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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

21 ottobre 2018


5 Buoni Motivi Per Iniziare a Camminare

Ogni persona che ama viaggiare dovrebbe poter dire “ci sono arrivato a piedi”.

Percorrere lo spazio intorno per farne un cammino, non importa verso dove, né per quanti chilometri. Nessun motore, nessun mezzo di trasporto, solo noi e la strada, un pianeta da misurare a piedi, per scoprire che camminando si può arrivare ovunque, per scoprirsi forti e liberi.

Insomma lasciare il mito della velocità per (ri)scoprire la bellezza della lentezza, la bellezza dei sentieri, la fatica della strada, tornando alle origini del viaggio.

In fondo per camminare non serve nessuna scuola, è la prima cosa che impariamo a fare da piccoli e non l’abbiamo più dimenticata. 




1 - RAPPORTO ETICO CON IL MONDO 
Il camminare è l’unico modo di viaggiare che non lascia segni. Solo l’impronta dei propri passi, qualche goccia di sudore e l’immagine di un viandante che vuole riappropriarsi del mondo. Il camminante è una persona che contribuisce alla difesa, alla tutela e alla salvaguardia della terra, la quale ci ripaga inondandoci di bellezza.

2 - RITROVARE LA LENTEZZA
Grazie al camminare si parla spesso della riscoperta della lentezza, ma cosa significa camminare lento? Vuol dire entrare in contatto passo dopo passo con la terra che calpestiamo, significa abbandonarci in un abbraccio ristoratore ad una natura meravigliosa.  Vuol dire saper vivere il presente senza fretta, fermarsi ad osservare un fiore, un insetto e tutto quello che ci circonda, fermarsi per scambiare due parole con uno sconosciuto. Vuol dire rallentare per recuperare un ritmo più umano, rallentare per essere aperti all’incontro con chi fa la strada con noi, o con chi incontriamo lungo il cammino. Rallentare per ascoltarsi, per parlare con se stessi, per fare pulizia interiore. Camminare con lentezza è uno stato di grazia che permette man mano che si avanza di diventare un tutt’uno con il cammino, dove prevalgono la dolcezza e il fatalismo, diventando indifferenti persino se ci perdiamo. E’ un viaggiare a tre, quattro, forse cinque chilometri all’ora coprendo distanze che con altri mezzi copriresti in un tempo molto inferiore. Però sei sicuro che tutto questo, nonostante la fatica abbia un senso, ti fa sentire libero e felice.

3 - RITROVARE LA SEMPLICITA’
Camminare è la cosa più semplice del mondo, un paio di buone scarpe, uno zaino, una innata predisposizione a stare all’aria aperta e il gioco è fatto. Un vero inno all’essenzialità, come unico modo di salvare le proprie vertebre è di fare del proprio zaino un compagno leggero, scartando le cose inutili e superflue. Questo dovrebbe servire anche nella vita di tutti i giorni.  Anche il rapporto con gli altri camminanti è basato sulla semplicità, in cammino ci si sente tra pari, e le differenze e gli scambi di esperienze diventano un modo per arricchire la propria personalità. In fondo sui cammini si è tutti uguali, con le stesse esigenze, ci si alza la mattina sapendo di dover camminare, di dover cercare dove mangiare, e dove dormire.
 
4 - RITROVARE LA PAZIENZA
In un cammino non è detto che tutto vada secondo i piani, potrebbe piovere, oppure fare molto caldo, o al contrario fare freddo. Potremmo essere stanchi ed essere lontani dal punto di arrivo, sbagliare strada e quindi dover tornare indietro, avere fame e non trovare dove mangiare. Tanti possono essere gli inconvenienti sulla strada. Pazienza che si acquisisce in cammino, in cui, con uno zaino con dentro la nostra casa, guadagniamo la strada lentamente al suono dei nostri passi, in un’esperienza simile a quella compiuta dagli antichi viandanti. E la pazienza è come un muscolo, si allena e diventa robusta macinando chilometri.

5 - RITROVARE LA LIBERTA’
Smettendo i panni di turisti per indossare quelli di camminatori si diventa consapevoli del riappropriarsi del proprio tempo. Ci si rende conto di quanta libertà è possibile godere, si è liberi di scegliere quale strada o sentiero seguire, di scegliere a che ora partire, se cammini sei tu a decidere quando e dove fermarti. Viviamo in un contesto dove trascorriamo la maggior parte del tempo seduti e chiusi in auto oppure in ufficio, “schiavizzati” dal computer e dal telefonino, quindi camminando ci riappropriamo della nostra libertà, permettendoci di riprendere fiato, di affinare i sensi e di scoprirsi curiosi. Per rimanere in pace con il mondo in fondo a chi cammina basta un’alba, oppure un bel tramonto.
 

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