LUCCA - ACQUEDOTTO NOTTOLINI
PAROLE D’ORO - PRATO A SILLORI - VORNO
Fra incanto e
storia: esiste un posto magico intriso di storia e natura alle pendici del
Monte Pisano, sul versante Lucchese
Quando l’architettura si fonda con la natura. L’escursione ci porta alla
conoscenza dell’acquedotto monumentale del Nottolini, quindi alla magica valle
delle Parole D’Oro. Sempre seguendo l’acquedotto saliremo i sentieri del Monte
Pisano. Per poi scendere al paese di Vorno, ricco di ville e bellissimi
vialetti.
Data: 21 Marzo 2024
Partenza: Dalla città di Lucca, raggiungile con
l’autostrada A11, oppure, come abbiamo fatto noi, con il treno.
Note: Il percorso non presenta difficoltà. Dal paese di Vorno
siamo rientrati a Lucca con l’autobus di linea E 18.
Fonti: Nella prima parte del percorso
si trovano alcune fonti. Dopo, solo una oltre metà percorso.
Sentieri: Sentiero 35, CAI 128.
Itinerario: Siamo talmente abituati all’architettura che vediamo tutti i giorni da farle perdere qualsiasi magia. Quante volte, anche solo percorrendo l’autostrada A11 abbiamo visto le arcate dell’acquedotto del Nottolini, senza dargli l’importanza che avrebbe meritato. Imponente, bello, affascinante, ma niente più, eppure basterebbero poche ore per rimanere sbalorditi, senza fiato. Come è successo a me. L’acquedotto monumentale del Nottolini è un’opera idraulica incredibilmente bella, nei suoi 3250 metri di lunghezza ci sono 460 pilastri alti 12 m, i quali sostengono 459 archi, che hanno sulla sommità due canali che, dal Monte Pisano portavano l’acqua alla città di Lucca. E questo è niente… oltre il tempietto di Guamo si apre una valle che si stenta a credere sia opera dell’uomo. Tanto è perfetta che sembra una cosa naturale, che la valle stessa sia nata così come la vediamo.
Questa bella escursione comincia dal Tempietto di S. Concordio, in via del
Tempietto, alle spalle della stazione ferroviaria. Riempita la borraccia alla
prima fontana incontrata WP1, (se ne trovano altre) percorriamo gli
oltre tre chilometri del sentiero che costeggia i pilastri dell’acquedotto. Arrivati
al Tempietto di Guamo, da dove ha origine la prima arcata e dal quale si ha una
visione superba dell’Acquedotto, si sale leggermente per percorrere l’inizio
della valle delle Parole d’Oro. Un vasto complesso di captazione delle acque. A
guidarci sono i “bottini d’ispezione”, dei pozzetti di filtraggio, grossi
manufatti circolari, sotto ai quali scorre l’acqua in condotti sotterranei. Le
poche case, i campi ben coltivati, il silenzio che ci circonda, ci infondono un
senso di pace e di profonda serenità. Arrivati alla Parole D’Oro si rimane
meravigliati dalla bellezza che ci appare davanti. L’atmosfera che ci circonda,
le opere idrauliche che si fondono perfettamente con l’ambiente, i colori,
sembra di essere sospesi in un limbo e di essere davanti ad un dipinto.
Proprio una bellissima opera d’arte. Si riparte costeggiando il Rio, le cui
cascatelle frenano la corsa dell’acqua, e inoltrandoci nel bosco arriveremo in
salita poco dopo in località La Gallonzora.
Seguiamo a sinistra su asfalto, quindi al bivio su sterrato prendiamo
ancora a sinistra, e con largo giro in salita arriviamo a Prato a Sillori, un
bellissimo posto, con casa in pietra e vasti prati, dove ci fermiamo per il
pranzo. Ripartiamo su largo sentiero in discesa, arrivando poco dopo a La Stanghetta
a q. 423 WP2, un bell'edificio in pietra con tanto
spazio intorno, sede di un circolo culturale. Poco dopo arriviamo ad un
incrocio di più sentieri, con la possibilità di salire al Monte Zano, a cui
siamo arrivati una quindicina di giorni fa, quando siamo venuti a fare una
ricognizione del sentiero. Sempre in
discesa torniamo alla Gallonzora, da cui su asfalto scendiamo a Vorno. Un
bellissimo paese ricco di ville e bei vialetti sui quali facciamo un bel giro
del paese stesso, dopo la solita birretta e merendina fatta a “Il Rio Di Vorno”. Consigliato, anche per i Tordelli, mangiati la volta scorsa. Ultreya.
ULTREYA
I NEVER WALK ALONE
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