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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

3 febbraio 2024

 

  IL CAMMINO DELL’ACQUA

La valle del ghiaccio. Alla scoperta di un cammino dell’acqua, alle porte della Montagna Pistoiese. Di sorgente in sorgente, si va per antichi sentieri, alla scoperta di storie di luoghi, dove “la roccia si trasforma in acqua”. Un itinerario ad anello, con partenza ed arrivo dal paese di Le Piastre.

Data: 31 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Le Piastre, raggiungibile con la SR 66, oppure con il bus di Toscana Trasporti. 

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Ci sono pochi cartelli che indicano il percorso, nel primo tratto non ce ne sono proprio. Io ho sbagliato più volte. Quindi è consigliabile la traccia GPS. Gli ultimi 3,5 km sono su asfalto. Se dovessi percorrerlo di nuovo, lo farei al contrario di come l’ho fatto.

Fonti: Lungo il percorso si trovano molte sorgenti, e fonti nei paesi e borghi. 

Sentieri: CAI 00, Cammino S. Bartolomeo, Ecomuseo Trekking.

 

Itinerario: Con la conoscenza di una parte del territorio, più un pieghevole, sul quale è disegnata la traccia, le varie sorgenti e nient’altro. Inoltre la voglia e la curiosità di percorrere questi antichi sentieri che lambiscono queste sorgenti dimenticate, ma per nostra fortuna recuperate, mi fa decidere a partire alla volta del paese di Le Piastre.

Inizio dalla fontana Campari a q. 760 WP1, posta sul valico, detto Il Poggiolo, e costeggiando il museo della bugia scendo vero il centro del paese, prendo la prima a destra, davanti alla piazzetta, seguendo i segni bianco rossi del CAI. Poco dopo arrivo in località Erba Minuta, prendo a sinistra in leggera discesa e poco dopo arrivo alla sorgente del CERRO a q. 763 WP2, posta poco in alto a destra, semisepolta da terra e foglie. La sorgente non butta acqua, il rivolo che scende viene da una polla nel bosco. Continuo sul largo sentiero, per prendere poco dopo a sinistra in discesa in corrispondenza di un bivio. Seguo il tracciato del Ecomuseo trekking e i segni gialli del cammino di S. Bartolomeo in una breve salita e una successiva discesa per poi arrivare ad un guado sul Fiume Reno. Aldilà del quale c’è la Ghiacciaia della Madonnina, unica testimonianza rimasta di un’epoca lontana, ma molto fiorente in questo lembo di terra. Nella Valle del Reno da sempre ci sono due elementi naturali, oltretutto a costo zero, l’acqua e il freddo. Fino alla metà del ‘900, grazie ad un ingegnoso sistema di canali e laghi artificiali, i quali convogliavano l’acqua del Reno, in questa valle si producevano tonnellate di ghiaccio. Archeologia industriale. Poche decine di metri sulla strada asfaltata (attenzione) in direzione del paese, ed arrivo alla sorgente dei CAMPANELLONI a q. 736 WP3. Tornato alla ghiacciaia salgo pochi metri sulla sinistra, alla sorgente TRE FONTANE a q. 745 WP4. Il posto è molto bello e merita a prescindere una visita, ma il freddo si fa intenso, per cui mi rimetto in marcia percorrendo il sentiero che sotto strada della regionale 66 risale la corrente del fiume, cambiando sponda più volte tramite ponticelli. Passa sotto quello che era il mulino dei Campanelloni, il quale fronteggia l’omonima sorgente. Costeggia due ponti, uno dei quali porta inciso sul cartiglio sopra la chiave di volta l’anno di costruzione: 1769. Arrivato all’inizio del sentiero, in un grande spiazzo, attraverso la strada e il ponte a destra per prendere una strada asfaltata in salita. Poche decine di metri e seguo a destra ancora in salita il largo sentiero, dal quale si gode un bel panorama sul paese delle Piastre. Più tratti di lastricato in pietra sicuramente stanno ad indicare l’importanza che aveva questo tracciato, il quale in sali scendi e quindi in salita arriva alla sorgente LE FONTANELLE a q. 857 WP5. Dopo aver ristorato il corpo e lo spirito (chi farà questo giro capirà), riparto e facendo molta attenzione poco dopo prendo a sinistra e subito ancora a sinistra in corta e faticosa salita, alla fine della quale continuo a destra per raggiungere la sorgente IL BELLINO a q. 874 WP6. Torno indietro e cercando di interpretare il pieghevole e soprattutto il gps continuo sul largo sentiero, prima in salita e poi in discesa, costeggiando bellissimi castagneti, arrivo al paese di Vivaio, baciato dal sole e con la bandiera italiana al vento a q. 870 WP7. Interrompo qui l’itinerario, si è fatto tardi, e non sapendo come prosegue è meglio fermarsi, quindi a domani.  Dopo due chiacchiere con alcuni abitanti a cui chiedo conferma per dove procedere, prendo a destra in salita su un tratto cementato, tornando nel bosco. Facendo attenzione a non sbagliare arrivo ad un trivio da cui si gode un ottimo panorama sul passo della Collina, Pian Martelli e giù fino a Pistoia. Vado a dritto e fatto poche decine di metri arrivo alla sorgente SERRIPOZZO a q. 992 WP8. Torno al trivio e prendo a destra in discesa arrivando in breve a prendere ancora a destra su asfalto, giungendo poco dopo ad attraversare il paese di Botro. Continuo in discesa e percorse poche centinaia di metri arrivo alla sorgente PRATICHELLE a q. 875 WP9 al lato della strada.  Continuo sempre su asfalto in discesa con vista su Prunetta in alto e sulle Piastre in basso, arrivando a prendere a destra nel bosco per arrivare alla sorgente FONTANA VECCHIA a q. 840 WP10. Tornato su asfalto sempre in discesa giungo a Le Forri a q. 814 WP11, quindi costeggiando il borgo di Pian di Nenne arrivo a prendere a sinistra in via di Piastre e Prunetta. Poche centinaia di metri mi separano dal parcheggio delle Piastre, e dalla fonte del CERBIATTO a q. 760 WP12, e facendo pochi metri, con il paese alle spalle, con attenzione seguo la strada per arrivare all’ultima sorgente LE PILLOLE a q. 755 WP13. Bello, bel itinerario, non è stato sempre facile, a causa della cartellonistica scarsa o assente, spesso mi sono trovato in difficoltà, alcune volte ho sbagliato, nonostante questo sono felice di averlo percorso, e lo consiglio. Ultreya.

CAMINAR ES ATESORAR

I NEVER WALK ALONE

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