cammino
100 torri
Arrivo a Cagliari con un volo da Pisa. L’aeroporto
è servito dalla linea ferroviaria che arriva nel centro della città. Uscito
dalla stazione ferroviaria nel dirigermi verso l’Hostel Marina faccio la
conoscenza di Salvatore ed Enrica, ambedue di Berchidda, con cui camminerò nei
prossimi giorni. Mi viene assegnata una camera con soppalco e bagno privato, sarebbe per tre
ma è tutta mia. E’ l’ora di cena, per cui esco e constato
che l’Hostel Marina è ai margini della movida cagliaritana, tante persone,
soprattutto giovani, una miriade di locali, i quali riempiono di tavoli e di
allegria le strette stradine del centro. La mattina seguente faccio la conoscenza
di altri camminanti, i quali come me aspettano le dodici per partecipare alla
riunione con gli organizzatori. Non ho mai visto Cagliari, quindi via alla
scoperta della città, che non è proprio niente male. I partecipanti al cammino
sono tutti arrivati, ai quali si aggiungono Stefano Paderi, che insieme a
Nicola Melis è l’ideatore del cammino, Matteo e Mara, che saranno i nostri
accompagnatori. Manca Nicola, quindi la riunione viene posticipata (ad alcune
cose non darò peso, ma capirò meglio nei giorni successivi). Nicola, vera anima
del cammino 100 torri, nonché nostro “capo”, tra le varie informazioni che ci
fornisce ci conferma che il cammino sarà duro e che alcune cose che ci ha detto
al telefono sono servite per sfoltire il gruppo e far sì che partissero
solamente i più motivati. Alla sera viene organizzata la visita guidata alle
torri di Cagliari, quelle che domani non vedremo.
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