Maresca-Portafranca-M.Oppio
Ancora una volta Appennino. Attraverso
la maestosa foresta del Teso e le praterie sommitali intorno al m. Gennaio.
Attraversando posti a me molto cari, posti del cuore.
Data: 6 Luglio 2019
Partenza: Dal paese di Maresca, raggiunto
con i mezzi pubblici del COPIT.
Note: Itinerario privo di
difficoltà. Molto bello paesaggisticamente e appagante per gli occhi e per lo
spirito.
Fonti:
Fino alla fonte dell’Uccelliera, poco dopo il rifugio di Portafranca non ci
sono problemi per approvvigionarsi di acqua, nella seconda parte del percorso
non si trovano fonti.
Sentieri: CAI 3, CAI 35, CAI 5, CAI 20,
CAI 00.
Itinerario: Io odio
il caldo, per cui non mi sono lasciato scappare l’occasione di venire a
camminare in montagna e fuggire dal caldo opprimente della città. Amo molto la
montagna, tutta, ma ci sono posti che amo più di altri. Oggi ho deciso di fare
un itinerario che attraversa alcuni dei miei posti del cuore, su questi sentieri
ho cominciato ad andare in montagna. Tantissimi ricordi mi legano a questi
luoghi.
L'itinerario
comincia dal centro del paese di Maresca, davanti alla chiesa, mentre un
mercatino monta i propri banchi. Prendo a destra e riempita la borraccia al bel
fontanone percorro poche centinaia di metri in salita in via del Teso, per poi
seguire a sinistra con il CAI 3, con il quale entro nel bosco. Nonostante la
salita non sia difficile, comincio a mettere in pratica gli insegnamenti dei
“vecchi”, con i quali ho cominciato ad andare in montagna e dai quali ho
imparato moltissimo. La retorica quando si partiva era: sui sentieri non si
parla, si cammina in silenzio, ed è bene partire piano, abbinare il ritmo dei
passi con il proprio respiro, fino a quando il ritmo stesso ti entra dentro,
così potrai startene solo con i tuoi pensieri. Da quel momento lo sforzo
svanisce. Riemergo dai miei pensieri mentre arrivo alla sorgente della Volpe a
q. 895 WP1, ed in
successione costeggio due bei laghetti e la sorgente della Chiocciola a q. 904 WP2, a q. 934
prendo a destra WP3 per poi arrivare sull’asfalto in corrispondenza dell’ex vivaio della forestale. Percorse poche decine di metri un cartello da il
benvenuto nella foresta del Teso, nella quale entro con il sentiero a destra.
In breve arrivo a Il Capannone, un fabbricato turistico in stato di abbandono,
che costeggio sul retro, e successivamente intersecando più volte la strada
asfaltata arrivo nei pressi del campeggio del Teso, con il grande parcheggio.
Faccio una piccola deviazione per attraversare il piccolo villaggio turistico
della Casetta Pulledrari, a q. 1220, in totale stato di abbandono. Mi assale
una profonda tristezza nel vederlo abbandonato a se stesso, con nostalgia
ripenso ai tanti momenti felici trascorsi qui, mi tornano alla mente i suoni,
le risate delle tante persone che frequentavano questi luoghi. Peccato, un vero
peccato, un posto molto bello con un potenziale enorme. Riparto percorrendo la
larga carrareccia oltre la sbarra, che in questo tratto combacia con l’itinerario
azzurro Pracchia Abetone. Oltrepasso la fonte a q. 1206, al bivio successivo
proseguo a destra sempre con il CAI 3 e in costante salita arrivo al Rombiciaio
a q. 1362. Continuo a sinistra nella frescura della bella faggeta sempre con il
segnavia 3, che seguo fino ad incontrare il bivio con il CAI 35, a q. 1405, con
il quale procedo. Il sentiero scende molto per poi piano piano risalire fino a
q. 1414 WP4 in
località Piangrande, dove fino ad un po di tempo fa i pastori con le proprie
greggi riempivano di suoni e di vita. Una ripida salita, che percorro in una
ventina di minuti mi separa da quel gioiello del rifugio di Portafranca, a q.
1580 WP5, in cima
alla testata della valle dell'Orsigna, un luogo magico. Dopo pranzo riprendo il
cammino con il CAI 35 con il quale arrivo alla fonte dell’Uccelliera a q. 1650 WP6, quindi
con lo stretto segnavia 5, che taglia a metà il costone del monte Gennaio
arrivo al ventoso passo del Cancellino, a q. 1632. Continuo a sinistra con il
CAI 20 con cui completo il giro del M. Gennaio, sul quale la natura, che segue
sempre il suo corso, ha cancellato i segni del recente incendio. Con il CAI
00 comincia la discesa, supero il passo della Maceglia a q. 1424, pochi metri e
al bivio continuo a sinistra. In località Monticelli a q. 1437 continuo a
dritto, sempre con lo 00, in discesa, anche ripida, attraversando un bel bosco
di abeti, arrivando ad un quadrivio che supero a dritto. Al trivio successivo
continuo ancora a dritto arrivando in breve ad uscire dal bosco ed a ritrovare
l’asfalto, con il quale arrivo alla fine dell’itinerario in località passo
dell’Oppio a q. 821.
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