CAMMINO DI S. JACOPO
Tappa
nr. 1: Firenze – Gonfienti (Prato)
Data: 19 Maggio 2018
Partenza: Dalla piazza del Duomo di
Firenze.
Note: L’itinerario non presenta
particolari difficoltà, ma per la lunghezza è adatto a persone allenate.
Fonti: Si incontrano pochissime fonti, per cui è
necessario partire con buona scorta d’acqua. Comunque ci possiamo rifornire nei
borghi, nei paesi o chiedere alle case, i cui abitanti sono pronti ad
aiutare.
Sentieri: Il percorso è poco segnato,
per cui se non si conosce il tracciato è necessario percorrerlo con tracce
gps.
Itinerario: Nei giorni scorsi ho scoperto su Facebook che c’era la possibilità di fare un itinerario a me di Pistoia, molto caro, che da un po' di tempo volevo percorrere: Il Cammino di S. Jacopo in Toscana. Un Cammino che, quando sarà ultimato, porterà i camminanti (pellegrini) da Firenze a Lucca, immettendosi sulla Francigena e sulla direttrice di Santiago, passando da Pistoia, la piccola Santiago. La Comunità Toscana il Pellegrino, nella figura di Nedo Ferrari, ha organizzato questa “uscita”, la prima aperta a tutti, infatti siamo i primi a percorrerlo insieme a chi lo ha ideato e ha fatto le ricognizioni. Il ritrovo è fissato al Canto alla Paglia, sotto al Tabernacolo in piazza del Duomo a Firenze, punto di partenza dell’itinerario, al quale mi reco insieme a Nedo, e dove alla spicciolata arrivano una quindicina di persone.
Partiamo
percorrendo via Borgo S. Lorenzo, attraversando la piazza omonima con la sua
bellissima Basilica, ricca di storia e di opere d’arte. Continuiamo a dritto oltrepassando
Porta S. Gallo, antica porta d’ingresso dei pellegrini in città. Attraversiamo
Piazza della Libertà per poi percorrere via del Ponte Rosso, alla cui fine, attraversato
il Torrente Mugnone seguiamo il suo corso a sinistra, per poi seguire a destra
attraversando i Giardini dell’Orticoltura. A q. 76 WP1 troviamo la prima fonte, e prendiamo le scale a destra, alla fine
delle quali godiamo di un bel panorama sul centro di Firenze. Con via Trieste e
quindi con via Emanuele II arriviamo a prendere a destra il lastricato di via dei Cappuccini, costeggiamo a sinistra il convento per poi percorrere
strade “murate” con le quali arriviamo in zona Careggi. Poco più avanti oltrepassiamo la villa di Careggi, la prima delle tre ville Medicee che impreziosiscono il nostro percorso, le altre sono Villa La Pietraia e Villa Reale di Castello, sede
dell’Accademia della Crusca. A impreziosire questo tratto di cammino ci sono anche
la Tomba Etrusca della Montagnola, la manifattura Ginori di Doccia e la Pieve di S. Michele a Castello, il cui parroco Don Lorenzo, nel 1472 percorse il
Cammino di S. Jacopo per recarsi alla volta di Santiago di Campostela,
lasciando anche un diario. Continuiamo sul nostro itinerario punteggiato di
bellezza, come la chiesa di S. Maria a Quinto, per poi scendere a Colonnata,
dove facciamo pausa pranzo. Ripartiamo con via Cavour, attraversiamo un
torrente su un caratteristico ponte pedonale, per poi ascoltare Nedo Ferrari
che davanti alla pieve di S. Jacopo a Querceto ci narra un altro pezzo di
storia del cammino. Superata una fonte a q. 102 WP2 si sale alle Cappelle di Settimello, da cui la vista spazia sulla
piana fiorentina, per poi scendere e lambire una brutta zona industriale,
quindi risalire alla bella Pieve di S. Donato (nel chiostro c’è una fontana) e
al Castello di Calenzano. Dal piccolo borgo si scende e si attraversa la piana
di Travalle, oltrepassiamo il torrente su un ponticello, per poi percorrere un
pezzo di argine, con il quale torniamo sulla strada asfaltata. Con la strada
pedecollinare pratese costeggiamo la chiesa romanica di S. Lorenzo di
Pizzidimonte, per poi scendere su via Firenze. Procediamo a destra fino alla
località delle Macine dove sottopassiamo la ferrovia, per poi attraversare
l’interporto, ed arrivare poco dopo alla chiesa di S. Martino a Gonfienti, dove
passeremo la notte. Il molto asfalto non
ha tolto niente alla bellezza dell’itinerario, percorso sotto un sole che si è
fatto sentire. Il tracciato si snoda sulle prime propaggini collinari fiorentine
pratesi, attraversando luoghi ricchi di storia e di bellezza, dove i
tabernacoli indicano la via, come la indicavano ai pellegrini di altri tempi.
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