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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

25 marzo 2017

S. MARGHERITA LIGURE – S. FRUTTUOSO – CAMOGLI (EE)


Itinerario nel Parco di Portofino con panorami, colori e profumi stupendi. Sicuramente uno dei più suggestivi di tutto il promontorio.

Data: 10 Maggio 2015

Partenza: Si percorre l'autostrada A11 Firenze Mare, quindi si prende la A12 in direzione Genova e si esce a Camogli, dove parcheggiamo l'auto nei pressi della stazione. Con il treno torniamo alla stazione di S. Margherita Ligure, punto di partenza dell'itinerario.

Note: Partendo da S. Margherita L., una delle porte d'ingresso del Parco diPortofino si percorrono due itinerari di varie difficoltà, con i quali, attraverso i diversi ambienti del Parco si raggiungono le località di S. Fruttuoso e di Camogli. Itinerario impegnativo che richiede resistenza fisica e esperienza. In quanto oltre alle ripide salite ci sono alcuni passaggi esposti in cui dobbiamo sostenerci a catene.
Si consiglia quindi di indossare scarpe adatte a percorsi irregolari.
Fonti: E' opportuno approvvigionarsi di acqua prima di partire. L'unica fonte che abbiamo trovato è il località Batterie.

Itinerario: Dal porto di S. Margherita L., da dove ha inizio l'itinerario, raggiungiamo il distributore di benzina, dietro il quale una “creuza” a gradoni, contrassegnata da una Croce Rossa, sale tra le abitazioni fino alla cappella della Madonna della Neve a q. 115 WP1, in località Nozarego. Si prosegue in leggera salita su strada asfaltata per circa duecento metri, continuiamo a sinistra su lastricato in salita fino a raggiungere la località Costa. Il sentiero prosegue in piano fino alla Cappelletta delle Gave a q.190 WP2. Alternando tratti in salita a tratti pianeggianti il sentiero arriva all'area attrezzata del Mulino della Gassetta a q. 246 WP3. Da qui la strada attraversando un piccolo borgo e case sparse diventa carrozzabile con piccoli mezzi e in località Olmi a q.275 si immette sul sentiero contrassegnato da un quadrato rosso pieno che sale da Portofino. Proseguiamo a destra e dopo un tratto lastricato svoltiamo a sinistra in via del Casone a q. 297 WP4 e successivamente in via del Prato a q. 233 WP5. L'itinerario continua su un piccolo sentiero contrassegnato da due cerchi rossi pieni, il quale esce sul crinale e continua costantemente affacciato sul mare, e alternando tratti in pianura a numerosi saliscendi arriva in località Base 0 a q. 230 WP6, da dove si inizia a vedere S. Fruttuoso. La discesa è ripida e a tratti disagevole con qualche veduta sulla splendida baia. Giunti alla piazzola di atterraggio degli elicotteri detta “La Cheta” in breve, passando tra le abitazioni dei pescatori, arriviamo nella piccola piazzetta di S. Fruttuoso WP7 . Il borgo è un piccolo gioiello, nel quale è incastonata una bellissima Abbazia, risalente all'anno Mille, di proprietà del FAI. Dalla parte opposta da cui siamo arrivati, inizia il percorso per S. Rocco e quindi per Camogli, contrassegnato da due cerchi rossi pieni e classificato dall'Ente Parco molto impegnativo. Il sentiero entra di nuovo nel bosco salendo ripidamente fino al Valico del Termine a q. 285 e altrettanto ripidamente ridiscende per continuare lungo la costa con panorami di straordinaria bellezza e camminando sopra la Cala Dell'Oro si possono vedere i ruderi della torre di guardia. Mentre percorriamo con molta attenzione il sentiero in discesa, veniamo attratti dal rumore di un elicottero, il quale dopo aver fatto un giro si ferma quasi sopra di noi: è un elicottero dei Vigili del Fuoco che si apprestano ad effettuare un soccorso. Una turista tedesca si è infortunata cadendo rovinosamente nella discesa. Ci godiamo lo “spettacolo” e rimaniamo sbalorditi dalla bravura e professionalità di queste persone, che non lesinano mai il loro impegno. Ci regalano un saluto mentre se ne vanno e noi riprendiamo il nostro cammino in salita fino al Passo del Bacio a q. 155 WP8 . In breve arriviamo al tratto più impegnativo dell'itinerario con alcuni passaggi esposti, che possono risultare molto difficili, dove occorre aggrapparsi a catene ancorate alla roccia (come una ferrata, quindi potremmo portare un imbrago e il set da ferrata) che permettono di procedere con maggior sicurezza. Continuiamo sul sentiero ed arriviamo a quella che oggi è nota come località Batterie (postazioni militari) a q. 242 WP9, dove sospeso a mezza costa troviamo un bunker risalente alla seconda guerra mondiale. Qui c'è un punto informazioni del parco e una fontana, per cui ci concediamo una sosta, anche perché la fatica comincia a farsi sentire. Ripartiamo e dopo aver attraversato il piccolo borgo di Mortola a q.229 WP10, percorrendo una stradina asfaltata arriviamo davanti alla chiesa di S. Rocco a q. 225 WP11. S. Rocco è conosciuto per il monumento del cane e per i premi che vengono assegnati a persone che si sono distinte in gesti di amore verso gli animali. Scendiamo per la scalinata di fronte alla chiesa osservati da un folto pubblico di pennuti e tra muretti a secco e vecchie abitazioni arriviamo al paese di Camogli, punto di arrivo del nostro itinerario. Coincidenza voleva che la nostra escursione coincidesse con la sagra del pesce di Camogli, ma purtroppo siamo arrivati troppo tardi! Ci “consoliamo” comunque con una merenda ed un gelato consumati sul mare!



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