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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

16 aprile 2025

 

 AULLA - SARZANA

Tappa n. 24 della via Francigena, dalla Toscana alla Liguria. Un percorso molto bello, per riscoprire la via di Sigerico attraverso i castelli e le fortezze sui colli della Lunigiana. Borghi medievali dalle lunghe tradizioni, ricchi di testimonianze storiche e immersi nella natura. Una strada antica piena di fascino e di suggestione.

Data: 6 Aprile 2025

Partenza: Da Aulla. Raggiungibile percorrendo l’autostrada A11 in direzione mare, quindi la A12 verso Genova e successivamente la A15, autostrada della Cisa.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Lungo il percorso si trovano diverse fonti.  

Sentieri: Il percorso è segnalato molto bene con i segni bianco rossi della via Francigena.

 

Itinerario: Raggiunta Aulla, partiamo dall’Abbazia di S. Caprasio, dove troviamo i primi segni bianco rossi della via Francigena. Oltrepassato il Torrente Aulella, prendiamo a sinistra la strada asfaltata in salita. Percorrendo sentieri e carrarecce, arriviamo a prendere a destra in salita in corrispondenza di una Marginetta, seminascosta dalla vegetazione. Poco dopo arriviamo all’antico paese di Bibola a q. 353 WP1, primo luogo abitato che incontriamo. Caratteristico borgo medievale, caratterizzato dalle case in pietra, con gli antichi portali di arenaria ricchi di decori, dalle strette viuzze, dai resti del castello, dal quale si gode di grandi panorami e dalla giovialità degli abitanti. Con gentilezza ci viene aperta la duecentesca chiesa di S. Bartolomeo, al cui interno oltre alla bella fonte Battesimale e altre opere d’arte, c’è l’ossario di Margherita, moglie del Conte Ugolino. Ripreso il cammino, raggiungiamo poco dopo il paese di Vecchietto a q. 271 WP2, che attraversiamo WP3, per poi tornare a salire con la sterrata che costeggia una bella Marginetta. Raggiunto il quadrivio denominato Quattro Strade, confine tra Toscana e Liguria, cominciamo a scendere con la carrareccia dalla quale per la prima volta (per chi percorre la Francigena) vede il mare, prima di arrivare al paese di Ponzano Superiore a q. 298 WP4. Continuando a scendere costeggiamo l’ultima fontana WP5, per poi arrivare ai ruderi del castello della Brina. Un antico insediamento risalente all’età del ferro. Dopo una mezzoretta arriviamo a percorrere la piana di Sarzana costeggiando il bel canale Lunense. Quindi percorreremo una brutta strada asfaltata e con porta Parma entriamo nel centro storico, e quindi arriviamo alla Basilica di S.M. Assunta, alla fine del nostro itinerario. Ultreya.

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11 aprile 2025

 

MONTE MORELLO

Con i 934 m. di altitudine, il Monte Morello è l’unico rilievo assimilabile ad una montagna nell’ampia conca del territorio fiorentino. Molto particolare è la sua forma che presenta tre cime di diverse altitudine (Poggio all’Aia 934 m, Poggio Casaccia 921 m e Poggio Cornacchia 896 m). Da cui si godono splendide vedete sulla piana fiorentina, pratese e pistoiese, ma anche sul vicino Mugello e sull’Appennino Tosco-Emiliano.

Data: 2 Aprile 2025

Partenza: Da piazzale Leonardo da Vinci, che si raggiunge percorrendo la Sp 130 da Sesto Fiorentino. 

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Lungo il percorso si trova una sola fonte, poco dopo la partenza. Consiglio di partire con buona scorta d’acqua.

Sentieri: CAI 603, CAI 602B, CAI 00, CAI 600-CAI 611, CAI 600A.

Itinerario: Lasciata l’auto nel piccolo spiazzo che funge da parcheggio, ci inoltriamo sul CAI 603 che inizia sotto strada, dal quale si gode di un bel panorama su Firenze. I panorami saranno una costante per tutta la lunghezza dell’itinerario, anche se oggi la foschia non ci aiuta. Oltrepassata la Torre di Baracca a q. 530, una vecchia torre di avvistamento, torniamo sulla strada provinciale, che attraversiamo. Continuiamo oltre la sbarra con il CAI 602B, costeggiando la fonte dei Seppi a q. 600 WP1, posta poco sopra la carrareccia. Raggiunto un largo spiazzo seguiamo a sinistra, ancora in facile salita, oltrepassando un cippo posto in memoria dei partigiani morti in uno scontro con i soldati tedeschi. In salita più accentuata arriviamo dopo un po in località Selletta a q. 858, crocevia di alcuni sentieri. Seguiamo il CAI 600, con il quale in ripida salita, in breve arriviamo ai 934 m di Poggio all’Aia, terza punta del Monte Morello, una grande radura dove facciamo una sosta mangereccia. Tornati in località Selletta, proseguiamo a dritto sempre con il CAI 600 raggiungendo poco dopo Poggio Cornacchia a q. 892, seconda punta. Sempre in discesa arriviamo alla grande Croce di Poggio Casaccia a q. 921, prima punta del Monte Morello, da cui si gode di un magnifico panorama. Con attenzione scendiamo sullo sconnesso e a tratti ripido sentiero con il quale arriviamo a q. 637 m della Sella degli Scollini, incrociando il percorso di stamani mattina. Con la larga carrareccia che continua a sinistra in salita arriviamo ai 747 m di Poggio del Giro, con le grandi e brutte antenne piene di ripetitori. Continuiamo a scendere, per prendere a sinistra in corrispondenza di un’altra brutta antenna, arrivando poco dopo, con il panorama di Firenze davanti a noi, alla fine dell’escursione. Bellissimo itinerario, dal quale, nonostante la foschia si è potuto godere di panorami meravigliosi. Ultreya.

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3 aprile 2025

 

MONTE PRANA

Monte Prana, uno dei balconi più belli delle Alpi Apuane meridionali, a torto considerate minori. Itinerario ad anello sopra il Camaiorese, con vista sulle Apuane più famose, sull’Appennino innevato, sul litorale versiliese e sulle isole poste di fronte a questo tratto di costa.     

Data: 30 Marzo 2025

Partenza: Percorrendo l’autostrada A11 fino a Capannori, poi strade regionali fino a Marlia - Ponte a Moriano. Quindi seguiremo la via Ludovica fino a Decimo, da qui prenderemo a sinistra verso Pescaglia - Convalle e Passo Lucese.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Lungo il percorso si trovano 2 fonti, una poco dopo la partenza (Casa del Maestro). L’altra nei pressi di Campo all’Orzo, quasi alla fine dell’escursione. Consiglio di partire con buona scorta d’acqua.

Sentieri: CAI 101, CAI 104, CAI 101.

Itinerario: Lasciata l’auto nel piccolo spiazzo che funge da parcheggio, ci inoltriamo, oltre la sbarra, sulla larga carrareccia, contrassegnata con il numero CAI 101. Poco dopo costeggiamo una bella Marginetta posta sotto un magnifico ed enorme Abete, per poi inoltrarsi nel bosco, con un sentiero lungo il quale alcuni cartelli ci raccontano una favola. Oltrepassato il rifugio Casa del Maestro a q. 889 m slm, dove possiamo fare rifornimento di acqua WP1, la salita si fa più ripida e faticosa. Sbucati sopra il bosco, lo sguardo si allarga sui prati sommitali, dove nel periodo estivo mandrie di animali vengono portati all’alpeggio. Giunti sulla cima del Monte Pedone godiamo di un panorama magnifico, e sarà una costante. Il sentiero continua in costante salita, attraversando spazi aperti meravigliosi, dove un Fagiano e poi un Capriolo, facendo bella mostra di se ci fanno capire che siamo fuori luogo. Dopo aver oltrepassato il Monte Prano a q. 1091 e una vecchia postazione militare risalente alla seconda guerra mondiale, arriviamo ai 1220 m. del Monte Prana, con la sua grande Croce. Aiutati anche dalla bellissima giornata, godiamo di panorami meravigliosi: delle vicine due cime del Monte Piglione, dalla foce del fiume Serchio fino a Portovenere, gran parte dell’arcipelago Toscano, la Corsica, le Apuane e l’Appennino innevato. E in lontananza con un po di attenzione si intravedono le Alpi Marittime. Bellissimo. Dopo una miriade di foto, un po di riposo condito da tanta allegria e un po di cibo, con calma cominciamo a scendere dalla parte opposta con il CAI 104. Con il quale arriviamo ai 912 m. della Focetta di S. Vincenzo, e poco dopo, costeggiata la seconda fonte WP2, giungiamo alla località Campo All’Orzo a q. 938 m. con la diroccata chiesa. Proseguiamo con il ritrovato CAI 101, il quale dopo aver sottopassato una teleferica, prosegue a destra in località Baita Verde, con il locale rifugio in ristrutturazione. Ancora in discesa usciamo dal bosco e ritroviamo la larga carrareccia della mattina, con la quale torniamo alle macchine. Ultreya.

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