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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

23 settembre 2019


LIBRO APERTO (Da Rivoreta)


Lungo il sentiero CAI 8, che da Rivoreta sale ai 1937 m. del Libro Aperto. Con i facili passaggi sulle roccette di cresta prima delle “pagine” sommitali. Un tratto di 00 di crinale, per poi scendere di nuovo con il CAI 8 attraverso la bella tenuta dei Taufi.

Data: 16 Settembre 2019

Partenza: Da Pistoia con i mezzi pubblici del Copit seguendo la S.R. 66 e successivamente la S.S. 12 fino al paese di Pianosinatico. Quindi a piedi percorro i ca. 3 km di strada, seguendo a destra le indicazioni per Rivoreta. 

Note: Itinerario con dislivello importante, che prevede qualche facile passaggio sulle roccette di cresta sul CAI 8. Da prestare attenzione anche al tratto, non banale, di crinale, e al ripido tratto di discesa su sfasciume, sul quale è facile scivolare. ASSOLUTAMENTE da non fare con brutto tempo, o peggio sotto l’acqua. Merita una visita il museo della gente della montagna di Rivoreta.
Fonte: Rivoreta, Area picnic La Fontana (quando sono passato io la fonte non buttava), Area picnic Fonte del Capitano.
Sentieri: CAI 8, CAI 00, CAI 8.


Itinerario: Sceso dal bus a Pianosinatico seguo a destra le indicazioni per Rivoreta, facendomi a piedi i circa 3 km di strada che mi separano dal paese. Riempio la borraccia alla fonte in piazza, dove con tristezza noto che ha chiuso “l’appalto”, il negozio del paese. Dietro l’abside della chiesa, dove tra i vari cartelli stradali spicca quello del Cammino di S. Bartolomeo, seguo via degli Scoiattoli, con la quale arrivo a prendere a destra in località Il Serretto. Dopo circa 15 minuti oltrepasso il piccolo borgo de Il Podere, al quale arrivo dopo aver attraversato una bella radura, una grande e bellissima spianata verde posta a 1100 m., che sarà visibile da più punti lungo il percorso. Poco oltre in corrispondenza della località Serrata termina la strada asfaltata e oltrepassata una catena continuo su larga forestale. Un cartello posto su un bel faggio avverte che oltre la catena il sentiero non sarà banale, ed è consigliato ad escursionisti esperti. Più avanti scambio qualche battuta con alcune persone che effettuano degli scavi per successivamente posare le tubazioni di un acquedotto. Continuo sulla larga forestale attraversando boschi di faggio, abetaie e boschi misti, fino a q. 1356, dove seguo a destra con il CAI 8 WP1. Lo stretto sentiero sale ripidamente e guadagna quota con una serie di tornanti, a q. 1462 proseguo a destra WP2 mentre incrocio alcuni cercatori di funghi. Tra gli alberi scorgo spicchi di cielo azzurro e frammenti di crinale mentre supero Costa Bianconi. Il sentiero piega decisamente a sinistra godendo di ottimi panorami sulla vallata dell’Abetone, e sul gruppo dell’Alpe delle Tre Potenze, mentre il bosco comincia ad assumere i colori dell’autunno. Esco dal bosco poco oltre i 1600 m. di fronte ad un pinnacolo roccioso che aggiro sulla sinistra, dal quale si può vedere tutto il crinale fino al Corno alle Scale, e molto altro… Poco oltre piego a sinistra, arrivando sotto la cresta rocciosa, i segni bianco rossi sono pochi e poco visibili, (sarebbe stato uguale) per cui decido di salire a vista. (Salendo ho notato che i passaggi più ostici si effettuano a sinistra). I passaggi su roccia sono facili, niente di trascendentale, ma per me che per moltissimi anni ho arrampicato, toccare la roccia è pura felicità, un ambiente familiare, è come tornare a casa. Arrivare alla sella a q. 1856, posta tra i 1896 m. del monte Belvedere e i 1937 del Libro Aperto (monte Rotondo) e quindi in vetta a quest’ultimo è una semplice formalità. Assediato da una quantità industriale di mosche, che da un po' mi seguono, decido di ripartire seguendo il sentiero CAI 00 di crinale.  Stando attento a dove metto i piedi, procedo con animo sereno, mentre la vista spazia a 360° in un ambiente meraviglioso, noto ancora una volta che la vegetazione sta assumendo i primi caldi colori autunnali, mentre le praterie di mirtilli hanno già assunto il bel colore rosso. Proseguo mentre scambio un saluto con l’escursionista che comodamente seduto si gusta il pranzo mentre si gode il panorama, io lo farò più tardi. Arrivato alla sella che precede il monte Lancino a q. 1677 continuo a destra con il CAI 8 WP3, che scende tagliando il costone della montagna. Poco oltre la discesa si fa più ripida e camminando su sfasciume diventa più insidiosa. A q. 1471 trovo l’area attrezzata con fonte de La Fontana, (sfortunatamente non butta) dove decido di consumare il mio frugale pranzo, imitato pochi minuti dopo da altri tre camminatori, i quali, conoscendo bene la zona, si meravigliano di trovare la fonte asciutta. Il sentiero attraversa i pascoli dei Taufi, dove una volta, condotti dai pastori confluivano numerosi greggi. A testimoniare i tempi passati lungo il sentiero ci sono ancora alcuni faggi secolari, alberi che i pastori lasciavano come fonte di riparo e di frescura quando ripulivano i pascoli. Adesso su questi prati pascolano liberi e felici gli animali dell’azienda agrituristica I Taufi, che produce prodotti di eccellenza. Poco oltre arrivo ad una seconda area attrezzata, la Fonte del Capitano a q. 1375, qui di acqua ce ne è a volontà, e buona, come sta scritto sul cartello di fianco alla sorgente. Sgorga ad una temperatura di 5,5°C., e per le sue eccellenti qualità organolettiche sono stati eseguiti sondaggi e lavori preliminari per verificare la possibilità di imbottigliamento. Oltrepasso un grande abbeveratoio prima di lambire I Taufi in località Pianello. Attraverso la strada e continuo a scendere, supero Poggio Arsiccio, dove trovo la segnaletica del sentiero azzurro Pracchia Abetone arrivando poco dopo sulla strada asfaltata in località La Casetta. E’ presto, quindi con calma mi avvio verso Il Melo, dove riprenderò il bus per tornare a casa, e dove arriverò dopo essermi fermato in riva al torrente a rinfrescarmi e a mettere i piedi a mollo. 


  

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