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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

10 maggio 2019


PRATORSI - M. GENNAIO - PORTAFRANCA


Sull’ultima neve di primavera. Salendo sul M. Gennaio a q. 1810, per poi passare dal rifugio Portafranca a q. 1580. 

Data: 17 Aprile 2019

Partenza: Dal rifugio di Pratorsi (purtroppo chiuso). Che si raggiunge con la S.R. 66, dal passo dell’Oppio si segue per Gavinana per poi percorrere via di Pratorsi.   

Note: La splendida giornata e la poca neve contribuiscono a non creare problemi.  
Sentieri: CAI 00, CAI 5, CAI 35, CAI 00.
Fonti: Fonte del Cacciatore (quasi sempre asciutta), Fonte dell’Uccelliera, Portafranca.


Itinerario: Rispondo al telefono all’amico Marco Dal Torrione il quale mi chiede se domani mi va di andare a fare una ciaspolata e credendo di essere preso in giro gli rispondo con una battuta. Lui non si scompone e mi fa riflettere sulle ultime previsioni metereologiche. In effetti il brutto tempo degli ultimi giorni ha “regalato” acqua al piano e neve ai monti.  Non esito a rispondergli: certo che mi va! allora appuntamento alle sette in piazza Oplà. La mattina è fresca ma serena e promette molto bene. All’orario prestabilito partiamo e parlando di montagne e del giro che faremo non ci accorgiamo della strada che percorriamo. Pronti via! Partiamo da Pratorsi con il sentiero in ripida salita sgombro di neve, superiamo il Passo della Maceglia e quando il sentiero si restringe ci assale una grande gioia, la neve, il sentiero è coperto di neve! Non sufficiente da giustificare le ciaspole, ma pur sempre neve. Usciamo dal bosco poco sotto il Passo della Nevaia, il panorama si allarga, davanti a noi i monti su cui vogliamo passare, dietro Il Corno alle Scale, a sinistra il crinale fino al Libro Aperto, e il M. Cimone. Le nostre aspettative sono in parte deluse, di neve non ce n’è molta, tanto che si vede il nero dell’incendio scoppiato mesi prima, abbastanza esteso, ma che per fortuna ha bruciato solo il “paleo”, l’erba dei prati sommitali. Comunque la bella giornata e l’ambiente in cui ci troviamo contribuiscono a tenere alto il buonumore, piano piano saliamo sul Poggio delle Ignude a q. 1735 da cui possiamo vedere in basso il rifugio Portafranca, uno dei due gioielli del CAI di Pistoia (l’altro è il rifugio al Lago Nero a q. 1730). Scendiamo alla sella sottostante per poi salire ai 1810 m. del Monte Gennaio, foto di rito e scendiamo subito, il vento è veramente fastidioso. Tornati alla sella seguiamo a sinistra, e dopo aver superato un ammasso di neve accumulato dal vento arriviamo alla Fonte dell’Uccelliera a q. 1675. Con il sentiero CAI 5 in breve arriviamo al rifugio Portafranca dove, sotto un bel solicino e un cielo azzurro, facciamo la sosta panino. I nostri discorsi vertono sul rifugio che tra pochi giorni tornerà a vivere con l’apertura per la nuova stagione. A Maggio ci saranno anche le scuole, per cui il lavoro non mancherà. Rinfrancati nel corpo e nello spirito, con molta calma e un po’ a malincuore ripartiamo tornando al Passo della Nevaia a q. 1620 dove prendiamo il sentiero alto che passa dal Poggio dei Malandrini, per poi scendere al Passo omonimo a q. 1577 e, percorrendo alla rovescia il percorso mattutino, torniamo alla macchina. Beh, le ciaspole non le abbiamo usate, ma siamo felici lo stesso, abbiamo fatto un bel giro, un classico, sia d’inverno che d’estate, ma sempre molto bello e appagante. 





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