Riflessioni su una stagione al rifugio
Anche quest’anno, con la fine di Ottobre e con il bosco che
si accende con i caldi colori autunnali, il servizio al rifugio è finito. La
stagione ufficiale, con le aperture programmate è terminata. Portafranca, un luogo
di serenità e di pace, che sprigiona energia e che porto nel cuore. Una
stagione che, nonostante le limitazioni del Covid-19, ha visto il passaggio di
tante persone, tra cui quelle belle, che, anche se non ti conoscono, ti
vogliono bene, e che l’hanno resa speciale. Il tempo scandito dagli
escursionisti che passano, quelli che si fermano a dormire, quelli che ti fanno
solo un sorriso o un semplice cenno di saluto. Quelli curiosi che vogliono
sapere la storia del rifugio, vogliono sapere di te, del perché sei lì. Quelli
che si fermano per un caffè, o un pezzo di crostata, e dopo due ore li trovi
ancora lì a giocare a carte su uno dei tavoli, oppure sdraiati sul prato,
magari a dormire. Quelli che ti riempiono il cuore anche con un semplice grazie. Giorni
apparentemente uguali, ma che in realtà ti fanno respirare aria sana e pulita,
perché i volti sono nuovi, le espressioni differenti, il modo di fare unico, il
come ti poni tu diverso, e tutto diventa una scoperta che ti fa andare avanti.
Anche quando sei lì fisicamente fermo ad accogliere… beh, ecco, fermo proprio
no, non a Portafranca, non in cucina, tra dolci e cibi cucinati si va avanti e
indietro mille volte al giorno, arrivando alla sera con la stessa stanchezza di
quando cammini per una trentina di chilometri. Ma ogni volta ti senti grato
perché lo hai scelto, perché ti piace, perché sai che fa bene, perché
condividere la gioia dell’aiuto è pura energia, perché è uno scambio di
frammenti di vita personale, e perché i doni che ricevi sono immensi. E poi ci
sono quei momenti, rari, in cui ti ritrovi da solo nel silenzio, magari a meravigliarsi
della magia dell’ennesima alba o di un tramonto che tinge il cielo di rosso. Dove
ti incanti a guardare il panorama, sotto un cielo azzurro e
terso, oppure la sera, quando, giù in pianura, piano piano cominciano ad accendersi tante luci
tremolanti. Lo sguardo che si perde
nell’infinito e ti rendi conto che vuoi star bene, che devi riprendere in mano
la tua vita, lasciando aperto il cuore… perché esattamente come quando si
accoglie, c’è chi deciderà di restare e chi di andare.
ULTREYA
I NEVER WALK ALONE
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