Magna
Via Francigena
Data: 21 Aprile 2018
Percorso
tratta: 35%
Asfalto – 65% Sterrato.
Partenza: Dal paese di Grotte.
Note: L’itinerario non presenta particolari
difficoltà ma è adatto a persone allenate.
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è bene
partire con buona scorta d’acqua. Comunque ci possiamo rifornire nei borghi,
nei paesi o chiedere alle abitazioni, i cui abitanti sono pronti ad aiutare.
Sentieri: Il percorso è segnato
abbastanza bene. I segni bianco rossi e i cartelli sono molto presenti.
Itinerario:
Parto dal centro di Grotte, abitato agricolo
carico di storie che dal 1500 vengono scritte nei manuali di storia siciliana,
dalla Baronessa di Carini
alla Petra usata
come necropoli e luogo di culto. Dalla cittadina dell’agrigentino la via scende
ad una Provinciale che percorro in salita fino a prendere a destra una
cementata a q. 399 WP1 che costeggia la Petra di Calathansuderj,
un sito archeologico che conserva il toponimo arabo. Una roccia di 30 metri di
altezza, piena di fori di sepoltura e di grotte al suo interno. Proseguo in
direzione delle pale eoliche, alle quali arrivo in cima alla collina seguendo a
destra a q. 486 WP2 e ancora a destra a q. 534 WP3 su sterrato in ripida
salita, da dove si gode un panorama stupendo. Da un lato il paese e la vallata
da cui provengo, dall’altra, la vallata con il paese di Comitini e quello più
grande di Aragona. Scendo dalla ventosa collina costeggiando l’osservatorio
astronomico e il distretto minerario con le sue miniere a vista, cariche di
storia, gioie e sofferenze per le centinaia di zolfatari che qui hanno lavorato
scrivendo pagine importanti del lavoro siciliano. Poco dopo aver oltrepassato
la ferrovia arrivo al paese di Comitini, nel quale faccio una sosta nella
piazza del paese, dove, mentre riparto arriva Guido, il brianzolo. Da qui, la
via prosegue fino alla S.S. 189, che attraverso con attenzione e superando
anche la ferrovia grazie ad un sottopasso inizio la salita verso Aragona, centro più grande, dove ad una signora chiedo
cortesemente se mi può riempire la borraccia. Gentilissima, mi offre
direttamente l’intera bottiglia da 2 litri: un gesto di cortesia che apprezzo
moltissimo, anche se cerco di spiegarle, che per me è un ulteriore peso da
portare… Ma la generosità dei siciliani non ammette repliche! Pregevoli i
monumenti sacri e civili, che osservo mentre mi avvio verso la Provinciale che
mi porta, attraverso i campi a perdita d’occhio, alla trazzera che prima in
discesa e poi in salita arriva a Joppolo Giancaxio, ultimo centro del cammino
prima della meta finale. Arrivo in piazza poco dopo le tredici, mi fermo da
Giancarlo, che con allegria mi rifocilla e dove tornerò la sera a cena per
gustare la specialità del luogo. Telefono a Sonia del B&B A Casa di Me Zia,
la quale mi mette a disposizione un intero appartamento, molto carino. Nel
tardo pomeriggio incontro gli altri camminanti, che sconsolati mi raccontano le
traversie delle donne, le quali per stanchezza si sono fermate tante volte.
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