a

a
Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

21 luglio 2019


Maresca-Portafranca-M.Oppio


Ancora una volta Appennino. Attraverso la maestosa foresta del Teso e le praterie sommitali intorno al m. Gennaio. Attraversando posti a me molto cari, posti del cuore.

Data: 6 Luglio 2019

Partenza: Dal paese di Maresca, raggiunto con i mezzi pubblici del COPIT. 

Note: Itinerario privo di difficoltà. Molto bello paesaggisticamente e appagante per gli occhi e per lo spirito.   
 Fonti: Fino alla fonte dell’Uccelliera, poco dopo il rifugio di Portafranca non ci sono problemi per approvvigionarsi di acqua, nella seconda parte del percorso non si trovano fonti.
Sentieri: CAI 3, CAI 35, CAI 5, CAI 20, CAI 00.


Itinerario: Io odio il caldo, per cui non mi sono lasciato scappare l’occasione di venire a camminare in montagna e fuggire dal caldo opprimente della città. Amo molto la montagna, tutta, ma ci sono posti che amo più di altri. Oggi ho deciso di fare un itinerario che attraversa alcuni dei miei posti del cuore, su questi sentieri ho cominciato ad andare in montagna. Tantissimi ricordi mi legano a questi luoghi.
L'itinerario comincia dal centro del paese di Maresca, davanti alla chiesa, mentre un mercatino monta i propri banchi. Prendo a destra e riempita la borraccia al bel fontanone percorro poche centinaia di metri in salita in via del Teso, per poi seguire a sinistra con il CAI 3, con il quale entro nel bosco. Nonostante la salita non sia difficile, comincio a mettere in pratica gli insegnamenti dei “vecchi”, con i quali ho cominciato ad andare in montagna e dai quali ho imparato moltissimo. La retorica quando si partiva era: sui sentieri non si parla, si cammina in silenzio, ed è bene partire piano, abbinare il ritmo dei passi con il proprio respiro, fino a quando il ritmo stesso ti entra dentro, così potrai startene solo con i tuoi pensieri. Da quel momento lo sforzo svanisce. Riemergo dai miei pensieri mentre arrivo alla sorgente della Volpe a q. 895 WP1, ed in successione costeggio due bei laghetti e la sorgente della Chiocciola a q. 904 WP2, a q. 934 prendo a destra WP3 per poi arrivare sull’asfalto in corrispondenza dell’ex vivaio della forestale. Percorse poche decine di metri un cartello da il benvenuto nella foresta del Teso, nella quale entro con il sentiero a destra. In breve arrivo a Il Capannone, un fabbricato turistico in stato di abbandono, che costeggio sul retro, e successivamente intersecando più volte la strada asfaltata arrivo nei pressi del campeggio del Teso, con il grande parcheggio. Faccio una piccola deviazione per attraversare il piccolo villaggio turistico della Casetta Pulledrari, a q. 1220, in totale stato di abbandono. Mi assale una profonda tristezza nel vederlo abbandonato a se stesso, con nostalgia ripenso ai tanti momenti felici trascorsi qui, mi tornano alla mente i suoni, le risate delle tante persone che frequentavano questi luoghi. Peccato, un vero peccato, un posto molto bello con un potenziale enorme. Riparto percorrendo la larga carrareccia oltre la sbarra, che in questo tratto combacia con l’itinerario azzurro Pracchia Abetone. Oltrepasso la fonte a q. 1206, al bivio successivo proseguo a destra sempre con il CAI 3 e in costante salita arrivo al Rombiciaio a q. 1362. Continuo a sinistra nella frescura della bella faggeta sempre con il segnavia 3, che seguo fino ad incontrare il bivio con il CAI 35, a q. 1405, con il quale procedo. Il sentiero scende molto per poi piano piano risalire fino a q. 1414 WP4 in località Piangrande, dove fino ad un po di tempo fa i pastori con le proprie greggi riempivano di suoni e di vita. Una ripida salita, che percorro in una ventina di minuti mi separa da quel gioiello del rifugio di Portafranca, a q. 1580 WP5, in cima alla testata della valle dell'Orsigna, un luogo magico. Dopo pranzo riprendo il cammino con il CAI 35 con il quale arrivo alla fonte dell’Uccelliera a q. 1650 WP6, quindi con lo stretto segnavia 5, che taglia a metà il costone del monte Gennaio arrivo al ventoso passo del Cancellino, a q. 1632. Continuo a sinistra con il CAI 20 con cui completo il giro del M. Gennaio, sul quale la natura, che segue sempre il suo corso, ha cancellato i segni del recente incendio. Con il CAI 00 comincia la discesa, supero il passo della Maceglia a q. 1424, pochi metri e al bivio continuo a sinistra. In località Monticelli a q. 1437 continuo a dritto, sempre con lo 00, in discesa, anche ripida, attraversando un bel bosco di abeti, arrivando ad un quadrivio che supero a dritto. Al trivio successivo continuo ancora a dritto arrivando in breve ad uscire dal bosco ed a ritrovare l’asfalto, con il quale arrivo alla fine dell’itinerario in località passo dell’Oppio a q. 821. 







Nessun commento:

Posta un commento