Bonassola - Vernazza
Escursione sul Sentiero Verdeazzurro
partendo da Bonassola ed attraversando i paesi di Levanto e Monterosso per
giungere al caratteristico borgo di Vernazza.
Data: 2 Aprile 2018
Partenza: Dalla stazione FS di
Bonassola che abbiamo raggiunto con la linea ferroviaria Genova – La
Spezia dove abbiamo lasciato l’auto.
Note: Itinerario privo di difficoltà tecniche, che comunque per il
notevole dislivello richiede un buon allenamento. Si può interrompere
l'itinerario nei vari paesi attraversati in cui è presente la stazione
ferroviaria. Periodi consigliati: da ottobre a maggio. Da evitare in
caso di pioggia.
Sentieri: Sentiero Verdeazzurro e bianco-rossi CAI
Fonti: Loc. Scernio e in tutti i paesi attraversati
Itinerario: Le colline modificate in parte dall’uomo, i paesi che si inseriscono perfettamente nel paesaggio e il mare in eterno movimento a fare da sfondo, sono gli ingredienti principali del successo di questa parte di Liguria, assurta da pochi anni a parco nazionale. Proprio quest’ultima istituzione, unita al riconoscimento dell’area come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, ha dato una spinta definitiva al lancio delle Cinque Terre. Tanta fama è dovuta alla peculiarità dei posti, che se in passato sono rimasti quasi isolati dal resto del mondo, ora hanno fatto di questo loro isolamento un punto di forza. Questa tappa è un assaggio di quello che vedremo più avanti, dove tranquilli e caratteristici paesi si alternano a promontori a picco sul mare.
Partiamo dalla passeggiata di Bonassola, poco
distante dalla stazione ferroviaria. Alla fine della quale prendiamo a sinistra
in via C. Colombo e percorse poche decine di metri seguiamo a destra in via
Scernio, dove troviamo i cartelli indicatori del sentiero verde azzurro e del
CAI. Con ampi gradoni oltrepassiamo una piccola piazzetta e con una lunga
scalinata arriviamo in località Canevetta a q. 113 WP1, da cui godiamo di un bel panorama. Il
tracciato diventa una pavimentata di cemento chiusa tra due muri e man mano che
guadagniamo quota le case si diradano. Arriviamo dopo una quarantina di minuti
in località Scernio a q. 183 WP2, posta sul
crinale tra le vallate di Bonassola e Levanto. Bella la visuale della costa di
levante fino al promontorio di Portofino.
Attraversata la strada asfaltata prendiamo di
fronte a noi la stradina pedonale cementata in discesa. Usciti dall’abitato di
Scernio comincia il sentiero con fondo battuto e bella vista su Punta Mesco con
cui perdiamo gradualmente quota. Noi continuiamo sulla più comoda e larga carrareccia,
con la quale, evitato lo sconnesso sentiero che si inoltra nella bassa vegetazione, giungiamo
nei pressi di una strada asfaltata che taglieremo in due punti attraverso delle
ripide scalinate a q. 34 WP3 con cui
arriviamo all’inizio di Levanto, nei pressi di un ex casello ferroviario. Saliamo
sul terrapieno dell’ex sede ferroviaria ora trasformata in pista ciclabile di
collegamento con Bonassola che diventa una panoramica passeggiata retrostante
la spiaggia e il mare, dove molti surfisti cavalcano le onde create dal mare
mosso. Scesi dalla pista ciclabile attraversiamo la parte storica di Levanto, a
cominciare dalla loggia del comune per poi seguire a destra in Via Don Emanuele
Toso. Percorse alcune decine di metri ci troviamo di fronte alla Chiesa di S. Andrea che raggiungiamo prendendo la salita sulla destra. La chiesa è una delle
più note della Riviera di Levante, somigliante alla Cattedrale di S. Lorenzo di Genova, con la facciata e il campanile decorati a strisce alternate bianche e
nere. Proseguiamo a destra della piazza passando sotto un arco che rappresenta
l’ingresso della scalinata al Castello De Rossi, una ripida salita chiusa tra
due alti muri, arrivando ad una piazzetta dove termina una scalinata
proveniente dal mare, e dove ritroviamo i segnavia bianco-rossi del CAI.
Seguiamo questo segnavia che procede in salita, arrivando poco dopo su una
strada asfaltata, che percorreremo per alcune centinaia di metri. In
corrispondenza di un hotel prendiamo a destra tornando su sterrato che in
questo primo tratto è in falsopiano e poco dopo il panorama si apre verso la
zona marina di Punta la Gatta. Procediamo in
piano con l’ambiente che attorno tende ad inselvatichirsi, per poi guadagnare
quota con brevi tornanti. Oltrepassate Casa Nuova e Case Lovara ricomincia la
salita, che quasi ininterrottamente sale fino a Punta Mesco. Giunti a quota 325
metri, punto più elevato della tappa, dove confluiscono diversi sentieri, prendiamo
quello a destra che in pochi minuti porta a Punta Mesco. Dove troviamo la
chiesetta trecentesca di S. Antonio, ridotta a rudere, che conserva i resti
dell’abside, la base del campanile e una caratteristica porta gotica.
Ritornati sui nostri passi, scendiamo con alti
gradoni verso Monterosso, dove la discesa diventa subito ripida. Dopo un lungo
tratto, dal quale godiamo di panorami meravigliosi, arriviamo su una strada
asfaltata, che seguiamo per scendere verso Monterosso. In corrispondenza di una
curva si prende una scalinata cementata che porta sopra il porticciolo
turistico del paese. Scendiamo verso la passeggiata a mare che percorreremo per
un buon tratto fino ad arrivare alla stazione ferroviaria. Dalla quale proseguiamo,
seguendo i segni bianco rossi del CAI, percorrendo la passeggiata che sovrasta
la spiaggia di Fegina, uno dei pochi arenili presenti nelle Cinque Terre.
Superiamo lo scoglio di Torre Aurora prendendo a destra della galleria la
strada lastricata che aggira a mezza costa il piccolo promontorio roccioso e
che termina nel centro del paese rivierasco. Si risale la scogliera a est del
paese fino ad arrivare all’ingresso di un albergo: qui prendiamo il sentiero
che scende a destra per un breve tratto verso gli scogli, per poi risalire con
diversi tornanti sulla collina sovrastante. Superata la biglietteria del parco
si prosegue per un breve tratto in piano. Successivamente comincia il tratto
più impegnativo del percorso verso Vernazza, dove una serie infinita di gradini
in pietra ci fa guadagnare rapidamente quota tra le fasce terrazzate. Dopo la
faticosa salita ci manteniamo in quota con diversi saliscendi, allietati ogni
tanto da alcuni scorci panoramici sulla costa selvaggia tra Punta Molinara e
Punta Lina. Quando siamo in vista dell’abitato di Vernazza inizia la discesa
ripida verso il paese. La discesa termina nei pressi di un fosso d’acqua che
anticipa le prime case di Vernazza, dove inizia una scalinata a gradoni in
mezzo ai palazzi che termina nella via principale del paese. Vernazza, come tutti
e cinque i paesi, merita sicuramente una visita. In primis la chiesa di S. Margherita d’Antiochia, con la bella facciata trecentesca e il campanile
ottagonale.
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