POPIGLIO - PRATO BELLINCIONI
PIAN di
NOVELLO
Da Popiglio con la strada dei cacciatori, per poi
percorrere la sterrata del Vallone, e la forestale di Pian di Rasoi. Arrivando
al Prato Bellincioni con il CAI 100 di crinale. E arrivare alla fine
dell’escursione con quella che d’inverno diventa la pista da sci di fondo di Pian
degli Ontani e di Pian di Novello.
Data: 29 Settembre 2021
Partenza: Dal paese di Popiglio, che si raggiunge
con la S.R. 66 e successivamente con la S.S. 12. E' servito dai mezzi pubblici del
COPIT, che anche questa volta ho usato per raggiungere il paese di partenza.
Note: Il percorso nel primo
tratto non presenta difficoltà che invece troviamo percorrerndo il CAI 100.
Avendolo trovato all’inizio con segni vecchi (dopo cambia in meglio) e ostruito
da tantissimi rami spezzati, per cui il progredire è risultato difficoltoso. Ritengo
utile e necessario avere buon colpo d’occhio, e la traccia GPS.
Fonti: Si trovano due fonti all’inizio e quattro alla fine.
Sentieri: Strade forestali, CAI 100 – Sentiero
MPT, CFS 6.
Itinerario: Parto dalla piazza antistante alla bella chiesa di Popiglio, alla quale dedico una visita, che merita ampiamente. Riempio le borracce WP1 a q. 522 e dalla parte opposta della piazza seguo in ripida salita via del Convento, quindi a sinistra in pari via dell'Arco Lungo. Con via delle Monache oltrepasso l'arco sotto al quale “veglia” una Madonnina, percorro via C. di Proceppolo, con la quale arrivo alla fine della strada lastricata. Continuo a sinistra in salita sempre su lastricato percorrendo il sentiero del “pastore” (L'antica strada che collegava la fortezza con Popiglio) arrivando ad una strada asfaltata, proseguo a dritto sempre in salita con via Piastra giungendo in una piazzetta nella parte alta del paese. Seguo a sinistra via Ferrari, poche decine di metri e continuo su sterrato a destra in salita con la strada dei cacciatori a q.632 WP2. All’inizio in ripida salita, poi più dolce, arrivo ad uno spiazzo in corrispondenza di una strada asfaltata, che lascio subito per continuare a sinistra su larga sterrata. La strada con ampi tornanti segue la verde vallata e costeggia alcune abitazioni WP3 a q 841, per concludersi a casa Vallone, dove incontro Mario, il padrone di casa e della tenuta, il quale mi da molte dritte sul percorso che voglio fare. Proseguo oltre la sbarra con la larga forestale, e mentre penso alle informazioni avute, non mi accorgo del bivio con il CAI 100. Poco male, lo intercetterò più su con il sentiero MPT che seguirò a sinistra poco più avanti a q. 1102 WP4. Piano piano guadagno quota, fino a raggiungere il crinale, che seguo con qualche difficoltà dovuta ai tanti rami e alberi caduti che ostruiscono il sentiero ed ai segni bianco rossi sbiaditi, vecchi, ma per fortuna, ho il gps che mi aiuta. Dopo un pò, continuo sul lato opposto del crinale, sul lato ovest costeggiando i ruderi di una piccola costruzione, forse usata come rifugio dai carbonai di una volta. Continuo con vari saliscendi godendo di panorami stupendi a q.1272 WP5 e a q. 1307 WP6, su cui spicca l’inconfondibile sagoma del Balzo Nero. Adesso più di prima bisogna prestare molta attenzione e tra segni poco visibili o inesistenti e rami caduti, sbaglio seguendo un evidente sentiero, per fortuna mi accorgo presto dell’errore. Tornato a q.1336 WP7 seguo a destra e subito a sinistra in salita a q. 1324 WP8 e, tornando fuori dal bosco, arrivo al bivio per Fonte Fredda, che ignoro. Aggiro il m. Caligi e m. Piramide dove i segni CAI sono molto freschi ed evidenti, ma in compenso sono aumentate le difficoltà nel progredire a causa dei moltissimi rami caduti. Per fortuna alla fine di una discesa arrivo in località Prato Bellincioni a q. 1428, dove posso allentare la pressione e mi posso riposare consumando il pranzo ad uno dei tavoli. Prato Bellincioni è una grande radura, un enorme prato dove spiccano alcuni alberi secolari e, a giudicare dai molti tavoli e dalle varie attrezzature per picnic, deve essere molto frequentato, per fortuna oggi c’erano pochissime persone, 6 in tutto! Il sentiero CFS 6 non mette pressione come quello percorso in precedenza, per cui scendo in tranquillità, arrivando poco dopo a percorrere la pista di fondo di Pian degli Ontani e Pian di Novello che si sviluppa in poche e dolci salite e lunghe e blande discese, che ho percorso durante la bella escursione Popiglio – Abetone. Faccio scorta d’acqua a q. 1180 in località Lagacciolo WP9, una bella struttura della forestale, ubicata nella Riserva Biogenetica di Pian degli Ontani. Poco dopo arrivo all’orto di Giovannino a q.1241 WP10, dove oltre alla fonte, alcuni artisti hanno lasciato opere scultoree da loro create. Molto bello e interessante. Ritrovando l’asfalto oltrepasso altre due fonti, a q. 1161 WP11, e a q. 1157 WP12, prima di arrivare al piazzale di Pian di Novello.
L’escursione è risultata molto impegnativa a causa delle
difficoltà incontrate, nonostante fosse da tempo che desideravo farla, molte
volte mi sono domandato chi me lo aveva fatto fare! E’ anche vero che se non
l’avessi fatta mi sarebbe rimasto il rammarico di non averla percorsa, quindi
va bene così.
Ultreya
I never walk alone
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