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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

13 febbraio 2023

 

CASETTA PULLEDRARI - PORTAFRANCA EAI

Di nuovo verso il rifugio di Portafranca, questa volta dal versante di Maresca. Dalla Casetta dei Pulledrari. Un percorso poco frequentato d’inverno, e per niente banale.

Data: 26 Gennaio 2023

Partenza: Dalla Casetta dei Pulledrari. Che si raggiunge percorrendo la Sr 66 fino a Campo Tizzoro, quindi si segue la Sp Lizzanese fino a Maresca, infine la via del Teso.  

Note: Percorso non banale, per escursionisti con esperienza. Comunque è bene prestare moltissima attenzione ed essere sempre equipaggiati del kit di ricerca dispersi, Artva, pala e sonda. 

Fonti: Sul percorso si trovano due fonti. La prima poco dopo la partenza, e l’altra al rifugio del Montanaro, (non sempre butta). 

Sentieri: CAI 3, CAI 35, CAI 3, CAI 00, Sentiero MPT. 

Itinerario: Ritorniamo al rifugio di Portafranca dopo l’insuccesso dei giorni scorsi, quando non siamo riusciti ad aprire la porta d’ingresso a causa del ghiaccio. Questa volta siamo attrezzati allo scopo e determinati. Decidiamo di non rifare il percorso da Casa Corrieri, come la volta scorsa, ma di partire dalla Casetta Pulledrari, con un percorso diverso. Partiamo dal parcheggio antistante il camping del Teso, e, come vuole la prassi e il buon senso, indossando l’Artva con pala e sonda dentro lo zaino. Altra neve fresca è caduta dalla volta scorsa, creando un paesaggio da favola, ciaspoliamo in un bosco fatato. Ancora una volta procediamo dove ancora non è passato nessuno. Libidine su libidine. Con il CAI 3 oltrepassiamo la sbarra (peraltro aperta), e piano piano saliamo di quota, poco dopo aver superato a sinistra il passo del Rombiciaio a q. 1362, procediamo a destra con il CAI 35, con il quale arriviamo a Piangrande. Il CAI 35 d’estate è un bel sentiero, è un piacere percorrerlo, all’inizio scende un pochino, per poi risalire, ma dolcemente, immerso in una bella faggeta. Ma d’inverno con la neve cambia completamente, diventa infido, il sentiero sparisce, diventando un unico pendio, e non è infrequente trovare dei traversi ghiacciati. Insomma esperienza e colpo d’occhio fanno la differenza. Da Piangrande in una mezzoretta arriviamo a Portafranca a q. 1580 e, se fino ad ora eravamo immersi nella bellezza, adesso siamo arrivati in paradiso. Subito ci mettiamo al lavoro per il quale siamo venuti e, anche se riluttante a farlo, alla fine la porta si apre. Il freddo è intenso, quindi per prima cosa accendiamo una stufa, per poi completare gli altri lavoretti, alla fine ci concediamo un po' di riposo mangiando qualcosa. Ripercorriamo il CAI 35 dell’andata, fino ad incrociare di nuovo il CAI 3, non è presto, ma la giornata è troppo bella per concluderla presto... Sguardo d’intesa e prendiamo a destra in salita per arrivare poco dopo al rifugio del Montanaro a q. 1567, quindi oltrepassiamo il passo dei Malandrini a q. 1662, per poi scendere zizzagando come ragazzini nella neve fresca fra i faggi fino al passo della Maceglia a q. 1424. Procediamo a sinistra con il sentiero MPT che piano piano perde quota, fino ad incrociare di nuovo il CAI 3 con il quale arriviamo al punto di partenza. Si sta facendo tardi, al parcheggio è rimasta solo la nostra auto, ripartiamo con il tramonto che si tinge di rosso, degna conclusione di una bella giornata.

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