cammino
100 torri
Tappa nr. 8: Bari Sardo – Arbatax
Data: Sabato 3 Marzo
2018
Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà.
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con
buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è
necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.
Itinerario: Notte tranquilla al calduccio del bungalow, ho riposato molto bene. Io sto bene, fino ad ora non ho avuto nessun problema fisico (sono altre le cose che mi urtano, già due volte Marco e Peppe mi hanno convinto a non andare via). Come di prassi sveglia alle sei, Nicola vorrebbe tutti pronti alle sette, anche se spesso è lui a fare tardi!
Anche la tappa di oggi è stata molto
bella, iniziata visitando la torre di Bari Sardo, dove i dirigenti del comune
ci hanno offerto la colazione. La torre ci accoglie con forti raffiche di
maestrale, grossi nuvoloni neri e scrosci d’acqua. Di fronte a noi bellissimi
ed insistenti arcobaleni fanno bella mostra di sé. I vecchi, ci racconta Egidio,
dicono che se ci sono gli arcobaleni la mattina il pomeriggio pioverà (questa
volta per fortuna si sono sbagliati!). Mentre il cielo si pulisce e esce anche
un po’ di sole, percorriamo una strada asfaltata vicino al mare, oltrepassiamo
il Villaggio di Cea e percorriamo la sua bella spiaggia di sabbia finissima,
dove le rocce e i faraglioni di porfido rossastro, tipici di Arbatax, fanno la
guardia. Il contrasto che creano con l’azzurro del mare è netto. Dopo un tratto
nel verde arriviamo al Lido di Orrì dove facciamo sosta ad un chiosco (chiuso) ubicato
direttamente sulla spiaggia e dove due turisti si stanno godendo il sole. Carlo
(che a causa di problemi fisici derivati dalla seconda tappa ha sempre guidato
l’auto d’appoggio) si concede un bagno di addio, infatti stasera ci lascerà (ci
lasceranno anche altre tre persone). Oltrepassiamo la pista dell’aeroporto di
Tortolì e in leggera salita arriviamo alla torre di S. Gemiliano e
successivamente al camping Telis di Arbatax. Anche questa notte dormiamo in
bungalow e nonostante, come la volta precedente, ognuno abbia solo due posti letto,
dobbiamo dormirci in tre. Contro il parere di Nicola, il
proprietario ci mette a disposizione molte brandine. Insieme a me ci sono Beppe
e sua moglie Manuela che dormono di sopra nella camera grande. Ceniamo in
pizzeria. Carlo ci saluta, mi dispiace che vada via, anche se guidando l’auto
non lo vedo molto, è una persona che si fa gli affari propri e come me mal sopporta
i soprusi di “qualcuno”, soprattutto verso i più deboli. Rimaniamo poco più di
venti persone e stando insieme tutto il giorno è naturale che con qualcuno ci
si senta più uniti. Cominciando a conoscere i nostri pregi e difetti finiamo
per sopportaci e supportarci, divenendo piano piano amici.
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