PRATORSI - M. GENNAIO - PORTAFRANCA
Sull’ultima neve di primavera. Salendo sul M.
Gennaio a q. 1810, per poi passare dal rifugio Portafranca a q. 1580.
Data: 17 Aprile 2019
Partenza: Dal rifugio di Pratorsi
(purtroppo chiuso). Che si raggiunge con la S.R. 66, dal passo dell’Oppio si
segue per Gavinana per poi percorrere via di Pratorsi.
Note: La
splendida giornata e la poca neve contribuiscono a non creare problemi.
Sentieri: CAI 00, CAI 5, CAI 35, CAI 00.
Fonti: Fonte
del Cacciatore (quasi sempre asciutta), Fonte dell’Uccelliera, Portafranca.
Itinerario: Rispondo al telefono
all’amico Marco Dal Torrione il quale mi chiede se domani mi va di andare a
fare una ciaspolata e credendo di essere preso in giro gli rispondo con una
battuta. Lui non si scompone e mi fa riflettere sulle ultime previsioni
metereologiche. In effetti il brutto tempo degli ultimi giorni ha “regalato”
acqua al piano e neve ai monti. Non
esito a rispondergli: certo che mi va! allora appuntamento alle sette in piazza
Oplà. La mattina è fresca ma serena e promette molto bene. All’orario
prestabilito partiamo e parlando di montagne e del giro che faremo non ci
accorgiamo della strada che percorriamo. Pronti via! Partiamo da Pratorsi con
il sentiero in ripida salita sgombro di neve, superiamo il Passo della Maceglia
e quando il sentiero si restringe ci assale una grande gioia, la neve, il
sentiero è coperto di neve! Non sufficiente da giustificare le ciaspole, ma pur
sempre neve. Usciamo dal bosco poco sotto il Passo della Nevaia, il panorama si
allarga, davanti a noi i monti su cui vogliamo passare, dietro Il Corno alle
Scale, a sinistra il crinale fino al Libro Aperto, e il M. Cimone. Le nostre
aspettative sono in parte deluse, di neve non ce n’è molta, tanto che si vede
il nero dell’incendio scoppiato mesi prima, abbastanza esteso, ma che per
fortuna ha bruciato solo il “paleo”, l’erba dei prati sommitali. Comunque la
bella giornata e l’ambiente in cui ci troviamo contribuiscono a tenere alto il
buonumore, piano piano saliamo sul Poggio delle Ignude a q. 1735 da cui
possiamo vedere in basso il rifugio Portafranca, uno dei due gioielli del CAI
di Pistoia (l’altro è il rifugio al Lago Nero a q. 1730). Scendiamo alla sella
sottostante per poi salire ai 1810 m. del Monte Gennaio, foto di rito e
scendiamo subito, il vento è veramente fastidioso. Tornati alla sella seguiamo
a sinistra, e dopo aver superato un ammasso di neve accumulato dal vento
arriviamo alla Fonte dell’Uccelliera a q. 1675. Con il sentiero CAI 5 in breve
arriviamo al rifugio Portafranca dove, sotto un bel solicino e un cielo azzurro,
facciamo la sosta panino. I nostri discorsi vertono sul rifugio che tra pochi
giorni tornerà a vivere con l’apertura per la nuova stagione. A Maggio ci
saranno anche le scuole, per cui il lavoro non mancherà. Rinfrancati nel corpo
e nello spirito, con molta calma e un po’ a malincuore ripartiamo tornando al
Passo della Nevaia a q. 1620 dove prendiamo il sentiero alto che passa dal
Poggio dei Malandrini, per poi scendere al Passo omonimo a q. 1577 e, percorrendo
alla rovescia il percorso mattutino, torniamo alla macchina. Beh, le ciaspole
non le abbiamo usate, ma siamo felici lo stesso, abbiamo fatto un bel giro, un
classico, sia d’inverno che d’estate, ma sempre molto bello e appagante.
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