VIA
GHIBELLINA
Tappa
nr. 2:
PIEVE
A PITIANA - POPPI
Data:
30 Aprile 2017
Partenza:
Dalla Pieve di Pitiana, presso il paese di Donnini distante circa un chilometro. Donnini è raggiungibile da Firenze seguendo le indicazioni per Bagno a Ripoli, quindi Pontassieve con la SS 67 fino a Sant'Ellero percorrendo la SR 69, infine la SP 88.
Note:
Tappa
lunga e con dislivelli importanti, per cui è indispensabile un buon
allenamento. Altrimenti si può dividere l'itinerario in più tappe.
Tappa molto bella e varia, sempre in sicurezza. Da fare molta
attenzione in alcuni punti del percorso in cui il disboscamento e la
vegetazione / incuria rendono problematica l'individuazione del
sentiero.
Fonti:
Nei paesi o presso le abitazioni, i cui abitanti sono sempre molto gentili e pronti ad aiutare.
Sentieri:
CAI 13, CAI 13/B, CAI 9, CAI 56.
Itinerario:
Al
mattino riparto solo in quanto il mio compagno di cammino ha deciso
di andare in paese, che dista circa un chilometro a fare colazione,
quindi ci ritroveremo lungo il percorso. E' una bella e fresca mattina, ma non fa freddo, c'è il
sole, spero di non soffrire troppo nei sei chilometri
che mi separano dall'Abbazia di Vallombrosa.
Parto
dalla Pieve attraversando a dritto la “Cassia Vetus”, continuo in
salita su strada poco transitata e tenendo la sinistra ai bivi che incontro arrivo in località Vallazzi, dove termina l'asfalto.
Ancora a sinistra in discesa, una salita dopo un ponticello e mi
appare la maestosa Grancia di Pitiana (adesso un hotel di lusso) e
subito dopo arrivo ad un Tabernacolo dal quale comincia la vera (e
dura nella prima parte) salita verso l'Abbazia che si raggiunge in
4.5 km e un dislivello di 500 m. Alla destra del Tabernacolo partono
due strade forestali sbarrate con catene, prendo quella di sinistra
con il CAI 13 a q. 453 WP1
e in corrispondenza di un quadrivio a q. 590 seguo il sentiero a
sinistra con il CAI 13B WP2.
La salita continua fra belle abetaie, al bivio seguente prendo ancora
a sinistra a q. 749 WP3
e dopo avere oltrepassato una catena incrocio il CAI 9 che seguo a
destra in salita. Lascio la larga forestale per prendere a sinistra
un sentiero a q.841 WP4,
con
il quale dopo avere percorso alcuni bei tratti di basolato da q. 848
WP5
arrivo
a Vallombrosa. (E' possibile dormire presso l'Ospitale dell'Abbazia,
previo telefonare prima). Visito la bella Abbazia mentre mi raggiunge
Alessandro e insieme ripartiamo costeggiando la vasca dove poco dopo
comincia la salita su scalinata alla fine della quale si raggiunge Il Paradisino su strada asfaltata con fontana a q. 1045 WP6
e
da cui si gode un bel panorama sull'intero complesso dell'Abbazia.
Seguiamo in salita l'asfalto che ci porterà dopo alcuni chilometri
al bivio di Croce Vecchia che seguiamo a sinistra in discesa e
percorse poche decine di metri scendiamo a destra su sterrato a q.
1198 WP7.
Scesi
a q. 1125 continuiamo a sinistra WP8
dove
il sentiero seguendo il Torrente Scheggia arriva al paese di Liconia
che attraversiamo per giungere in loc. Molino dopo avere oltrepassato
una bella area picnic. Scendiamo ancora alcune centinaia di metri per
prendere a destra per Forcanasso, attraversiamo la frazione per
scendere con ripido sentiero fino allo splendido ponte Romano a q.
635 WP9.
Risaliamo verso la strada asfaltata che attraversiamo nuovamente per
risalire verso la Cappellina Maestà di Picche, dove è stato
recuperato il basolato di una strada Romana. Facendo attenzione continuiamo sul sentiero e
dopo avere oltrepassato Ponte a Mensola andiamo a destra a q. 591
WP10
e
ancora a destra a q.586 WP11
per
giungere sull'asfalto in loc. Barbiano. Prima su asfalto e poi su
sentiero scendiamo al paese di Pagliericcio (Da visitare il mulino ad
acqua curato con passione dalla famiglia Grifoni dal 1699, esistente
anche precedentemente, e la bottega di Roberto il fabbro). Adesso
percorriamo la provinciale passando da Rifiglio, da Prato di Strada
(dove si può fare tappa) per giungere a Strada in Casentino, dove
dobbiamo scegliere il percorso tra due varianti. (Il primo, sentiero
alto, è il tracciato originale, attraversa il ponte e sale al
Castello San Niccolò e con un percorso più faticoso percorre
sentieri e carrarecce con panorami stupendi sulla valle dell'Arno.
L'alternativa, sentiero basso, percorribile quando il Torrente Solano
ha scarsa portata d'acqua, poiché in località San Martino in Vado
si deve affrontare il guado del torrente stesso. I due percorsi si
riuniscono di nuovo a Strumi). Naturalmente abbiamo scelto il primo,
attraversiamo il ponte e in ripida salita con il CAI 56
raggiungiamo il borgo di Castello San Niccolò. Con una carrareccia
continuiamo a salire e poco dopo il culmine della salita prendiamo a
destra a q. 493 WP12.
Procediamo
facendo attenzione,
proseguiamo a sinistra a q. 493 WP13
tornando
nuovamente su asfalto e in discesa attraversiamo la località Celli
con un bel agriturismo. La vista di Poppi ci accompagna durante la
discesa della collina e si fa sempre più vicina percorrendo la
strada perfettamente piana con la quale arriviamo sotto il paese.
Saliamo sul rilievo con il viale dei Pini e con via della Massimina
arriviamo a prendere la prima a destra in via Isonzo. Percorriamo via
Trieste, per giungere in piazza A. Gramsci, dove comincia a destra
via Morandini, con la quale arriviamo al convento delle Monache Camaldolesi al numero 46, dove con gentilezza e cordialità
praticano ospitalità. Fine di questa bella, varia ma
lunga ed interminabile tappa.
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