DOGANACCIA
(Da Pianosinatico)
Bellissimo itinerario che percorre un
sentiero ripristinato dall’UCAP e mantenuto dalle Az. Agricole dei Taufi e
delle Roncacce. Seguendo dal basso il crinale Tosco Emiliano raggiunge la Doganaccia attraversando praterie e boschi
che stanno assumendo i caldi colori autunnali.
Data:
8 Ottobre 2019
Partenza:
Da Pistoia con i mezzi pubblici del Copit seguendo la S.R. 66 e successivamente
la S.S. 12 fino al paese di Pianosinatico. Quindi a piedi percorro i ca. 3 km
di strada, seguendo a destra le indicazioni per Rivoreta.
Note:
Facile itinerario senza alcuna difficoltà. Solo l’ultimo tratto è in ripida e
faticosa salita. Gran parte dell’itinerario è segnato con cartellonistica,
alcuni tratti necessitano di buona vista e senso d’orientamento. Oppure munirsi
di tracce gpx. Merita una visita il museo della gente della montagna di Rivoreta.
Fonte:
Rivoreta, Si trova una sorgente a q. 1263, Az. Agr. I Taufi.
Sentieri: CAI 8, CAI 6A.
Itinerario: Sceso dal bus a Pianosinatico seguo a destra le indicazioni per Rivoreta, percorro i 3 km che mi separano dal paese allegramente confortato dalla bella giornata che sta nascendo e dall’avventura che vivrò. Voglio percorrere un sentiero che non conosco e di cui non ho tracce gpx, ma che mi ha sempre incuriosito e affascinato. Alla fonte in piazza riempio la borraccia, per poi seguire a destra dietro l’abside della chiesa con il CAI 8 via degli Scoiattoli, all’inizio del quale spicca il cartello del Cammino di S. Bartolomeo. Su asfalto supero il Serretto, e dopo circa 15 minuti oltrepasso il piccolo borgo de Il Podere, al quale arrivo dopo aver attraversato una bella radura, una bellissima spianata verde posta a 1100m. Poco oltre in corrispondenza della località Serrata termina la strada asfaltata e oltrepassata una catena continuo su larga forestale. Continuo a salire fino a prendere a destra a q. 1250 WP1, in corrispondenza di un tornante, uno stretto sentiero in pari, contraddistinto da una tabella le cui frecce indicano le località che attraverserò e i tempi di percorrenza. La cornice dei monti e i pascoli dei Taufi, visti da una finestra tra gli alberi sono un panorama bellissimo, sembra una cartolina. Poco più avanti oltrepassata una piccola sorgente, seguo a destra a q. 1256 WP2, e successivamente a sinistra a q. 1157 WP3 il sentiero che ripidamente scende fino ad arrivare ad attraversare i due rami del torrente a q. 1130 WP4. Continuo a destra a q. 1134 WP5 con il sentiero che torna a salire, il bosco di faggi lascia spazi per osservare la selvaggia vallata dove scende il torrente mentre il Libro Aperto lo posso osservare da più angolazioni. A q. 1139 WP6 seguo a sinistra in ripida salita, e a q.1159 WP7 continuo a destra. Riguadagnata quota esco dal bosco e attraversando i prati a pascolo arrivo ai Taufi, rinomata azienda agrituristica che produce eccellenti prodotti con il latte dei propri animali che pascolano liberamente. Dopo avere fatto due chiacchiere visito la stalla, dove alcuni vitellini succhiano avidamente enormi biberon. I Taufi è per me un luogo speciale, il silenzio, la pace e la tranquillità che regnano in questo posto, insieme al paesaggio, mi pervadono e mi trasportano fuori dal tempo. Mi riportano anche, essendo io “antico”, in un periodo della vita dove prima bambino e poi giovinetto, tutto questo era la normalità, anche se piano piano stava scomparendo. Quasi controvoglia e con un po' di tristezza riparto costeggiando alcuni cartelli, uno dei quali indica il percorso azzurro Pracchia Abetone, un itinerario molto bello e poco conosciuto, da me percorso alcuni anni fa. Poco sopra, in loc. Il Pianello riprendo lo stretto sentiero per La Doganaccia, che coincide con i percorsi trekking dei Taufi. A q. 1296 WP8 seguo a destra attraversando il ponticello sul fosso del Cervinaio, torno a salire e a q. 1348 WP9 continuo ancora a destra percorrendo una antica strada, che fin dal Medioevo collegava le valli pistoiesi con quelle modenesi. Percorro un tratto piacevole e molto bello ma con poche tabelle per indicare il percorso, anche se non è difficile individuare il sentiero, servono buona vista e senso dell’orientamento. Vado a sinistra a q. 1400 WP10, percorrendo un sentiero con molti sciacqui, indicano sicuramente che in passato questo sentiero era molto frequentato. Lungo il sentiero oltrepasso alcuni antichi manufatti e a q. 1428 WP11 prendo a sinistra arrivando in loc. Le Piagge a q. 1424. Salgo pochi metri con il CAI 6A per poi continuare a destra, arrivando poco dopo ad un punto morto, infatti le reti di protezione delle piste da sci mi impediscono di continuare. Quindi torno indietro e continuo in ripida salita con il CAI 6A, arrivato al bivio oltre la vegetazione in corrispondenza di una palina indicatoria, mi concedo una sosta e consumo un frugale pasto con un magnifico panorama di fronte a me, tutto il crinale fino al Libro Aperto e oltre. Scendo a destra con il CAI 6, e in breve arrivo a destinazione, la Doganaccia.
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