Libro Aperto (EEAI)
Itinerario ad anello con le ciaspole sulle pagine
del Libro Aperto. Un classico, ma sempre
molto bello e appagante.
Data: 13 Febbraio 2019
Partenza: Con
i mezzi pubblici, percorrendo la S.R. 66, e quindi con la S.S. 12 si raggiunge
il paese di Abetone.
Note: Escursione in ambiente invernale con le
ciaspole. Non difficile, ma comunque da prestare molta attenzione. Data la
presenza di un leggero strato di ghiaccio ho usato i ramponi.
Fonti: Non è possibile rifornirsi all’unica fonte
sul percorso, per cui è opportuno partire già provvisti.
Sentieri: CFS 11/CAI 00, CAI 495.
Itinerario: Anche se metereologicamente siamo in inverno, la neve sui nostri appennini scarseggia, ciò nonostante oggi voglio percorrere un classico dei nostri monti, il Libro Aperto. Prima che la neve si sciolga completamente. La giornata è fredda ma bellissima, il cielo è azzurrissimo e non c’è una nuvola.
Dalla piazza di Abetone, alla
quale arrivo con il bus del COPIT, percorro la strada forestale con il CAI
00/CFS 11, che neve permettendo, diventa una pista di fondo. All’area di sosta
continuo in salita oltrepassando Monte Maiori a q. 1560, e successivamente La
Verginetta a q. 1480, arrivando ad una larga radura in corrispondenza della
Casetta di Lapo a q. 1513, dove ritrovo uno scialpinista che mi aveva superato
poco dopo la partenza. Adesso comincia la vera salita, con ampia curve guadagno
quota, poco oltre Cima del Diaccione a q. 1583, decido di mettere i ramponi, raggiungo
lo scialpinista, che nel frattempo si era fermato per mettersi pure lui i
ramponi. Insieme progrediamo seguendo il filo di crinale oltrepassando monte
Belvedere a q. 1896, la cima secondaria del Libro Aperto, per poi arrivare in
leggera discesa alla sella, che divide le due pagine del libro. Il forte vento,
che da un po è nostro compagno, mi fa desistere dall’idea di salire in vetta,
lascio il mio compagno (il quale è molto indeciso sul cosa fare) e comincio a
scendere dentro al vallone, con quello che d’estate è il CAI 495. Basta
scendere poco per essere riparati dal vento, e considerando le belle condizioni
meteo generali, scendo zizzagando senza fretta, tenendo sempre in primo piano
la sicurezza. Incrocio il gruppo di scialpinisti visti salire la mattina, e
piano piano scendo di quota, mi fermo al Lago della Risaia per poi fare una
sosta mangereccia alla Capanna di Lapo. Al cartello che indica la Verginetta
seguo a sinistra il CFS 11 con cui torno all’area di sosta e successivamente in
piazza all’Abetone.
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