sulla cui facciata spicca uno stemma nobiliare. Continuiamo a salire con il sentiero e strada carrozzabile, con cui arriviamo in località Mungherino a q. 397. Con lo stretto sentiero torniamo nel bosco dal quale usciamo poco dopo arrivando in località Nardini a q. 384, nei pressi del campo sportivo e del villaggio vacanze Barco Reale.  Costeggiamo entrambi sulla destra in breve salita e successivamente in discesa arriviamo a S. Baronto, nella piazzetta davanti alla chiesa, nei pressi della quale si trova un fontanello a q. 351 WP2 dal quale possiamo attingere acqua. Approfittiamo della sosta per visitare la chiesa, e la cripta, la quale presenta aspetti molto interessanti.  In paese esiste la possibilità di approvvigionarsi di generi alimentari, oltre a trovare bar, alberghi, una farmacia e l’ufficio postale. Ripartiamo seguendo a destra in discesa per alcune decina di metri, quindi ancora a destra per poi attraversare la strada provinciale per continuare con il CAI 820. Tenendo la destra attraversiamo un piccolo borgo, arrivando poco dopo al piccolo Oratorio della Madonna delle Grazie, posto incantevole immerso in mezzo agli ulivi, dove ci fermiamo per il pranzo. Ripatiamo seguendo il sentiero in discesa arrivando poco dopo al paese di Alberghi, paese dal quale si può avere una bella vista da dove veniamo e sulla piana a cui arriveremo.  Attraversiamo di nuovo la provinciale e in prossimità del tornante a sinistra, noi andiamo a destra dove troviamo una fonte a q. 259 WP3. Continuando a scendere arriviamo davanti ad una grande costruzione, sulla cui vecchia targa sta scritto Spedale Carlo Minghetti. Siamo all’inizio del paese di Spicchio, con l’imponente complesso della villa Rospigliosi, oggi adibita ad eventi vari, che come un punto cardinale già da un po guida i nostri passi. Trovando un cancello aperto entriamo sul prato antistante l’imponente villa, potendo così visitare la piccola Chiesetta, trovata aperta. Tornati sui nostri passi arriviamo poco dopo ad incrociare la strada provinciale, molto trafficata, con attenzione l’attraversiamo e in sicurezza percorriamo a sinistra le poche centinaia di metri che ci separano dal paese di Lamporecchio, alla fine del nostro itinerario. Bella escursione in una bella giornata di sole, in buona compagnia, adesso non ci rimane altro che tornare al punto di partenza, al quale arriveremo comodamente con il bus. Ultreya.

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27 marzo 2024

 

LUCCA - ACQUEDOTTO NOTTOLINI

PAROLE D’ORO - PRATO A SILLORI - VORNO

Fra incanto e storia: esiste un posto magico intriso di storia e natura alle pendici del Monte Pisano, sul versante Lucchese

Quando l’architettura si fonda con la natura. L’escursione ci porta alla conoscenza dell’acquedotto monumentale del Nottolini, quindi alla magica valle delle Parole D’Oro. Sempre seguendo l’acquedotto saliremo i sentieri del Monte Pisano. Per poi scendere al paese di Vorno, ricco di ville e bellissimi vialetti.

Data: 21 Marzo 2024

Partenza: Dalla città di Lucca, raggiungile con l’autostrada A11, oppure, come abbiamo fatto noi, con il treno.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Dal paese di Vorno siamo rientrati a Lucca con l’autobus di linea E 18.   

Fonti: Nella prima parte del percorso si trovano alcune fonti. Dopo, solo una oltre metà percorso.

Sentieri: Sentiero 35, CAI 128.

 

Itinerario: Siamo talmente abituati all’architettura che vediamo tutti i giorni da farle perdere qualsiasi magia. Quante volte, anche solo percorrendo l’autostrada A11 abbiamo visto le arcate dell’acquedotto del Nottolini, senza dargli l’importanza che avrebbe meritato. Imponente, bello, affascinante, ma niente più, eppure basterebbero poche ore per rimanere sbalorditi, senza fiato. Come è successo a me. L’acquedotto monumentale del Nottolini è un’opera idraulica incredibilmente bella, nei suoi 3250 metri di lunghezza ci sono 460 pilastri alti 12 m, i quali sostengono 459 archi, che hanno sulla sommità due canali che,  dal Monte Pisano portavano l’acqua alla città di Lucca. E questo è niente… oltre il tempietto di Guamo si apre una valle che si stenta a credere sia opera dell’uomo. Tanto è perfetta che sembra una cosa naturale, che la valle stessa sia nata così come la vediamo. 

Questa bella escursione comincia dal Tempietto di S. Concordio, in via del Tempietto, alle spalle della stazione ferroviaria. Riempita la borraccia alla prima fontana incontrata WP1, (se ne trovano altre) percorriamo gli oltre tre chilometri del sentiero che costeggia i pilastri dell’acquedotto. Arrivati al Tempietto di Guamo, da dove ha origine la prima arcata e dal quale si ha una visione superba dell’Acquedotto, si sale leggermente per percorrere l’inizio della valle delle Parole d’Oro. Un vasto complesso di captazione delle acque. A guidarci sono i “bottini d’ispezione”, dei pozzetti di filtraggio, grossi manufatti circolari, sotto ai quali scorre l’acqua in condotti sotterranei. Le poche case, i campi ben coltivati, il silenzio che ci circonda, ci infondono un senso di pace e di profonda serenità. Arrivati alla Parole D’Oro si rimane meravigliati dalla bellezza che ci appare davanti. L’atmosfera che ci circonda, le opere idrauliche che si fondono perfettamente con l’ambiente, i colori, sembra di essere sospesi in un limbo e di essere davanti ad un dipinto. Proprio una bellissima opera d’arte. Si riparte costeggiando il Rio, le cui cascatelle frenano la corsa dell’acqua, e inoltrandoci nel bosco arriveremo in salita poco dopo in località La Gallonzora.  Seguiamo a sinistra su asfalto, quindi al bivio su sterrato prendiamo ancora a sinistra, e con largo giro in salita arriviamo a Prato a Sillori, un bellissimo posto, con casa in pietra e vasti prati, dove ci fermiamo per il pranzo. Ripartiamo su largo sentiero in discesa, arrivando poco dopo a La Stanghetta a q. 423 WP2, un bell'edificio in pietra con tanto spazio intorno, sede di un circolo culturale. Poco dopo arriviamo ad un incrocio di più sentieri, con la possibilità di salire al Monte Zano, a cui siamo arrivati una quindicina di giorni fa, quando siamo venuti a fare una ricognizione del sentiero.  Sempre in discesa torniamo alla Gallonzora, da cui su asfalto scendiamo a Vorno. Un bellissimo paese ricco di ville e bei vialetti sui quali facciamo un bel giro del paese stesso, dopo la solita birretta e merendina fatta a “Il Rio Di Vorno”. Consigliato, anche per i Tordelli, mangiati la volta scorsa. Ultreya.

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4 marzo 2024

 

LIZZANELLO - LE GRAZIE - CASE GERI - LIZZANELLO

Bella escursione ad anello sulle colline appena fuori Pistoia. Paesi, borghi, persone, storie di vita e resilienza.

Data: 21 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Lizzanello, raggiungibile con via di S. Felice e Piteccio, e via di Lizzanello.

Note: Il percorso non presenta particolari difficoltà. In alcuni punti del percorso i rovi renderanno difficile il passaggio, se non curati. E’ consigliata la traccia GPS.  

Fonti: Nella prima parte del percorso si trovano molte fonti. Oltre, chiedere nei paesi e borghi. 

Sentieri: Romea Strata, Cammino S. Bartolomeo, Ecomuseo Trekking.

Itinerario: Con parecchi mesi di ritardo faccio questa escursione, alla scoperta di questa parte di territorio da me conosciuta solo in parte.  Ed è come mi aspettavo, panorami, paesi, piccoli borghi, persone gentili e socievoli che si prendono cura del loro territorio, e con le quali è piacevole fare quattro chiacchiere. Però, questo itinerario presenta due pecche, di cui una molto importante. Se si possono ignorare i tratti di asfalto, meno di un terzo, (all’inizio e alla fine), non si può fare lo stesso con i tratti di sentiero invasi dai rovi. Per adesso si passa bene, ma nei prossimi mesi sarà molto difficile. Quello che mi fa essere fiducioso è il fatto che alcuni di questi tratti si trovano sul percorso della Romea Strata e del Cammino di S. Bartolomeo, per cui la speranza è che qualcuno si prenda cura della pulizia del sentiero. Anche il tratto finale del sentiero interessato dai rovi è battuto, segno che le persone ci passano, ci sono due capanni di cacciatori ed è proprio sopra il paese di Lizzanello, quindi speriamo bene.

Parto da Lizzanello, che raggiungo oltrepassando il paese di S. Felice, subito dopo seguo a sinistra le indicazioni per Le Grazie per prendere immediatamente ancora a sinistra, oltrepasso il ponticello e dopo una serie di tornanti arrivo al punto di partenza.

Prendo a sinistra in leggera salita su lastricato, a fianco della fontana WP1 a q. 291, pochi metri e giungo alla fine del paese in corrispondenza di un bel pozzo coperto e una chiesetta in rovina. A destra della quale seguo su sterrato il sentiero in discesa dove noto i segni del cammino della Romea Strata e i segni gialli del cammino di S. Bartolomeo, da me percorsi anni fa. Il primo, quando l’ho percorso io si chiamava diversamente, il secondo in parte ha cambiato percorso.  Alla fine della discesa oltrepasso il torrente su un ponticello di legno, alla cui destra a fatica noto un ponte in pietra a due arcate completamente coperto di edera e di erbacce, peccato. Oltrepasso la marginetta quindi costeggio le abitazioni in località Il Botro, alla cui fine continuo a sinistra WP2 in salita su breve tratto cementato. Tornato su sterrato e in mezzo agli ulivi WP3 costeggio una fonte recante la data del 1902 WP4 prima di arrivare sull’asfalto, che percorrerò per un bel tratto. Seguo a sinistra, oltrepasso il paese di Saturnana WP5, con la bella chiesa del 989, supero il paese di Le Grazie mentre la campana batte le undici, per poi arrivare a Piternecca Alta poco lontano. Alla piazzetta con la fontana WP6 tengo la sinistra in salita, alla cui fine dopo aver goduto dell’ottimo panorama, prendo ancora a sinistra e costeggiando le abitazioni continuo sul sentiero in discesa tornando nel bosco. Qui è possibile avere difficoltà a proseguire, se non curato, i rovi potrebbero ostruire il sentiero. Il quale pur presentando più punti sconnessi, è abbastanza individuabile, e comunque, anche se pochi, in aiuto ci sono i segni gialli del S. Bartolomeo e i cartelli della Romea Strata. In salita arrivo ad un piccolo spiazzo, dal quale parte un ampio sterrato che si ricongiunge sempre in salita alla valle del fiume Reno. Seguo a sinistra costeggiando dall’alto la ex colonia, e dopo un paio di km seguo a sinistra in discesa, sempre su larga carrareccia. Costeggio un’abitazione in località Campognana, prima di arrivare a Case Geri, dove comincia la strada asfaltata che percorrerò per un tratto oltrepassando la località di Selvapiana. In corrispondenza di una curva a destra torno su sterrato a sinistra, per percorrere il sentiero che in breve mi riporterà al punto di partenza. Purtroppo questo tratto non è curato, quindi non è escluso che i rovi impediscano il passaggio. Consiglio di percorrere questo tratto con le tracce sul gps. Dopo un primo tratto a dritto vado a destra, passo sotto a due grossi tronchi che impediscono il passaggio e proseguo a destra in una larga radura a due livelli. Scendo a quello inferiore e continuo a dritto tenendo il capanno da caccia a destra, poco dopo con molta attenzione prendo a sinistra superando alberi e rami caduti. In breve arrivo ad un altro spiazzo più piccolo con un altro capanno da caccia.  Adesso una evidente e sconnessa carrareccia mi riporta a Lizzanello, in corrispondenza della chiesetta all’estremità del paese. Escursione non impegnativa sotto l’aspetto fisico, appagante per l’aspetto paesaggistico e per il contatto con gli abitanti, i quali presidiano il territorio con amore e passione. Peccato per i tratti che presentano criticità, però confido nel fatto che sono vicino ai paesi, quindi spero siano visitati e gran parte dei sentieri sono percorsi da cammini frequentati, quindi sicuramente qualcuno ne prenderà cura. Ultreya.

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18 febbraio 2024

 

PITECCIO-CASTAGNO-SIGNORINO-GERMINAIA-PISTOIA

Facile escursione sulle prime colline Pistoiesi.   Prima escursione del gruppo seniores del CAI di Pistoia.

Data: 21 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Piteccio,

Note: Il percorso non presenta difficoltà.  

Fonti: Una fonte si trova in paese al Castagno, altre due quasi a fine del percorso. Quindi è bene partire provvisti di acqua.  

Sentieri: CAI 216, CAI 210, 208.  


Itinerario: Da poco alcuni soci del CAI di Pistoia hanno ricostituito il gruppo escursionistico seniores, con un proprio calendario di escursioni. Di cui Piteccio, Signorino, Germinaia, Pistoia è la prima del vasto programma.

Raggiungiamo il paese di Piteccio punto di partenza, con i mezzi pubblici, e iniziamo l’escursione in via di Fabbiana, sottopassando la grande arcata del ponte della ferrovia Porrettana. Giunti al bivio, proseguiamo con il CAI 216, il quale in salita, a tratti ripida oltrepassa la località Casa Tarole, per poi arrivare al bel paese di Castagno a q. 443 WP1, vero e proprio museo all’aperto. Raggiunta la piccola stazione continuiamo con il CAI 210, con il quale arriviamo alla località del Signorino, dove nei pressi possiamo trovare un bar ristorante. A questo punto il programma dell’escursione prevedeva di scendere al paese di Valdibrana con la via Romea Nonantolana, ma visto l’anticipo con cui siamo arrivati qui, i direttori di escursione, con il nostro consenso, decidono di allungare il percorso. Quindi su asfalto procediamo a dritto per alcune centinaia di metri, per poi prendere a destra e tornare su sterrato, sempre con il CAI 210. Oltrepassato il torrente Brana su un piccolo ponticello, e guadato un altro piccolo ruscello su alcuni tronchi, continuiamo con il CAI 208, sul quale poco dopo facciamo una piccola deviazione per evitare lo sfasciume del Fosso al Lupo. Da Croce del Romito q. 412 WP2 sempre con il CAI 208 scendiamo a Germinaia a q. 290 WP3, successivamente con via delle Gaine e via della Quiete arriviamo in Pizza Oplà e quindi a Pistoia. Ultreya.

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3 febbraio 2024

 

  IL CAMMINO DELL’ACQUA

La valle del ghiaccio. Alla scoperta di un cammino dell’acqua, alle porte della Montagna Pistoiese. Di sorgente in sorgente, si va per antichi sentieri, alla scoperta di storie di luoghi, dove “la roccia si trasforma in acqua”. Un itinerario ad anello, con partenza ed arrivo dal paese di Le Piastre.

Data: 31 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Le Piastre, raggiungibile con la SR 66, oppure con il bus di Toscana Trasporti. 

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Ci sono pochi cartelli che indicano il percorso, nel primo tratto non ce ne sono proprio. Io ho sbagliato più volte. Quindi è consigliabile la traccia GPS. Gli ultimi 3,5 km sono su asfalto. Se dovessi percorrerlo di nuovo, lo farei al contrario di come l’ho fatto.

Fonti: Lungo il percorso si trovano molte sorgenti, e fonti nei paesi e borghi. 

Sentieri: CAI 00, Cammino S. Bartolomeo, Ecomuseo Trekking.

 

Itinerario: Con la conoscenza di una parte del territorio, più un pieghevole, sul quale è disegnata la traccia, le varie sorgenti e nient’altro. Inoltre la voglia e la curiosità di percorrere questi antichi sentieri che lambiscono queste sorgenti dimenticate, ma per nostra fortuna recuperate, mi fa decidere a partire alla volta del paese di Le Piastre.

Inizio dalla fontana Campari a q. 760 WP1, posta sul valico, detto Il Poggiolo, e costeggiando il museo della bugia scendo vero il centro del paese, prendo la prima a destra, davanti alla piazzetta, seguendo i segni bianco rossi del CAI. Poco dopo arrivo in località Erba Minuta, prendo a sinistra in leggera discesa e poco dopo arrivo alla sorgente del CERRO a q. 763 WP2, posta poco in alto a destra, semisepolta da terra e foglie. La sorgente non butta acqua, il rivolo che scende viene da una polla nel bosco. Continuo sul largo sentiero, per prendere poco dopo a sinistra in discesa in corrispondenza di un bivio. Seguo il tracciato del Ecomuseo trekking e i segni gialli del cammino di S. Bartolomeo in una breve salita e una successiva discesa per poi arrivare ad un guado sul Fiume Reno. Aldilà del quale c’è la Ghiacciaia della Madonnina, unica testimonianza rimasta di un’epoca lontana, ma molto fiorente in questo lembo di terra. Nella Valle del Reno da sempre ci sono due elementi naturali, oltretutto a costo zero, l’acqua e il freddo. Fino alla metà del ‘900, grazie ad un ingegnoso sistema di canali e laghi artificiali, i quali convogliavano l’acqua del Reno, in questa valle si producevano tonnellate di ghiaccio. Archeologia industriale. Poche decine di metri sulla strada asfaltata (attenzione) in direzione del paese, ed arrivo alla sorgente dei CAMPANELLONI a q. 736 WP3. Tornato alla ghiacciaia salgo pochi metri sulla sinistra, alla sorgente TRE FONTANE a q. 745 WP4. Il posto è molto bello e merita a prescindere una visita, ma il freddo si fa intenso, per cui mi rimetto in marcia percorrendo il sentiero che sotto strada della regionale 66 risale la corrente del fiume, cambiando sponda più volte tramite ponticelli. Passa sotto quello che era il mulino dei Campanelloni, il quale fronteggia l’omonima sorgente. Costeggia due ponti, uno dei quali porta inciso sul cartiglio sopra la chiave di volta l’anno di costruzione: 1769. Arrivato all’inizio del sentiero, in un grande spiazzo, attraverso la strada e il ponte a destra per prendere una strada asfaltata in salita. Poche decine di metri e seguo a destra ancora in salita il largo sentiero, dal quale si gode un bel panorama sul paese delle Piastre. Più tratti di lastricato in pietra sicuramente stanno ad indicare l’importanza che aveva questo tracciato, il quale in sali scendi e quindi in salita arriva alla sorgente LE FONTANELLE a q. 857 WP5. Dopo aver ristorato il corpo e lo spirito (chi farà questo giro capirà), riparto e facendo molta attenzione poco dopo prendo a sinistra e subito ancora a sinistra in corta e faticosa salita, alla fine della quale continuo a destra per raggiungere la sorgente IL BELLINO a q. 874 WP6. Torno indietro e cercando di interpretare il pieghevole e soprattutto il gps continuo sul largo sentiero, prima in salita e poi in discesa, costeggiando bellissimi castagneti, arrivo al paese di Vivaio, baciato dal sole e con la bandiera italiana al vento a q. 870 WP7. Interrompo qui l’itinerario, si è fatto tardi, e non sapendo come prosegue è meglio fermarsi, quindi a domani.  Dopo due chiacchiere con alcuni abitanti a cui chiedo conferma per dove procedere, prendo a destra in salita su un tratto cementato, tornando nel bosco. Facendo attenzione a non sbagliare arrivo ad un trivio da cui si gode un ottimo panorama sul passo della Collina, Pian Martelli e giù fino a Pistoia. Vado a dritto e fatto poche decine di metri arrivo alla sorgente SERRIPOZZO a q. 992 WP8. Torno al trivio e prendo a destra in discesa arrivando in breve a prendere ancora a destra su asfalto, giungendo poco dopo ad attraversare il paese di Botro. Continuo in discesa e percorse poche centinaia di metri arrivo alla sorgente PRATICHELLE a q. 875 WP9 al lato della strada.  Continuo sempre su asfalto in discesa con vista su Prunetta in alto e sulle Piastre in basso, arrivando a prendere a destra nel bosco per arrivare alla sorgente FONTANA VECCHIA a q. 840 WP10. Tornato su asfalto sempre in discesa giungo a Le Forri a q. 814 WP11, quindi costeggiando il borgo di Pian di Nenne arrivo a prendere a sinistra in via di Piastre e Prunetta. Poche centinaia di metri mi separano dal parcheggio delle Piastre, e dalla fonte del CERBIATTO a q. 760 WP12, e facendo pochi metri, con il paese alle spalle, con attenzione seguo la strada per arrivare all’ultima sorgente LE PILLOLE a q. 755 WP13. Bello, bel itinerario, non è stato sempre facile, a causa della cartellonistica scarsa o assente, spesso mi sono trovato in difficoltà, alcune volte ho sbagliato, nonostante questo sono felice di averlo percorso, e lo consiglio. Ultreya.

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29 gennaio 2024

 

  ABETONE – LIBRO APERTO

Doveva essere una ciaspolata, ma per colpa di questo “strano” inverno si è trasformata in una semplice, ma comunque bella, escursione. In una bella giornata di sole.

Data: 28 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese dell’Abetone, raggiungibile con la SR 66 e quindi con la SS 12, oppure con il bus di Toscana Trasporti. 

Note: Il percorso in mancanza di neve non presenta difficoltà.     

Fonti: Lungo il percorso si trova una sola fonte, poco dopo la partenza. Di solito in inverno con freddo intenso ghiaccia, per cui non è possibile rifornirsi. Più avanti, in località La Verginetta (se aperta) c’è la Casa di Lapo, un piccolo rifugio, dove si possono acquistare bibite.  

Sentieri: CAI 00, CAI 495, CAI 00.

 

Itinerario: Per il calendario escursioni del CAI di Pistoia, doveva essere una ciaspolata, ma facendo buon viso alla mancanza di neve, in allegria e voglia di stare insieme, una ventina di persone partono comunque per la cima del Libro Aperto. 

Partiamo percorrendo quella che con la neve è una pista da sci di fondo, arrivando in breve ad una area picnic WP1 a q. 1453, per poi prendere a sinistra e poco dopo arriviamo davanti il piccolo rifugio della Casetta di Lapo WP2 a q. 1506, peraltro aperto. Proseguiamo a dritto con il CAI 00 di crinale, e dopo alcune soste per godere della bella giornata e per ricompattarci arriviamo ai 1896 m. del monte Belvedere, per poi scendere alla sottostante sella. Sopra di noi i 1936 m. del monte Rotondo, a cui arriviamo in ripida salita. Il Libro Aperto è un gruppo montuoso dell’Appennino, costituito dalle due vette, i cui versanti visti dalla valle del torrente Lima appaiono dritti, con un angolo tale da sembrare un enorme libro aperto. Da qui il nome. L’aria è abbastanza terza, per cui si vede molto bene il crinale fino al Corno alle Scale, si intravedono le Alpi e il mare con la Corsica e alcune isole dell’Arcipelago Toscano. Alcuni tornano alla sella posta sotto la cima, pestando la striscia di neve posta in mezzo, dopo di che continuiamo la discesa con il CAI 495, il quale si inoltra a dritto nel piccolo canale. E facendo attenzione ai piccoli francobolli di neve, alcuni dei quali ghiacciati, arriviamo a percorrere il sentiero nel bosco. Poco dopo costeggiamo la presa dell’acquedotto con il Lago della Risaia posto poco più in alto, per poi tornare di nuovo alla Casetta di Lapo. Arrivati al bivio continuiamo a dritto con il sentiero che in salita ci porta al monte Maiori per poi scendere dalla parte opposta e percorrere al contrario il percorso di stamattina. Felici della bella giornata, possiamo tornare a Pistoia, da cui ci separa un bel pezzo di pizza alle Piastre. Ultreya.  

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26 gennaio 2024

 

GELLO - CASTELLO DI CIREGLIO - PRUNETTA - LE PIASTRE

Il percorso risale, con direttrice nord - nord ovest la valle del Vincio di Brandeglio, tra oliveti, coltivi e castagneti, purtroppo in gran parte abbandonati. Toccando borghi e paesi patrimonio artistico-ambientale, testimonianze storico-culturali di chi presidia, quasi in segreto, il territorio della collina pistoiese.

Data: 14 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Gello. Che si raggiunge con il raccordo autostradale, oppure con il bus di Toscana Trasporti.  

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Solo un buon allenamento, il dislivello in salita non è banale.

Fonti: Lungo il percorso si trovano molte fonti. 

Sentieri: CAI 218, CAI S2, CAI S4, CAI S2. 

Itinerario: Domenica mattina una trentina di persone, vecchi e nuovi amici, si sono ritrovati a Gello, alle porte della città, in occasione della prima escursione del 2024 del CAI di Pistoia. Per percorrere il sentiero CAI 218, da poco inaugurato, il quale, tra oliveti e piccoli borghi risale la valle del Vincio di Brandeglio, per poi arrivare a Castello di Cireglio, paese natio di Policarpo Petrocchi. Quindi attraversando boschi di castagno l’itinerario arriverà ai quasi mille metri di Prunetta, per poi scendere a Le Piastre. Il CAI 218 segue un vecchissimo tracciato, con il quale gli abitanti della vallata si recavano e tornavano da Pistoia.

      Oltrepassiamo il torrente Vincio con via Vecchia Montanina, con la quale arriviamo a percorrere poche decine di metri sulla regionale 66. Con via del Chiasso costeggiamo la prima casa del paese di Piazza, percorrendo un sentiero in mezzo ad ulivi e da cui si gode un bel panorama su Pistoia. I panorami sulla città e sulla piana saranno una costante per tutta la mattina. A Castello di Piazza WP1 costeggiamo la chiesa e attraversiamo il paese con la stretta stradina, per poi tornare in mezzo agli ulivi. Con il bel sentiero arriviamo al piccolo paese di Statigliana WP2, e poco dopo a Campiglio. Attraversiamo la piazzetta davanti alla chiesa per arrivare a Cucciano, il paese del serpente. Lasciato il paese alle spalle, oltrepassiamo una sorgente WP3, per poi arrivare alla bella località La Sega, una bella radura con una abitazione in mezzo a due torrenti. A giudicare dalle cose che sono in loco, deduco che l’abitazione sia stata costruita su un vecchio mulino. L’erto sentiero che da qui percorreremo inizia costeggiando l’abitazione, per poi arrivare ai 430 m. di Stazzana. Compattato il gruppo ripartiamo e intersecando più volte la strada asfaltata arriviamo a Montigi di Sotto, con il paese di Cireglio in alto a destra, e ancora più su il Sasso di Cireglio. Costeggiando una rimessa di legna, oltrepassiamo una catena, per prendere subito a destra, e seguendo la direzione dei piloni di una linea telefonica arriviamo nei pressi di Castello di Cireglio. Voltandoci indietro, oltre all’ennesimo panorama, purtroppo sciupato da un po' di foschia, che stamattina non ci vuole abbandonare, possiamo capire il percorso fatto. Poche decine di metri su un sentiero sopra strada ci separano dal paese di Policarpo Petrocchi a q. 599 WP4. Castello di Cireglio ha origini antiche, sorge come “castrum”, a difesa della strada Cruce Brandelliana, che collegava Pistoia con la Garfagnana e l’attuale Modena. Una particolarità del paese è la torre campanaria, una struttura a vela, che serviva per orientare i pellegrini che attraversavano questo territorio, per poi raggiungere la via Francigena. Altra particolarità è la sua collocazione, separata dalla chiesetta del paese. Lasciato il CAI 218, che qui finisce, ripartiamo percorrendo l’acciottolato in salita, in direzione della torre, per poi prendere la prima a destra in pari. In corrispondenza della chiesetta (del 1700) seguiamo a sinistra il CAI S2 e l’itinerario dei Cammini dell’Acqua, inoltrandoci nel bosco. (Il quale, una volta, era un giardino pieno di bei castagni, che con i loro frutti, quando l’Italia era più povera, sfamavano molte persone. Adesso, tranne pochi e piccoli castagneti, il bosco è diventato una selva). Poco dopo ai margini del largo sentiero si può notare una rientranza WP5, era una postazione militare usata nell’ultima guerra per bombardare la piana pistoiese, e poco oltre possiamo riempire le borracce alla fonte Cettore a q. 697 WP6. In costante ma inesorabile salita arriviamo ad un bivio, ignoriamo il sentiero di destra in discesa per continuare a sinistra in salita con il CAI S4. Con il quale, dopo un po' arriviamo a percorrere un tratto in pari e successivamente una breve e ripida discesa, intravedendo tra alberi gli eco mostri di Prunetta. Le vecchie e fatiscenti Ipost, ex colonie delle poste. Seguendo a destra in pochi minuti arriviamo a Prunetta dove facciamo pranzo. Prunetta mi ha visto anche in questa escursione. Ripartiamo seguendo a destra con la strada degli Incassi, vecchia via che univa Prunetta a Le Piastre. In corrispondenza della marginetta prendiamo a sinistra in discesa il sentiero CAI S2, il quale ignorando le laterali arriva a guadare un piccolo corso d’acqua, prima di entrare nel paese di Le Piastre. Il paese dei presepi. Da qui ci sono passato con il Cammino di S. Bartolomeo. Bella escursione e bel gruppo. Ultreya.  

CAMINAR ES ATESORAR

I NEVER WALK ALONE

 

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