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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

13 maggio 2018

Magna Via Francigena



Tappa nr. 1: Palermo – S. Cristina Gela

Data: 14 Aprile 2018

Percorso tratta: 85% Asfalto - 15% Sterrato.

Partenza: Dalla Cattedrale di Palermo.

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma per la lunghezza ed il notevole dislivello in salita, è adatto a persone allenate. 
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Comunque ci possiamo rifornire nei borghi, nei paesi o chiedere alle abitazioni, i cui abitanti sono pronti ad aiutare.  
Sentieri: Il percorso è segnato abbastanza bene. I segni bianco rossi e i cartelli sono molto presenti.


Itinerario: Arrivo a Palermo il 12 Aprile, dove per due giorni faccio il turista, constatando che la città è molto bella e meriterebbe più tempo. Parto dalla Cattedrale sabato 14 alle 09:05 in una calda mattinata con un cielo velato, consapevole che il Cammino che mi accingo a percorrere mi porterà ad attraversare territori molto belli, di cui non rimarrò deluso e mi farà conoscere persone meravigliose.  Percorro l’ultimo tratto di via V. Emanuele costeggiando il Palazzo Reale con il bel giardino. Oltrepasso Porta Nuova per poi percorrere la lunga e brutta periferia di Palermo con il lungo rettilineo di via Calatafimi in leggera salita. Giunto alle pendici di Monreale, la strada piega verso sinistra diventando una vera salita, con la quale arrivo al paese proprio di fronte alla Cattedrale. Entro subito dentro rimanendo estasiato da tanta bellezza, varie epoche hanno lasciato testimonianze artistiche che, sommate le une alle altre, hanno reso la Cattedrale quella che conosciamo adesso, un autentico gioiello. Vorrei restare ancora ad ammirare tanta bellezza, e unirmi alle esclamazioni di meraviglia dei tanti turisti presenti, ma la strada mi chiama, per cui zaino in spalla e via. Riprendo il cammino oltrepassando l’arco degli Angeli, di fianco alla Cattedrale, per poi scendere con via dei Cappuccini, scendo con le scale a sinistra a q. 272 WP1 e piano piano mi lascio alle spalle il paese, guadagnando sempre più campagna. Il ritmo dei miei passi è interrotto dallo scambio di messaggi con Padre Luca di Corleone, il quale si premura di sapere se ho iniziato il cammino e se ho problemi. Comincia a pioviscolare mentre inizia la salita, a tratti ripida, con la quale costeggio il paese di Altofonte. Per fortuna solo poche gocce che a malapena bagnano la strada, così con una asfaltata laterale arrivo ad attraversare via Ferrovia Est, dove inizia il primo sterrato della giornata. Un vecchio sentiero di servizio di una cava abbandonata, che prendo a destra a q. 548 WP2 e ancora a destra a q. 627 WP3 arrivando in ripida salita sulla S.p. 5 a q. 784 in C.da Cozzo di Castro, che percorro a sinistra raggiungendo poco dopo il culmine della salita in corrispondenza di una Cappellina, superando Cozzo Rebuttone, cortina montuosa che chiude la Conca D’Oro. Sceso nel fondovalle percorro una strada asfaltata in pari, con la quale costeggio tanti alberi di ciliegi in fiore, per poi tornare a salire con una sterrata a q. 654 WP4, alla cui fine torno a scendere su asfalto avendo di fronte il paese di S. Cristina Gela. Mentre percorro gli ultimi chilometri il cielo si fa nero e minaccioso, faccio in tempo ad arrivare in piazza e mettermi al coperto che comincia a piovere, ma anche questa volta smetterà subito. Faccio la conoscenza con altri quattro camminanti, Gianfranco, Ezio e Claudio del Lago di Garda e Diana di Oslo, che scopro alloggeranno insieme a me a Casa Pianetto. Conosco anche Massimo Diano, Sindaco del paese, il quale si sta adoperando molto per la Magna Via Francigena. Casa Pianetto è distante alcuni chilometri dal paese, immersa in un mondo di pace e tranquillità, quindi ci viene a prendere Franco, il padrone di casa, che è anche il fornaio di S. Cristina, ed insieme a sua moglie Silvana manda avanti il B&B, aiutati dai loro figli. I proprietari si fanno in quattro per farci sentire a nostro agio, la cena poi è semplicemente squisita, e … abbondante. “Franco e Silvana non ci avete accolto come ospiti, ma come persone di famiglia. Vi auguro di raggiungere gli obiettivi che vi siete posti: fare di Casa Pianetto un punto di riferimento della Magna Via Francigena. Sono sicuro che ci riuscirete”. Lo consiglio a tutti i camminanti che passano da S. Cristina Gela, non ve ne pentirete.

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