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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

2 settembre 2020



PIANOSINATICO – CUTIGLIANO

Facile itinerario che mette in comunicazione due paesi della Montagna Pistoiese, ricchi di storia e tradizioni. Attraverso una natura bella e rigogliosa.

Data: 28 Luglio 2020

Partenza: Dal paese di Pianosinatico, raggiungibile con la S.R. 66, e successivamente con S.S. 12 dell’Abetone e del Brennero. Io l’ho raggiunto con il bus del COPIT, linea 54.

Note: Facile percorso, senza difficoltà. Bell'itinerario dal punto di vista naturale e paesaggistico.
Fonti: Non ci sono problemi per rifornirsi di acqua. Si trovano fontane alla partenza di Pianosinatico, all’agriturismo "Al Castagno", a Rivoreta e Cutigliano.
Sentieri: La prima parte non è segnata, pertanto bisogna fare molta attenzione mentre la seconda parte segue il sentiero CAI degli Albinelli e i segni gialli del cammino di S. Bartolomeo.


Itinerario: La voglia di uscire e di camminare, senza pensieri, libero da costrizioni mentali, mi fa prendere lo zaino e salire sul bus in direzione della montagna, cercando di dimenticare i problemi che quotidianamente la mia anca sinistra mi “regala”. Oltre al lockdown, questo problema da troppo tempo non mi permette di fare quello che più mi piace fare, camminare. Camminare sulle amate montagne, oppure sugli altrettanto amati cammini, con la “casa” sulle spalle cambiando ogni sera meta. Sulla rete ho trovato un itinerario facile, non lungo e senza difficoltà, da Pianosinatico all’Abetone, tutto nel bosco, al fresco, al riparo dal sole di queste calde giornate estive. Il bus mi lascia proprio davanti a dove parte il percorso, riempio la borraccia alla fresca fontana e mi incammino in via del Forno, dove poche decine di metri mi separano dal Museo della linea gotica. Piccolo nella forma, ma grande nella sostanza, il museo, oltre a illustrare e spiegare la guerra sulle nostre montagne, dove passava la linea gotica, ospita tutto quello che è servito per fare della seconda guerra mondiale un lungo periodo di sofferenza e atrocità. Mi auguro che venga visitato da molte persone, soprattutto giovani, perché capiscano e si adoperino affinche tutto ciò non si ripeta. Le domande e i pensieri che affollano la mia mente vengono cancellati dalla ricerca del percorso, quindi mano al gps (ho un Garmin 66, nuovo di pacca ed è la prima volta che lo uso per tracciare un percorso!) il quale indica che la traccia costeggia la chiesa, quindi passa dietro l’abside per poi continuare in pari su un bel sentiero che inoltrandosi nel bosco prosegue con dolci saliscendi. A q. 948 WP1 seguo a sinistra in salita fino ad avvistare di fronte a me una staccionata bianca, che raggiungo attraversando un tratto di alta vegetazione, non priva di ortica. Oltrepasso la recinzione e proseguo a destra in discesa, costeggiando una bella costruzione in pietra raggiungendo poco dopo una strada bianca e l’ingresso dell'agriturismo Al Castagno dove troneggia una bella fontana a q. 978 WP2. Cominciando a dubitare del percorso scaricato, riguardo la traccia gpx, seguo la carrareccia in discesa, e i dubbi diventano certezza quando raggiungo la strada asfaltata che giunge al paese di Rivoreta. Chissà dove avevo la testa quando guardavo il percorso sul computer, boh! Superato il Museo della gente dell’Appennino, posto sulla grande curva, mi riposo e penso al da farsi al fresco della piazza, confortato dall’acqua freschissima della grande fontana.  Anche se il percorso per l’Abetone è ottimo, i chilometri, il dislivello, ma soprattutto le mie condizioni fisiche di questo periodo mi fanno propendere per andare in direzione opposta e arrivare a Cutigliano. Località più facile e “comoda” da raggiungere. Riparto seguendo le frecce gialle del Cammino di S. Bartolomeo, da me percorso anni fa, però in senso contrario. Poco oltre il bivio per Rivoreta Bassa lascio l’asfalto per proseguire su un largo sterrato, con il quale raggiungo Case Albinelli in località Le Fontanelle. Ai segni gialli del S. Bartolomeo, si alternano quelli bianco rossi del CAI del sentiero degli Albinelli, con i quali arrivo al fiume che con meraviglia attraverso con due passerelle, dove l’altra volta avevo dovuto guadarlo. Il sentiero è molto bello, si percorrono bei ponticelli di legno, si incontra una marginetta, è sempre all’ombra e con facili saliscendi segue il corso del fiume. Si lascia il suono dell’acqua quando si prende a sinistra in leggera salita, oltre la quale si raggiunge una seconda marginetta, molto bella. Riparto dopo una sosta attraversando ampi prati, dopo di cui ritrovo l’asfalto in salita in località Borello, quindi con la provinciale 37 in discesa arrivo a prendere a sinistra via Giacomelli con la quale arrivo in centro a Cutigliano, di fronte al Palazzo dei Capitani della Montagna, sede del Comune. Adesso solo riposo, al fresco della piazza, e con lo scrosciare della fontana accanto, aspetto il bus che mi riporterà a casa. La gamba mi duole, tanto da non riuscire a stare seduto, e il dolore mi accompagnerà per tutto il viaggio di ritorno. 







  

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