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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

13 marzo 2018






Edith De La Héronnière

La ballata dei pellegrini


Da Vézelay in Borgogna a Santiago de Compostela: il diario che è in realtà il rapporto su una mirabile identificazione con l'avventura dei viandanti medievali.
Un gruppo di quattro pellegrini che soffre e arranca.
L'arrivo all'agognata meta è sempre in forse. L'autrice intanto rivolge uno sguardo impietoso su se stessa e sulle trappole sottotese a ogni mistica.



 

La Ballata dei Pellegrini. Un romanzo che è anche diario di viaggio con una resa al camminare puro e all'esperienza dei primi pellegrini

Per chiunque ami camminare, per chiunque ami il Cammino di Santiago, per chiunque si accinga a farne esperienza o l'abbia già fatta, ecco un nuovo volume che potrebbe rivelarsi una lettura appassionante. 

"Non si può parlare di una vera e propria partenza, ma di una gran pedata metaforica". E poi: "Sull'altare San Giacomo sfavilla di luci". Tra i due estremi - il rude congedo del frate ("Uscite! Andate al diavolo!") nella Basilica di Vézelay in Borgogna, e il tripudio sull'altare del Santo - si snoda il viaggio per Santiago di Compostella. La traccia è quella che aprì per primo Godescalc vescovo di Le Puy, nel 950, e che poi innumerevoli piedi di pellegrini hanno scavato nel tempo e nella terra. Questo libro racconta la lunga marcia di due uomini e una donna, cui si aggiunge in cammino un'altra donna. Mette in campo le personalità dei pellegrini; e insieme le fatiche e le sofferenze, i malumori e i contrasti, che a poco a poco ma decisamente si stemperano e si annullano nella "pace", cioè nella resa al camino de Santiago. E' la resa al camminare puro, è l'abbandono a ciò che da mille anni inesorabilmente si ripete identico. E' la scoperta che i santuari, le rocce, i luoghi di sosta, gli orizzonti che si aprono improvvisi e suggestivi, le deviazioni solo apparentemente inattese, le statue dei santi, i ricoveri e gli ospizi ("solo tre giorni si fermava il vagabondo, o si rischiava di non partire più. Era questo il ritmo dell'erranza"), il cibo antico, le risse tra pellegrini e con gli osti, il bastone e i piedi, e tutto quanto si manifesta al romeo nella dilatazione delle sue emozioni, sono l'umanamente eterna filastrocca, o poema o ballata, che accompagna, consola e ritma il cammino sempre uguale fino al Santo che aspetta; là dove in realtà ad attendere è sempre una specie di morte. E' dunque questo libro il resoconto narrativo di una mirabile identificazione, oltre il tempo e contro il tempo, con l'aventure dei viandanti medievali.

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