a

a
Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

13 maggio 2018



La Magna Via Francigena è un Cammino Antico, che unisce Palermo ad Agrigento. In mezzo c'è la meraviglia: chilometri di natura, sentieri nascosti, paesini ammonticchiati, posti incantevoli che rievocano nelle loro stradine tempi antichi e tradizioni popolari. In Sicilia è considerata da sempre come una importante direttrice di movimento per uomini, animali e cose, che ha permesso sin dall’età arcaica, di collegare le sponde del Tirreno a quelle del Mediterraneo. Un’antica via percorsa nei secoli da pellegrini, commercianti, soldati e viaggiatori. Un tracciato che univa insediamenti, villaggi o centri embrionali di traffici e scambi.  E, soprattutto, due mari, due porti. A testimonianza che esistesse un collegamento tra le due città fin dall’epoca romana, è il rinvenimento di un’antica pietra miliare a Corleone con le indicazioni delle distanze tra i punti di sosta. Documenti e diplomi risalenti al periodo normanno – svevo definiscono invece il nome: “Magna”, probabilmente perché grande e percorribile e “Francigena”, per essere legata al passaggio durante il Medioevo dei cavalieri Franchi venuti dalle coste francesi, conosciuti da noi come i Normanni. Un Cammino che custodisce nei suoi sentieri e ad ogni tappa la memoria della regione, con il quale conoscere la Sicilia più autentica,  attraverso storia, cultura, paesaggi e spiritualità.
Partendo di fronte alla Cattedrale di Palermo si raggiunge Monreale con la sua Cattedrale, camminando fianco a fianco con l’Itinerarium Rosaliae. Da qui, attraversata la valle si supera la Conca d’Oro e si giunge alle colline di Santa Cristina Gela ed al lago di Piana degli Albanesi. Attraversando le distese di grano verso il Santuario di Tagliavia si giunge a Corleone. Si entra nel borgo dei Sicani dopo aver girato attorno al lago artificiale di Prizzi e da qui si prosegue verso la Riserva Naturale di Monte Carcaci per giungere a Castronovo di Sicilia, centro geografico della Magna Via. Il percorso da qui segue il corso del fiume Platani, passando da Cammarata e San Giovanni Gemini, fino ad inerpicarsi verso la rocca di Sutera. Sotto la mole di San Paolino la via prosegue toccando i borghi rurali di Campofranco, Milena e Racalmuto e raggiunge il paese di Grotte, piccolo centro agricolo dell’agrigentino. Le ultime tappe portano a superare il Platani e raggiungere il borgo minerario di Comitini e di Aragona arrivando nel centro di Joppolo Giancaxio. L’ultimo tratto di campagna raggiunge la rocca imponente di Agrigento, dove la Rupe Atenea si affaccia sul Mar Mediterraneo e sulla Valle dei Templi.
Ciò che vedrai non sono solo sentieri tra i campi e i vari centri urbani. Sono l’eredità lasciataci da queste genti, le Regie Trazzere che alla fine del XIX secolo i Borboni catalogarono e disegnarono nei loro Regi Catasti.

Visualizza i post delle singole tappe:
Tappa 1: Palermo - Santa Cristina Gela
Tappa 2: Santa Cristina Gela - Corleone
Tappa 3: Corleone - Prizzi
Tappa 4: Prizzi - Castronovo di Sicilia
Tappa 5: Castronovo di Sicilia - Cammarata
Tappa 6: Cammarata - Sutera - Campofranco
Tappa 7: Campofranco - Ralcamuto - Grotte
Tappa 8: Grotte - Joppolo Giancaxio
Tappa 9: Joppolo Giancaxio - Agrigento

1 commento:

  1. Parto domattina in aereo per raggiungere Palermo e cominciare il cammino, non so che dire, solo tanta emozione e tanta felicità

    RispondiElimina