Tappa
nr. 2: Gonfienti (Prato) - Pistoia
Data: 20 Maggio 2018
Partenza: Dalla chiesa di S. Martino a
Gonfienti (Prato).
Note: L’itinerario non presenta
particolari difficoltà, ma per la lunghezza è adatto a persone allenate.
Fonti: Si incontrano pochissime fonti, per cui è
necessario partire con buona scorta d’acqua. Comunque ci possiamo rifornire nei
borghi, nei paesi o chiedere alle case, i cui abitanti sono pronti ad aiutare.
Sentieri: Il percorso è poco segnato,
per cui se non si conosce il tracciato è necessario percorrerlo con tracce
gps.
Itinerario: Dopo una notte di buon riposo, ripartiamo dalla chiesa di S. Martino
a Gonfienti, alle porte di Prato, in una bella mattina di sole, alla volta di
Pistoia, per rendere omaggio alla Reliquia di S. Jacopo, l’unica reliquia di
Santiago venerato a Campostela in Spagna, riconosciuta dalla Chiesa in tutto il
mondo.
Torniamo in via Firenze, per fermarci poco dopo alla Cappella di
S. Maria Maddalena dei Malsani (che faceva parte dello Spedale di S. Jacopo,
dedicato alla cura dei lebbrosi fuori le mura di Prato), dove ascoltiamo con
piacere Nedo Ferrari che ci fa una piccola lezione di storia. Oltrepassata la
rotonda seguiamo la pista ciclabile lungo il fiume Bisenzio, per attraversarlo
poco dopo e raggiungere il Duomo di Prato, dove è ancora vivo il culto della
Cintola della Madonna. Nella piazza antistante troviamo nuovi compagni di
percorso, in sostituzione di chi ci ha lasciato ieri sera. Con via Magnolfi
sottopassiamo la stazione di Porta al Serraglio per poi seguire la pista
ciclabile, con la quale oltrepassiamo una fonte a q. 73 WP1 ed arrivare in località S. Lucia dove
cominciamo a salire con il CAI 10. Costeggiamo un’abitazione per seguire a
destra e subito a sinistra in via Bellavista raggiungendo la villa abbandonata
della Sacca, vecchia sede estiva del Convitto Cicognini di Prato. Superata la
villa scendiamo su sentiero a sinistra a q. 186 WP2
e subito a destra a q. 164 WP3, per
poi seguire via di Vainella, e quindi a destra percorrendo via di Cantagallo,
con la quale arriviamo al paese di Figline, dove possiamo fare rifornimento
d’acqua a q.108 WP4. Percorse poche decine
di metri prendiamo a sinistra via Ventinove Martiri, e quindi seguendo a destra
arriviamo davanti ad un vero gioiello: il duecentesco Tabernacolo di S. Anna,
che copre quasi per intero la facciata di una abitazione. Alla fine del paese
torniamo a salire con il CAI 12B, attraversando il Parco Naturale del Monteferrato dalle cui cave è stato estratto il serpentino verde con il quale
sono stati costruiti tutti i monumenti in stile romanico pisano di Pistoia, di
Prato e di altre città, compreso il Duomo di Firenze. A q. 165 WP5 seguiamo a sinistra per giungere ad uno spiazzo dove intercettiamo il CAI 12C che prendiamo ancora a sinistra, con cui,
in discesa superiamo una cava arrivando ad una strada asfaltata che percorriamo
in salita, con la quale dopo aver costeggiato la bella e imponente villa del Barone di Bagnolo, arriviamo alla Rocca di Montemurlo, appartenuta ai Conti Guidi. Alla fine della piazza scendiamo con la strada lastricata per poi
lambire la periferia di Montemurlo, superando una fonte a q. 88 WP6. Con la provinciale Montalese superiamo il
torrente Agna e giunti alla rotonda, dove troneggia la bella Villa Smilea, imponente
palazzo fortificato, andiamo a destra per raggiungere poco dopo la longobarda
Abbazia di S. Salvatore in Agna. Costeggiando il Comune di Montale giungiamo
poco dopo alla fontana a q. 78 WP7 in piazza
Matteotti, quindi con via Ariosto prendiamo a sinistra via Pacinotti. La
percorriamo fino a trovare, alcune centinaia di metri dopo, un guado con un
ponticello che ci permette di passare dall’altra parte. Continuando a sinistra
attraversiamo un piccolo borgo, superato il quale arriviamo a prendere a
sinistra su una strada trafficata. Continuiamo a dritto su una strada laterale,
via Nesti e successivamente entrando nell’area vivaistica pistoiese percorriamo
via Forramoro, da cui si ha una bella vista sulle colline e sulle belle ville
di Paterno, degli Imbarcati, appartenuta agli Asburgo, e della Villa di Celle,
sede di una delle collezioni di arte moderna più importanti del mondo. Con attenzione
si percorre via Sestini arrivando al bel Tabernacolo delle Sei Arcole, edificato su un pilone dell’antico ponte a sei arcate, quindi
facciamo una piccola deviazione per arrivare a farci un regalo presso una delle
migliori gelaterie di Pistoia. Rinfrancati nel corpo prendiamo
via Nerucci, per poi entrare nella piccola Santiago da via S. Marco, dalla
quale facciamo una deviazione per andare a vedere le sette Opere di Misericordia
dello Spedale del Ceppo. Data la stanchezza generale si sale direttamente alla
vicina piazza del Duomo, quindi entriamo in Cattedrale a rendere omaggio alla
Reliquia di S. Jacopo, presso l’Altare d’Argento.
In
ultimo vorrei ringraziare l’amico Nedo Ferrari: per il libro che mi ha
regalato, graditissimo, e per le descrizioni e narrazioni storiche fatte nei
due giorni di cammino.
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