Cascate dell'Acquapendente
Cascate dell'acquapendente. Panoramico itinerario nel Parco della
Alpi Apuane con giro ad anello sugli alpeggi e lungo le Marginette di Pruno.
Data: 7 Maggio 2016
Partenza: Si esce dall'
autostrada A12 a Versilia e prendiamo in direzione di Camaiore, quindi si
continua su SP 9, attraversiamo Ponte Stazzemese, si prosegue su strada
comunale Cardoso, Volegno, Pruno. Base del nostro itinerario.
Note: Bello, facile e panoramico
itinerario sugli alpeggi di Pruno, nel Parco delle Alpi Apuane, costeggiando
alcune Marginette perfettamente conservate. Per giungere alle imponenti cascate
dell'Acquapendente.
Fonti: Pruno, Rifugio Fania, bivio
per le cascate dell'Acquapendente. (Negli alpeggi lungo il percorso e nelle
case private si possono trovare fontane, ma non è sicuro, dipende dal periodo.)
Sentieri: CAI 122, Segni gialli per il
rif. La Fania, CAI 124, CAI 7, Sentiero B per le Cascate dell’Acquapendente, Sentiero
SAV per Pruno.
Itinerario: Che sarebbe stata una bella giornata ne eravamo certi fin da quando abbiamo deciso l’itinerario, ma la conferma è avvenuta quando abbiamo superato Ponte Stazzemese, ed il nostro sguardo si è posato sul Monte Forato con la sua inconfondibile sagoma.
Partiamo dal paese di Pruno, dove
imbocchiamo il sentiero CAI 122 che parte direttamente dal parcheggio e
oltrepassa i vecchi lavatoi con fontana. Segue un tratto ripido ed aperto dal
quale la vista si apre sul Matanna e
sul Nona,
e dove oltrepassiamo due recenti marginette dedicate a due vittime della
Guerra. Adesso il sentiero è una bella e ripida mulattiera che continua con
alcuni tornanti per poi proseguire con un percorso meno faticoso. Poco dopo
arriviamo alla marginetta di Bartolomeo di Pietro, la cui bella immagine
marmorea originale è stata rubata da delinquenti cialtroni, ed è stata
sostituita da una copia. Proseguiamo ed in breve oltrepassiamo
un’altra bella abitazione in pietra datata 1891, ben tenuta, arrivando subito
dopo ad una strada asfaltata che seguiamo a destra, e dalla quale possiamo
notare il Matanna, il Nona e l’inconfondibile monte Forato. Oltrepassata la
curva rientriamo sul sentiero seguendo a destra il CAI 122, con il quale poco
dopo arriviamo ad un’altra bella maestà, Gesù morto in Croce, anch’essa
sostituita da una copia, poichè trafugata da ignobili personaggi. Continuiamo a
destra arrivando a Colle a Iapoli a q. 746 WP1 dove finisce la strada che arriva dal Colle di Cavazzola. Il
luogo è straordinariamente panoramico, la vista spazia sulla Pania della Croce,
sulla Costa Pulita, sul Forato, sul monte Croce, sul Nona, sul Matanna e
sul Procinto.
Monti che ho frequentato percorrendo i bei sentieri e le belle vie di
arrampicata, tra le tante, indimenticabile è la Cresta dei Bimbi al Procinto,
la mia prima via di arrampicata da primo di cordata. Continuiamo sull’evidente
e bella mulattiera oltrepassando l’alpeggio di Tiglieta, ed arrivando poco dopo
ad un’altra bella Marginetta con una immagine originale del 1842
detta La Marcona a q. 800. Continuiamo a salire arrivando a q. 835 in loc. Le
Caselle dove sulla destra visitiamo l’Alpe
di Pruno a q. 820 WP2, un gruppo di case servite da teleferica, su cui veglia la Pania.
Poco più avanti sulla sinistra troviamo l’Alpe di Volegno a q. 830 WP3, anch’esso in posizione
panoramica, dove pare che ci fosse un rifugio del CAI di Viareggio. Pochi minuti
dopo arriviamo a Monte della Tana a q. 895 WP4, dove troviamo altri due casolari, e l’ennesima Marginetta posta
poco più in alto. Noi abbandoniamo il CAI 122 che sale a Foce di Mosceta, per
prendere il sentiero che piega e scende leggermente a destra contrassegnato con
segni gialli a q. 894 WP5. Lungo il facile sentiero oltrepassiamo alcune case in pietra
ormai ridotte a ruderi, ma di pregevole architettura, subito dopo
costeggiamo una casetta restaurata, sulla quale su una targa è scritto La
Fatigata a q. 876 WP6. Superiamo
alcuni ponticelli, su uno dei quali dobbiamo prestare attenzione per colpa di
uno smottamento. Continuando percorriamo un tratto aperto per arrivare poco
dopo al rifugio
dell’UOEI La Fania a q. 895 WP7, crocevia di sentieri, posto su un pianoro molto panoramico. Dopo
aver riempito le borracce alla fonte ripartiamo scendendo a vista a sinistra
del rifugio, alla fine della breve discesa ritroviamo i segni del CAI 124 che
piega a sinistra. In pochi minuti arriviamo all’alpeggio S. Rossore a q.
840 WP8 con alcuni
ruderi ed una casa ancora in buono stato, dove siamo accolti da un asinello che non
disprezza le nostre attenzioni. La zona è molto amena e più degli altri alpeggi
emana pace e tranquillità. Il sentiero passa davanti alla casa e in breve
arriviamo presso un’altra abitazione dove prendiamo a destra per arrivare poco dopo
a Cima alla Ripa, presso cui troviamo lo chalet Il Bellorino a q. 808 WP9, una casa ristrutturata con un
grande spazio davanti. Dove, quando i casolari sparsi sull'Alpe erano
tutti abitati, si riunivano gli abitanti e venivano fatte feste e danze. Il
sentiero 124 continua a sinistra, mentre noi proseguiamo a dritto costeggiando
la casa e dopo aver scambiato alcune battute con gli abitanti che oziano al
fresco, proseguiamo sul sentiero non segnato oltrepassando altre abitazioni,
una Marginetta e una fonte. Ritroviamo il CAI 7 che scende da Collemezzana con
il quale arriviamo al bivio per le Cascate in corrispondenza di una marginetta
a q. 431 WP10. Il sentiero B
contrassegnato con segni rossi si inerpica nel bosco dove oltrepassiamo l’ennesima
Marginetta con l’immagine della Madonna. Con l’ultimo tratto di sentiero
scalinato arriviamo al cospetto delle imponenti cascate a q. 588 WP11, purtroppo con scarsa portata d’acqua in questo periodo e
dove una Salamandrina
dagli Occhiali fa belle mostra di se su un
sasso. Tornati al bivio seguiamo a destra per Pruno e in pochi minuti arriviamo
al ponte Mediceo (alcuni dicono romano) a q. 421 WP12, a schiena d'asino, con l'edicola
marmorea del 1831 dedicata a S. Francesco. Saliamo con il sentiero SAV
a sinistra della fonte costeggiando una teleferica e l’antica cava
Frascinaia, e da cui godiamo della vista del Forato, del Procinto, del Nona e
del monte Croce. Dopo una ripida salita percorriamo lo stradello con il quale
in pochi minuti arriviamo in paese.
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