PRUNETTA-CALAMECCA-MACCHIA ANTONINI-
PRUNETTA-LE PIASTRE
Bell’itinerario su una porzione di Appennino considerato minore, ma che minore non è. Si attraversa un territorio dove l’aspetto naturalistico, paesaggistico e storico è preponderante. Ricco di acqua, di faggete e abetaie molto belle. Ma soprattutto si attraversano paesi molto belli, con persone gentili e ospitali, dove il tempo sembra sospeso.
Data: 30 Aprile 2022
Partenza: Da Prunetta, che si raggiunge con la Sr
66 fino a Le Piastre, quindi con la Sp 21, Via di Piastre e Prunetta. Io ci
sono arrivato con il bus dei Trasporti Toscani.
Note: Il percorso non presenta difficoltà oggettive.
Tuttavia consiglio di percorrerlo con tracce gps, per la difficoltà di orientamento
in numerosi bivi, i quali non sono segnati, ed è in opera un massiccio
disboscamento. Io l’ho allungato fino a Le Piastre, ma si può interrompere a
Prunetta, chiudendo così l’anello.
Fonti: Non si trovano fonti lungo
il percorso. Ma nei paesi troviamo acqua a volontà.
Sentieri: Da Prunetta a
Calamecca il sentiero è contraddistinto con i segni bianco rossi del CAI, come
altri porzioni del tracciato. La quasi totalità dell’itinerario è contrassegnato
con le tabelle dei percorsi SEGNAVIE.
Itinerario: In molti credono che queste zone, queste
vallate abbiano poco da offrire, che sia una porzione di Appennino minore. Sarà
perché non si superano mai i 1000 m di altezza, sarà perché non sono molto
pubblicizzati, sarà perché sono vicino casa e quindi facilmente raggiungibili,
e molti altri motivi… Invece riservano sorprese infinite agli escursionisti un
po' curiosi che si avventurano su questi sentieri.
Raggiungo Prunetta, base di partenza del giro ad anello che ho in mente di
fare. Con la chiesa alle spalle percorro la via principale del paese, dove sono
presenti alcune fontane WP1, poche centinaia di metri e prendo a
sinistra in discesa via del Podere. Poco dopo proseguo su sterrato, supero il
deposito di gas, dove trovo il primo segno bianco e rosso del CAI e con il
largo sentiero in discesa raggiungo il punto più basso della vallata, dove
scorre il torrente Rio Buio, che per un tratto segue parallelo al sentiero. Il
quale dopo poco continua dalla parte opposta del corso d’acqua, quindi con
molta attenzione vado dall’altra parte. In questo periodo il torrente ha una
buona portata d’acqua, e in questo tratto scende rumoroso tra innumerevoli
cascatelle che sono una meraviglia per gli occhi. Riparto superando un vecchio
mulino, mentre il sentiero continua dolcemente a salire, pochi chilometri e
raggiungo la strada asfaltata nei pressi di Casa di Monte. Seguo a sinistra e
poche centinaia di metri dopo raggiungo un bivio in località Il Monte. Continuo
a destra in discesa su sterrato, all’inizio del quale come riferimento c’è una
cassetta per la posta di legno, e in pochi minuti raggiungo Calamecca, ed è la
seconda sorpresa. Paese medievale molto bello, pulito ed ordinato, è un piacere
perdersi tra le sue viuzze, dove fanno bella mostra di se tanti oggetti
di una vita semplice e dura, nemmeno tanto lontana. Giro a caso per le viuzze
scoprendo angoli bellissimi, panorami improvvisi, arrivando infine ad una monumentale
scalinata, alla cui fine c’è la chiesa, che dall’alto domina il paese, nonché
la vallata. Per fortuna è aperta, e, anche se alcuni oggetti ne impediscono
l’accesso, posso vedere il bellissimo interno. Gli enormi altari in pietra
serena, così come i due confessionali, i magnifici capitelli, il soffitto
ligneo policromo a cassettoni della navata centrale, e molto molto altro…
All’esterno si può ammirare una pietra con la croce dei Templari e lo stemma di
Pistoia rovesciato posto su un lato del campanile. Nel lasciare il paese mi
trattengo a chiacchiera con alcuni abitanti (stabili una cinquantina) i quali
offrendomi di tutto, persino il pranzo, mi fanno tante domande, è un piacere
parlare con loro, infondono tanta serenità. Starei ore a chiacchierare con i
nuovi amici, ma devo ripartire, percorro a ritroso il sentiero da cui sono
venuto, fino ad arrivare alla località Il Corniolo, nei pressi di un rudere,
dove prendo a destra seguendo il sentiero dei bunker a q. 765 WP2. (si può evitare di fare questa deviazione, i bunker sono sulla strada
asfaltata). Tornato sull’asfalto, al bivio di partenza, seguo il sentiero
SEGNAVIE 52 che in salita passa dietro una Marginetta in pietra, il quale all’inizio
si presenta sconnesso e in ripida salita. Con il percorso che si fa più dolce
seguo seccamente a sinistra a q. 915 WP3, arrivando poco dopo al bel prato Sigliori. Con il
largo sentiero arrivo a prendere ancora a sinistra a q. 939 WP4, in corrispondenza di uno slargo, (a diritto ci
immetteremmo sulla strada asfaltata). In leggera salita comincia il sentiero
che aggira Poggio Bottaio, a q. 956 WP5 continuo
a sinistra, per prendere poco dopo a destra a q. 986 WP6,
da cui si ha una bella visuale sul paese di Prunetta (In questo tratto dobbiamo
fare moltissima attenzione, il percorso è privo di segnaletica, forse anche per
il massiccio disboscamento). Adesso solo una dolce discesa in un bel bosco di
faggi mi separa dalla Macchia Antonini, a cui arrivo costeggiando un bel
laghetto pieno di pesci. E’ sempre una bellissima sorpresa arrivare qui, il
posto è molto bello, tantissimi viali alberati, bellissimi prati su cui
riposarsi, inoltre oggi per le pochissime persone, regna tanta pace e silenzio.
Dopo essermi riposato, rifocillato e reso omaggio alla Cappella dell’Ing.
Antonini, riparto seguendo il sentiero in leggera salita che comincia a metà
delle due curve della strada provinciale. All’inizio il sentiero costeggia la
strada asfaltata, per poi inoltrarsi nel bosco, fino ad incrociare una larga
carrareccia che seguo a sinistra, passando sotto ad un traliccio pieno di
ripetitori, arrivando poco dopo a Margine di Momigno a q. 975 WP7, dove riempio la borraccia alla fonte.
Continuo con lo sterrato in salita a destra della fontana, la quale costeggia
Poggio Bersano. Le fatiscenti strutture della ex colonia e il campo sportivo indicano
che sono arrivato a Prunetta, fine dell’anello. Però, visto che è presto e
dovrei aspettare un sacco di tempo la partenza del bus, decido di arrivare a Le Piastre, da cui mi separano 4 km di buona strada in discesa. Alla prossima.
ULTREYA
I NEVER WALK ALONE
Nessun commento:
Posta un commento