ABETONE-LAGO NERO-TRE POTENZE
M. GOMITO-ABETONE
Escursione ad anello nell’alto appennino pistoiese – modenese. Con salita
all’Alpe Tre Potenze passando dal Lago Nero, e traversata al m. Gomito salendo
i Balzi della Fariola. Percorrendo quest’ultimo tratto con il CAI 00,
consigliato ad escursionisti esperti.
Data: 22 Settembre 2021
Partenza: Dal paese di Abetone, che si raggiunge
con la S.R. 66 e successivamente con la S.S. 12. E' servito dai mezzi pubblici
del COPIT, che anche questa volta ho usato per raggiungere il paese di
partenza.
Note: Il percorso fino al
Lago Nero non presenta nessuna difficoltà. La salita all’Alpe Tre Potenze, e la
salita al monte Gomito richiedono buoni polmoni, nervi saldi e assoluta
mancanza di vertigini. Quest’ultimo pezzo di sentiero è classificato EE, per
escursionisti esperti. Anche se facili si devono superare arrampicando tre
sbalzi di roccia. Nel primo tratto del percorso si costeggiano alcune
installazioni artistiche.
Fonti: Si trova un solo punto dove fare rifornimento di acqua, poco prima del
Lago Nero, all’intersezione tra il CAI 102 e il CAI 104. Ci sono stati anni in
cui d’estate la sorgente non buttava. Quindi è bene partire con abbondante
scorta.
Sentieri: CAI 80, CAI 102, CAI 104, CAI 100, CAI 00.
Itinerario: Escursione molto bella e gratificante, con il bosco e la montagna che stanno assumendo i caldi colori autunnali, in una bellissima giornata settembrina. In una parte di appennino rimasto ancora integro.
Parto dalla piazza dell’Abetone a q.1380 e dopo essere salito alla piazzetta del Comune, seguo a sinistra inoltrandomi nel bosco con la forestale viale Regina Elena, dove diversi artisti hanno installato alcune opere. Prima in falsopiano e poi in discesa arrivo a prendere a destra il viale Regina Elena - CAI 80 su asfalto in corrispondenza della caserma dei CC Forestali. Superata una sbarra continuo con la larga forestale in leggera salita. Al bivio continuo a dritto evitando la discesa al lago Bacciolo, attraverso una pista da sci e a metà di una corta salita in mezzo al bosco, continuo con il CAI 102 che proviene dalle Regine, arrivando ad un bivio con una panchina in pietra. Seguo a sinistra in falsopiano con il CAI 102 e poco dopo supero il Balzo di Peppone, una parete rocciosa adibita a palestra di roccia. Continuo sempre dritto evitando tutte le deviazioni mentre il sentiero si allarga e diventa a tratti sconnesso, arrivo in corrispondenza di un ponticino con un corso d’acqua alla destra e una ripida e sconnessa salita di fronte. Poco dopo la fine della dura salita arrivo ad incrociare il CAI 104 che proviene da sinistra, dal parcheggio del Sestaione. Riempio la borraccia alla sorgente WP1 a q. 1601, è l’unica, non se ne trovano altre su tutto il percorso. Proseguo con il CAI 104, che evito di seguire quando continua a destra in salita costeggiando un corso d’acqua, e continuo seguendo il largo sentiero non segnato. Con il quale con un giro un pochino più lungo, ma più comodo, ritrovo i segni bianco rossi e una bella veduta sulle Tre Potenze. Una corta ma dura salita in mezzo al bosco di faggi, alla fine della quale arrivo ad un bel pianoro, e seguendo a destra in pochi minuti giungo al Lago Nero, a q. 1730. Bellissimo, particolarmente in questa stagione, dove prevale il colore rosso ruggine che le piante di mirtillo stanno assumendo preparandosi all’inverno. Sono solo in mezzo a tanta bellezza, seduto ad un tavolo davanti al rifugio e a questo grande anfiteatro che da Campolino arriva al m. Gomito. Riparto tornando indietro e seguendo il CAI 100 arrivo a q. 1751, Foce dei Mori, dove prendo seccamente a destra e seguendo il filo di crinale arrivo ai 1940 m. dell’Alpe Tre Potenze. 360° di bellezza, il Lago Nero, il Lago Piatto, l’imponente struttura dell’ing. Lapo Farinati, il passo di Annibale, Foce a Giovo e la grandiosa strada Ducale, Il m. Giovo e il Rondinaio, e più lontano le Apuane. Che meraviglia! La discesa mi porta ai 1786 m. del passo della Vecchia, evito di prendere il CAI 519, che segue il crinale e continuo con il CAI 00 che aggira il versante est dei Denti della Vecchia, dove alcuni passaggi richiedono la massima attenzione. Ai 1770 m. del passo della Fariola devo nuovamente decidere tra il sentiero basso che taglia il costone della montagna, o quello che seguendo il crinale supera i balzi della Fariola e arriva in cima al m. Gomito. Ed è classificato EE, per escursionisti esperti. Il desiderio di arrivare alla Croce del m. Gomito, mi fa decidere per quest’ultimo. Quindi, via, uno dietro l’altro supero i balzi di roccia, di 1° e 2° grado, per poi arrivare in cima al m. Gomito a q.1892 dove svetta il grande impianto sciistico. In breve arrivo ai 1889 m. dove si innalza la grossa Croce, dove alcuni anni fa sono passato d’inverno, con le ciaspole. Torno indietro per poi scendere al rifugio della Selletta a q.1713 ritrovando il CAI 00 che segue lo stradello di raccordo e che d’inverno diventa una pista da sci. Mi siedo ad uno dei tavoli esterni, il sole è ancora alto e caldo, il cielo è di un azzurro intenso, quasi mi dispiace tornare giù. Con calma scendo seguendo la pista da sci della Selletta, con la quale torno al punto di partenza.
ULTREYA
I NEVER WALK ALONE
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