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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

21 luglio 2019


CAMMINO DI S. JACOPO


Tappa nr. 2: Gonfienti (Prato) - Pistoia

Data: 20 Maggio 2018

Partenza: Dalla chiesa di S. Martino a Gonfienti (Prato).

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma per la lunghezza è adatto a persone allenate. 
Fonti: Si incontrano pochissime fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Comunque ci possiamo rifornire nei borghi, nei paesi o chiedere alle case, i cui abitanti sono pronti ad aiutare.  
Sentieri: Il percorso è poco segnato, per cui se non si conosce il tracciato è necessario percorrerlo con tracce gps. 


Itinerario: Dopo una notte di buon riposo, ripartiamo dalla chiesa di S. Martino a Gonfienti, alle porte di Prato, in una bella mattina di sole, alla volta di Pistoia, per rendere omaggio alla Reliquia di S. Jacopo, l’unica reliquia di Santiago venerato a Campostela in Spagna, riconosciuta dalla Chiesa in tutto il mondo.
Torniamo in via Firenze, per fermarci poco dopo alla Cappella di S. Maria Maddalena dei Malsani (che faceva parte dello Spedale di S. Jacopo, dedicato alla cura dei lebbrosi fuori le mura di Prato), dove ascoltiamo con piacere Nedo Ferrari che ci fa una piccola lezione di storia. Oltrepassata la rotonda seguiamo la pista ciclabile lungo il fiume Bisenzio, per attraversarlo poco dopo e raggiungere il Duomo di Prato, dove è ancora vivo il culto della Cintola della Madonna. Nella piazza antistante troviamo nuovi compagni di percorso, in sostituzione di chi ci ha lasciato ieri sera. Con via Magnolfi sottopassiamo la stazione di Porta al Serraglio per poi seguire la pista ciclabile, con la quale oltrepassiamo una fonte a q. 73 WP1 ed arrivare in località S. Lucia dove cominciamo a salire con il CAI 10. Costeggiamo un’abitazione per seguire a destra e subito a sinistra in via Bellavista raggiungendo la villa abbandonata della Sacca, vecchia sede estiva del Convitto Cicognini di Prato. Superata la villa scendiamo su sentiero a sinistra a q. 186 WP2 e subito a destra a q. 164 WP3, per poi seguire via di Vainella, e quindi a destra percorrendo via di Cantagallo, con la quale arriviamo al paese di Figline, dove possiamo fare rifornimento d’acqua a q.108 WP4. Percorse poche decine di metri prendiamo a sinistra via Ventinove Martiri, e quindi seguendo a destra arriviamo davanti ad un vero gioiello: il duecentesco Tabernacolo di S. Anna, che copre quasi per intero la facciata di una abitazione. Alla fine del paese torniamo a salire con il CAI 12B, attraversando il Parco Naturale del Monteferrato dalle cui cave è stato estratto il serpentino verde con il quale sono stati costruiti tutti i monumenti in stile romanico pisano di Pistoia, di Prato e di altre città, compreso il Duomo di Firenze. A q. 165 WP5 seguiamo a sinistra per giungere ad uno spiazzo dove intercettiamo il CAI 12C che prendiamo ancora a sinistra, con cui, in discesa superiamo una cava arrivando ad una strada asfaltata che percorriamo in salita, con la quale dopo aver costeggiato la bella e imponente villa del Barone di Bagnolo, arriviamo alla Rocca di Montemurlo, appartenuta ai Conti Guidi. Alla fine della piazza scendiamo con la strada lastricata per poi lambire la periferia di Montemurlo, superando una fonte a q. 88 WP6. Con la provinciale Montalese superiamo il torrente Agna e giunti alla rotonda, dove troneggia la bella Villa Smilea, imponente palazzo fortificato, andiamo a destra per raggiungere poco dopo la longobarda Abbazia di S. Salvatore in Agna. Costeggiando il Comune di Montale giungiamo poco dopo alla fontana a q. 78 WP7 in piazza Matteotti, quindi con via Ariosto prendiamo a sinistra via Pacinotti. La percorriamo fino a trovare, alcune centinaia di metri dopo, un guado con un ponticello che ci permette di passare dall’altra parte. Continuando a sinistra attraversiamo un piccolo borgo, superato il quale arriviamo a prendere a sinistra su una strada trafficata. Continuiamo a dritto su una strada laterale, via Nesti e successivamente entrando nell’area vivaistica pistoiese percorriamo via Forramoro, da cui si ha una bella vista sulle colline e sulle belle ville di Paterno, degli Imbarcati, appartenuta agli Asburgo, e della Villa di Celle, sede di una delle collezioni di arte moderna più importanti del mondo. Con attenzione si percorre via Sestini arrivando al bel Tabernacolo delle Sei Arcole, edificato su un pilone dell’antico ponte a sei arcate, quindi facciamo una piccola deviazione per arrivare a farci un regalo presso una delle migliori gelaterie di Pistoia. Rinfrancati nel corpo prendiamo via Nerucci, per poi entrare nella piccola Santiago da via S. Marco, dalla quale facciamo una deviazione per andare a vedere le sette Opere di Misericordia dello Spedale del Ceppo. Data la stanchezza generale si sale direttamente alla vicina piazza del Duomo, quindi entriamo in Cattedrale a rendere omaggio alla Reliquia di S. Jacopo, presso l’Altare d’Argento.
In ultimo vorrei ringraziare l’amico Nedo Ferrari: per il libro che mi ha regalato, graditissimo, e per le descrizioni e narrazioni storiche fatte nei due giorni di cammino.

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