ORSIGNA-PORTAFRANCA-MONTANARO- LAVACCHINI-ORSIGNA
Bellissimo percorso tra paesaggi, borghi, boschi e crinali nell’Appennino
Tosco-Emiliano. Giro ad anello nell’alta valle dell’Orsigna. Itinerario che ci
permette di ammirare la vallata in tutta la sua bellezza.
“Orsigna mi ha messo la poesia nella vita, ci sono venuto da ragazzo, questo rimane il posto del mio cuore e rimane il mio rifugio. Dovunque sono stato nel mondo, qualunque cosa mi succedesse, tranne l’incontro con la signora dal mantello nero, avrei potuto rifugiarmi all’Orsigna” (T. Terzani)
Data: 4 Gennaio 2024
Partenza: Dal paese di Orsigna. Che si raggiunge da
Pistoia percorrendo la Sr 66, raggiunto Pontepetri si svolta a destra sulla Sp
632 per raggiungere Pracchia. Quindi si procede a sinistra in via dell’Orsigna
e successivamente a dritto in via di Paoluccio.
Note: Il percorso non presenta difficoltà. Solo un buon
allenamento e tanta attenzione nella discesa sul sentiero 253. Attenzione al
guado sul torrente Orsigna, che in questo periodo ha una buona portata d’acqua.
Fonti: Lungo il percorso si
trovano molte fonti.
Sentieri: CAI 205, CAI 235, CAI 00, CAI 203, CAI 253.
Itinerario: Sperando di aver lasciato nell’anno
vecchio i vari acciacchi che nel corso del 2023 mi hanno afflitto, mi accingo a
fare la prima escursione del nuovo anno. Ho scelto questo itinerario, perché ritengo
che sia uno tra i più belli del nostro Appennino. E’ un itinerario che conosco
molto bene, ma è sempre un piacere percorrerlo.
Il CAI 205, dal ’200 al ‘700 ha rappresentato una importante via di
collegamento tra il territorio di Pistoia e quello di Bologna, un’autostrada di
quel periodo. Alcune opere testimoniano e confermano ancora la sua antica
importanza.
Parto poco oltre il paese dell’Orsigna con il CAI 205, il quale, dopo il
Tabernacolo sale ripidamente attraversando un bel castagneto, arrivando al
bellissimo borgo di Case Moretto a q. 991 WP1. Poco oltre, a q. 1021, al lato del
sentiero c’è Casa Aldria WP2, altro bellissimo borgo. Possiamo rifornirci
di acqua nei due borghi alle rispettive fonti. Continuo in ripida salita fino
ad incrociare poco dopo vari sentieri. Seguo a sinistra in pari sempre con il
CAI 205, ai cui lati due file di lastre verticali mi guidano ad una vasta
radura, Pian dell’Osteria, (così chiamata perché nel 1600 ospitava una locanda)
dove è presente un piccolo bivacco. Molti anni fa era il ricovero dei pastori
che qui portavano le loro greggi. Adesso, questo luogo è molto frequentato
dagli scout, che qui organizzano il loro campo. Il tratto di sentiero che adesso
percorrerò è molto bello e particolare, ai lati due file di faggi in perfetto
ordine delimitano il percorso. Inoltre il tempo e l’acqua hanno scavato il
terreno, scoprendo parte delle radici, creando un bellissimo ed intricato
disegno. Alla fine di questo mondo fiabesco, giungo alla Fonte della
Gabelletta, (dove sorgeva l’antica dogana, o gabella) a q. 1153 WP3. Proseguo attraversando boschi di abeti e di faggi, fino ad incrociare il
sentiero di crinale sotto Poggio Merizzone, a q. 1552. (Antico luogo di confine
tra Toscana ed Emilia Romagna, sono ancora presenti alcuni cippi in pietra
fatti posare dal Granduca di Toscana nel 1791). In pari o in dolce salita
arrivo sotto il Monte Portafranca, alla cui forcella, posta pochi metri in
alto, si può ammirare un bellissimo panorama WP4, una cornice che racchiude il Monte Gennaio, e il Corno alle Scale. Pochi minuti
mi separano dal bellissimo rifugio di Portafranca a q. 1580 WP5, gestito dal CAI di Pistoia. Uno dei miei posti del cuore. (Il luogo è chiamato
Portafranca, perché è il punto in cui i briganti aggiravano la dogana). Al lato
del rifugio seguo il CAI 235, con il quale in breve torno sul crinale ai 1635
m. del Passo della Nevaia, e con il CAI 00 supero il Poggio dei Malandrini.
Tenendo la sinistra alla fine della discesa oltrepasso il rinnovato rifugio del Montanaro a q. 1670 WP6, sempre in discesa con il CAI 203 arrivo
ai 1362 m. del passo del Rombiciaio. Adesso, con buona pace delle mie ginocchia,
proseguo a sinistra con il CAI 253, con il quale in ripida discesa arrivo al
piccolo borgo di Lavacchini a q. 875 WP7. Poco prima di giungere al borgo c’è da
attraversare il torrente Orsigna, il quale in questo periodo ha una buona
portata d’acqua, che colpevolmente ho sottovalutato. Però con un po' di pazienza
e di occhio riesco a superare. Oltrepassato il borgo arrivo alla bella e
abbondante fonte di S. Camillo a q. 873 WP8. Pochi tornanti e alcune centinaia di
metri mi separano dal punto di partenza, al quale arrivo poco dopo su asfalto,
felice della bella escursione fatta. Ultreya
CAMINAR ES ATESORAR
I NEVER WALK ALONE
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