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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

22 settembre 2016


Volpe (Sentiero della)


Itinerario da Montale a Pontenuovo, risalendo il corso del T. Settola, sulle belle colline Pistoiesi. Visitando i ruderi di Santa Lucia che costudiscono storie, memorie e ricordi.

Data: 22 Settembre 2016

Partenza: Da Pistoia a Montale con i bus del Copit. Oppure con la strada provinciale Montalese.

Note: Facile e bell’itinerario percorrendo sentieri e attraversando boschi sulle prime propaggini collinari pistoiesi, su un sentiero aperto dagli alunni della scuola C. Melani di Montale, insieme agli amici del Cai di Pistoia. Il sentiero della Volpe fa parte dei Sentieri Didattici Ambientali, del progetto “adottiamo un sentiero.
Fonti: Montale, Villa Matani
Sentieri: CAI 220 - CAI 202.


Itinerario: Dalla piazza G. Matteotti di Montale percorro via XXV Luglio, quindi via F. Crispi in direzione nord e successivamente a sinistra in via Croce di Vizzano. Prendo ancora a sinistra passando sopra il piccolo ponticello sul T. Settola e seguo l'asfalto in leggera salita fino al piccolo borgo di Montale Alto. Mentre la vista spazia sulla larga e verde valle punteggiata da argentei ulivi, prendo a destra a q. 136 WP1 in pari su CAI 220. Proseguo costeggiando la recinzione di una bella abitazione e quindi di un parco pubblico, continuo su sterrato e in corrispondenza di alcuni alti cipressi svolto seccamente a sinistra a q. 179 WP2 (si può anche andare a dritto) e risalendo il corso del T. Settola giungo a casa Cavaccia. Poco oltre seguendo il CAI 220 prendo a sinistra in salita a q. 217 WP3, al bivio seguente vado a dritto a q. 239 WP4, per poi arrivare a prendere a destra una larga carrareccia con alti cipressi a q. 280 WP5. In corrispondenza di una curva a sinistra in facile salita oltrepasso la Maestà di Villa Calderai e poco dopo Villa di Pian di Collina, ne costeggio il muro di cinta per arrivare a prendere seccamente a sinistra a q. 420 WP6, oltrepasso un bel punto panoramico a q. 423 per giungere ai ruderi di S. Lucia a q. 430 WP7. Arrivato a q. 433 in corrispondenza di una presa dell’acquedotto seguo a sinistra in discesa, con la quale alternata a brevi tratti in pari arrivo ad altri ruderi in loc. Casa Nuova a q. 373 WP8. Continuo in discesa a destra e poco dopo giungo a q. 298 in loc. Villa Matani, un bellissimo borgo, dove trovo una fonte e l’asfalto, con il quale godendo di ottimi panorami arrivo alla diroccata Pieve di S. Quirico a q.287. Prendo a sinistra aggirando la pieve WP9 e subito a destra in discesa a q. 286 WP10 con il CAI 202, con il quale attraverso un uliveto arrivo a costeggiare un'abitazione a q. 244. Attraverso a dritto una carrareccia a q. 220 WP11 per tornare in un altro uliveto, dove facendo attenzione arrivo a costeggiare una bella abitazione tornando prima su sterrato e poi su asfalto, con il quale in breve incrocio la Provinciale Montalese in corrispondenza di una  scuola materna, in loc. Pontenuovo. Adesso non mi rimane altro che aspettare il bus che mi riporta a Pistoia.






27 agosto 2016

VIA DEGLI DEI
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La Via degli Dei è il percorso escursionistico che valicando l'Appennino unisce Piazza Maggiore a Bologna a Piazza della Signoria a Firenze e si snoda totalmente sulla dorsale appenninica. Da Fiesole a Felsina, l’attuale Bologna, gli Etruschi lo percorsero per favorire e sviluppare i loro traffici per diversi secoli (VII-IV sec. A. C.). Successivamente i Romani, dopo avere fondato nel 187 A.C. la colonia di Bonomia (Bologna), dovendo garantire un collegamento con Roma costruirono sul tracciato etrusco una vera e propria strada con il nome di Flaminia Militare, i cui resti (Basolato) sono ben visibili su alcuni tratti del percorso. La Via Degli Dei attraversa ambienti naturali unici come la riserva del Contrafforte Pliocenico. Le architetture di sabbia e argilla che caratterizzano questa zona, sono rupi rocciose di milioni di anni fa e non hanno uguali. Un insieme di sentieri, strade, mulattiere lungo circa 130 km, (noi ne abbiamo percorsi 128,56) ed è percorribile da tutte le persone con buon allenamento fisico ed esperienza di cammini di più giorni. Due, secondo noi sono le difficoltà maggiori, la prima è nella difficile reperibilità di acqua, per cui bisogna camminare con buona scorta. La seconda è che le tappe sono obbligate, o quasi, infatti dobbiamo camminare dai 20 ai 28 km al giorno con l’ultima tappa fino a Firenze (Piazza della Signoria) che raggiunge 40 km circa. Diverso è farlo in autonomia, cioè in tenda, facendo molta attenzione possiamo fermarci dove vogliamo. Noi abbiamo scelto di farla seguendo le guide, in cinque giorni con le seguenti tappe: Bologna - Nova Arbora (Badolo); Nova Arbora (Badolo) - Madonna dei Fornelli; Madonna dei Fornelli - Monte di Fo’; Monte di Fo’ - San Piero a Sieve; San Piero a Sieve - Firenze. Ma con l'esperienza di chi lo ha già percorso, cambieremo qualcosa per accorciare l'ultima tappa, che è veramente lunga e interminabile. LO CONSIGLIAMO! 
- Ultima annotazione, le tracce GPS le abbiamo ricostruite al computer, in quanto, purtroppo, non avendole salvate, le avevamo perse (insieme ad altre) per la rottura del precedente computer.

Visualizza i post delle singole tappe:
Tappa 1: Bologna - Nova Arbora (Badolo)
Tappa 2: Nova Arbora (Badolo) - Madonna dei Fornelli
Tappa 3: Madonna dei Fornelli - Monte di Fo'
Tappa 4: Monte di Fo' - S. Piero a Sieve
Tappa 5: S. Piero a Sieve - Firenze


VIA DEGLI DEI
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Da Bologna a Badolo, salendo i 666 archi dei portici di S. Luca, il Santuario amato dai bolognesi, fino al meraviglioso giardino botanico di Nova Arbora.

Tappa nr. 1: Bologna – Nova Arbora (Badolo)

Data: Agosto 2016

Partenza: Dalla stazione F.S. di Bologna, che abbiamo raggiunto con il treno.

Note: Tappa abbastanza impegnativa per la lunghezza e per i dislivelli. Oltre a questo la tappa non presenta difficoltà. Poche fonti, vero problema della Via degli Dei.
Fonti: Bologna, S. Luca, Vizzano. E presso le abitazioni.
Sentieri: CAI 112A, CAI 112, CAI 122, La Via Degli Dei Bo-Fi.


Itinerario: Usciti dalla stazione FS prendiamo in direzione di via Indipendenza, con la quale arriviamo in Piazza Maggiore, cuore pulsante di Bologna e vero punto di inizio (o di arrivo) della Via degli Dei. Percorrendo via Saragozza attraversiamo l'arco del Meloncello e saliamo al Santuario di S. Luca a q. 264 WP1 con i portici più lunghi (e faticosi) del mondo. Come i bolognesi “visitiamo” il Santuario, facciamo scorta di acqua e ripartiamo dopo aver conosciuto alcuni ragazzi che ritroveremo anche nei giorni seguenti. Percorriamo a sinistra in discesa via di Monte Albano per poche centinaia di metri per prendere a destra il sentiero dei Bregoli, che conduce alla chiesa di S. Martino a Casalecchio di Reno e all'ingresso del parco Talon. Attraversando il parco superiamo la chiusa e percorrendo la sponda destra orografica del Reno arriviamo all'oasi naturalistica di S. Gherardo a q. 73 WP2. Il centro naturalistico dispone anche di una casa della natura, un centro di divulgazione e documentazione, attrezzato con spazi didattici per scolaresche e gruppi. Superata l'oasi ritroviamo la strada asfaltata, via di Vizzano, oltrepassiamo il borgo omonimo a q. 99 WP3 per arrivare alla Sp. 37, in località Le Ganzole. Seguiamo a destra verso Sasso Marconi e alla fine della curva prendiamo il sentiero che parte accanto al civico 14 a q. 123 WP4. Cominciamo a salire all'ombra del bosco, in località Prati di Mugnano ci congiungiamo con il sentiero che sale da Sasso Marconi e arriva in località La Commenda a q. 390 WP5. Prendiamo il sentiero a sinistra e proseguiamo con esso, seguiamo via delle Orchidee, alla fine della quale si svolta a destra sulla Sp. di Badolo fino ad arrivare al B&B Nova Arbora. Fine della tappa, adesso ci concediamo un meritato riposo. Nova Arbora vale una visita per il bellissimo giardino botanico creato in tanti anni con amore e passione dai proprietari della struttura.

VIA DEGLI DEI
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Superato il monte Adone a q. 641 da cui si gode un panorama spettacolare oltrepassiamo la loc. Le Croci, con la piccola chiesetta. Arriviamo a Madonna Dei Fornelli dopo essere scesi dal monte Galletto, con il suo parco eolico.

Tappa nr. 2: Nova Arbora (Badolo) – Madonna Dei Fornelli

Data: Agosto 2016

Partenza: Dal Centro Botanico Nova Arbora, nei pressi di Badolo.

Note: Tappa impegnativa per la lunghezza e per i dislivelli. Da Brento a Monzuno si percorre una strada provinciale, per cui fare molta attenzione. Poche fonti, vero problema della Via degli Dei.
Fonti: Nova Arbora, Brento, Monzuno, Le Croci.
Sentieri: CAI 110, CAI 19. Via Degli Dei Bo-Fi.


Itinerario: Usciti dall'Orto Botanico seguiamo a destra la strada asfaltata fino ad imboccare a sinistra una carrareccia dove ritroviamo i ragazzi di Bergamo conosciuti al Santuario di S. Luca, intenti a consultare carte e mappe, con i quali percorrendo dolci saliscendi aggiriamo il monte del Frate. Costeggiamo campi coltivati e dopo avere oltrepassato un gruppo di case arriviamo a prendere il sentiero CAI 110 che sale sul Monte Adone a q. 641 WP1. Dalla croce lo spettacolo e meraviglioso, si gode di un panorama stupefacente a 360°. Sempre con il CAI 110 scendiamo fino a ritrovare l'asfalto che seguiamo a destra in Via Monte Adone, con il quale arriviamo al paese di Brento a q. 466 WP2. Oltrepassato il paese proseguiamo su strada asfaltata fino a Monterumici e in seguito sulla SP59 fino a Monzuno a q. 616 WP3. I 6 Km di asfalto sono pesanti: il traffico al quale dobbiamo fare attenzione ed il caldo non aiutano, per cui arrivati a Monzuno stanchi ed affaticati, ci concediamo una paura ristoratrice. Recuperate le forze, attraversiamo il paese ed arrivati al campo sportivo prendiamo a destra in salita su larga carrareccia a q. 651 WP4. Oltrepassata la loc. Campagne, attraversiamo un bel bosco di castagni per arrivare al ripetitore Telecom a q. 944 WP5 e proseguire su carrareccia con la quale superata una Chiesetta arriviamo in loc. Le Croci con la sua bella fonte e l'agriturismo a q. 846 WP6. Proseguiamo su bella carrareccia e superato il Monte Galletto con il parco eolico, giungiamo a Madonna dei Fornelli, il quale offre numerose possibilità di sistemazione.

VIA DEGLI DEI
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Camminiamo nella storia più o meno recente. Tappa corta ma piena di avvenimenti. Troviamo tratti di basolato della Flaminia Militare e la cava da cui sono state estratte le pietre usate per costruirla, una fornace del II secolo a.C. e il Cimitero Germanico. Inoltre oltrepassiamo il confine di Regione, superiamo il punto più alto a q. 1200 e metà percorso della Via Degli Dei.

Tappa nr. 3: Madonna dei Fornelli – Monte di Fo'

Data: Agosto 2016

Partenza: Da Madonna dei Fornelli.

Note: Tappa corta ma impegnativa per i dislivelli. Oltre a questo la tappa non presenta difficoltà. Poche fonti, vero problema della Via degli Dei.
Fonti: Madonna Dei Fornelli, E presso le abitazioni.
Sentieri: CAI 019, CAI 00, CAI 019, Via Degli Dei Bo-Fi


Itinerario: Riprendiamo il nostro cammino immettendoci in Via del Monte con il CAI 019 quindi a sinistra Via Ca' Dei Farini ed in ripida salita entriamo nel bosco. Superato Monte dei Cucchi a q. 1143 WP1, arriviamo a Pian di Balestra a q. 1064 WP2, oltrepassiamo il quadrivio addentrandoci nel bosco a sinistra e dopo pochi metri troviamo il confine di regione a q. 1137 WP3 . Proseguendo incontriamo la cava e ammiriamo i primi resti della strada romana Flaminia Militare a q. 1140 WP4 risalente al 187 a.C. Alla fine della strada, oltrepassato un cancello, si apre un ampio prato con una casa in sasso sul destra in Loc. I Capannoni a q. 1065 WP5. Proseguiamo percorrendo il viale sterrato ed all'inizio del bosco arriviamo in un'area pic-nic con l'indicazione di una sorgente. Superata Piana degli Ossi, dove si possono ammirare i resti un'antica fornace presumibilmente datata II' secolo a.C., proseguiamo verso il Passeggere dove costeggiamo il lago fino al termine della recinzione. Proseguiamo verso sinistra in salita fino ad uscire dal bosco in Loc. Radura delle Banditacce. Proseguiamo per arrivare ai 1200 metri della Cima delle Banditacce, quota massima del percorso, e raggiungere poco dopo anche metà della Via Degli Dei in loc. Poggiaccio e successivamente ammirare altri reperti della Flaminia militare, alcuni dei quali ben conservati e recitanti. Continuiamo seguendo le indicazioni per la Futa, fino ad incrociare la S.S. 65 che seguiamo a sinistra per giungere all'ingresso del Cimitero Germanico a q. 915 WP6 la cui visita è doverosa. In prossimità della rotonda del passo della Futa prendiamo a destra in discesa la carrareccia alla fine della quale oltrepassata una sbarra seguiamo a destra l'asfalto per giungere dopo poco al Camping – Albergo Il Sergente in Loc. Monte di Fo'.

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Dopo avere firmato il libro di vetta del monte Gazzaro a q. 1125 e scesi con il ripido sentiero oltrepassiamo il passo dell'Osteria Bruciata con le sue “storie”. Riconosciamo paesaggi e paesi ai toscani ben noti prima di arrivare a S. Piero a Sieve.

Tappa nr. 4: Monte Di Fò – S. Piero a Sieve

Data: Agosto 2016

Partenza: Dal camping Il Sergente di Monte Di Fò.

Note: Tappa priva di difficoltà, solo il caldo e la scarsità di acqua la rendono più impegnativa.

Fonti: Monte di Fò, Presso le abitazioni.
SentieriCAI 00, CAI 46. Via Degli Dei Bo-Fi.


Itinerario: Lasciamo Monte Di Fò per percorrere la provinciale in leggera salita, superiamo a sinistra la sbarra e procediamo sulla sterrata tenendo la destra fino a trovare un quadrivio a q. 860 WP1. Seguiamo a destra oltre la sbarra bianca e blu in direzione L'Apparita a q. 889 WP2, seguendo il sentiero CAI 00 con il quale saliamo ai 1125 metri del Monte Gazzaro. Volgendo lo sguardo da dove veniamo non possiamo non notare l'enorme grandezza del Cimitero Militare Germanico, e quindi a quanto devono essere stati cruenti i combattimenti in questi luoghi. Lo conferma il fatto che al Passo della Futa passava la linea Gotica e i soldati tedeschi avevano realizzato le difese più formidabili di tutta la Linea Gotica stessa. Firmato il libro di vetta ci lasciamo la grande Croce a q.1104 WP3 alle spalle e raggiunta la cima poco sopra, scendiamo facendo molta attenzione perché la discesa è ripida e sconnessa e può essere pericolosa. (Assolutamente da evitare in caso di pioggia). Continuiamo fino ad arrivare ad un grande spiazzo in loc. Osteria Bruciata a q. 899 WP4, proseguiamo a destra con il CAI 46 con il quale prima nel bosco e poi su carrareccia arriviamo in prossimità di S. Agata, dopo avere oltrepassato la località Riarsiccio. Evitiamo di andare a S. Agata, attraversiamo la S.P. e prendiamo a destra in direzione Gabbiano. Oltrepassato il paese a q. 278 WP5, proseguiamo fino ad attraversare la provinciale e con Via delle Mozzette prendiamo a destra in Via Donatello. Oltrepassato il caratteristico ponte pedonale in legno arriviamo in Piazza di San Piero a Sieve.

 
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In dolci saliscendi superiamo il gioiello del Trebbio con la Villa Medicea e il piccolo borgo, per arrivare al Convento di Monte Senario, dopo avere oltrepassato la Badia del Buonsollazzo, purtroppo in rovina. Immersi nel tipico paesaggio del Mugello arriviamo a Fiesole e quindi a Firenze.

Tappa nr. 5: S. Piero a Sieve - Firenze

Data: Agosto 2016

Partenza: Da Piazza Colonna di S. Piero a Sieve.

Note: Tappa molto impegnativa per la lunghezza e per i dislivelli. Oltre a questo la tappa non presenta difficoltà. Avendo a disposizione più giorni conviene dividerla.
Fonti: S. Piero a Sieve, Il Trebbio, Le Spugnole,
Sentieri: Via Degli Dei Bo-Fi, CAI 00, CAI 2, CAI 7.


Itinerario: In considerazione del fatto che vogliamo arrivare a Firenze e i km da fare sono tanti (ecco il motivo per il quale se torneremo a fare La Via Degli Dei cambieremo la suddivisione delle tappe), partiamo da S. Piero a Sieve molto presto. Usciamo dal paese con via della Fortezza in leggera salita, seguiamo poi una bella strada bianca, dalla quale sulla destra si possono ammirare le mura della Fortezza. Seguendo la segnaletica Via Degli Dei Bo-Fi in lieve discesa, arriviamo alla statale che attraversiamo a destra a q. 263 WP1 per seguire a sinistra la strada bianca che, oltrepassando un Tabernacolo del 1664, arriva in loc. il Trebbio, con il castello e la sua possente torre. Superato il borgo prendiamo a sinistra a q. 433 WP2 la carrareccia che in leggera discesa costeggia piccoli borghi a q. 366 WP3 e Tabernacoli, disegnando il bel panorama del Mugello, con la quale arriviamo alla strada statale in loc. Tagliaferro. In questo tratto di strada si trovano alcune fontane. Attraversata la statale oltrepassiamo un cancello ritrovando la strada bianca, che seguiamo per poche centinaia di metri per prendere a sinistra oltrepassando un ponte della ferrovia. Continuiamo con il CAI 00, di fronte al cancello di una abitazione seguiamo a destra e tornando nel bosco arriviamo in loc. Camporomano. Prendiamo a destra il sentiero a q. 404 WP4 in salita nel bosco per arrivare su strada asfaltata, con la quale oltrepassiamo i prati e la millenaria Badia del Buonsollazzo a q. 554 WP5 (Purtroppo in cattivo stato di manutenzione, ed è un vero peccato). Superata la Badia seguiamo a sinistra il sentiero a q. 600 WP6 che per bosco e prati arriva all'inizio del viale alberato che conduce al Sacra Eremo di Monte Senario a q. 803 WP7. Dopo una (purtroppo) veloce visita, una sosta ristoratrice nel punto di ristoro del Convento e fatta scorta di acqua, ripartiamo scendendo la ripida scesa nell'abetaia e, passando per l'antica ghiacciaia del Convento, usciamo sulla strada asfaltata che porta a Pratolino. Seguiamo la strada in discesa ed arrivati in corrispondenza di una Croce di ferro (dedicata ai Sette Santi, fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria), prendiamo a sinistra a q. 622 WP8 per prati in direzione Vetta Le Croci. Questo tratto è completamente aperto in una distesa di campi e prati meravigliosi e la vista su Fiesole e su Firenze ci dà ancora più forza per continuare, ma la meta è ancora lontana. Il sentiero continua in discesa superando Borgo Capanne per arrivare ad attraversare una strada asfaltata in loc. Alberaccio. Risaliamo brevemente con il sentiero che, attraversata una seconda strada, ci porta al passo della Catena a q. 515 WP9. Con il CAI 2 iniziamo la salita a Poggio Pratone, il sentiero a tratti pianeggiante e a tratti in ripida salita, sembra non finire mai. Raggiunta la cima a q. 699 WP10 raggiungiamo in discesa il ripetitore Telecom a q. 670 WP11. Continuando a scendere arriviamo a Montefanna e con la provinciale oltrepassiamo la frazione di Borgunto per giungere infine a Fiesole a q. 304 WP12, dove ci concediamo un bel gelato. Firenze è lì, sotto di noi, ma ci vuole ancora un po' per arrivare. Ripartiamo percorrendo Via Beato Angelico e quando questa curva a destra proseguiamo a dritto in Via Benedetto da Maiano fino a prendere a destra a q. 180 WP13 una carrareccia in leggere discesa (CAI 7 che proviene dalle Cave di Maiano) in corrispondenza di una chiesetta. Oltrepassiamo Settignano per giungere in Via Lungo L'Affrico che costeggia l'omonimo torrente, fino ad arrivare in V.le Righi che percorriamo a destra. Con Via Calatafimi arriviamo a Campo di Marte, costeggiamo lo stadio A.Franchi percorrendo Via Fanti e giungere al cavalcavia con cui superiamo i binari della Stazione di Campo di Marte. Proseguiamo per raggiungere Piazza Santa Croce ed infine Piazza della Signoria a q. 62 WP14, punto di arrivo della Via Degli Dei. Noi facciamo ancora un po' di strada per raggiungere la Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella.

9 agosto 2016

Porretta Terme - Rif. M. Cavallo



Escursione ad anello, dal paese di Porretta Terme passando dal rifugio di Monte Cavallo a q. 1269 slm. Sull'alto Appennino Bolognese.

Data: 9 Agosto 2016

Partenza: Dalla stazione di Porretta Terme, alla quale sono arrivato con la ferrovia Porrettana.

Note: Escursione ad anello, non difficile, ma per lunghezza e soprattutto per il dislivello totale è adatta ad escursionisti allenati e in buone condizioni fisiche.
Fonti: Porretta T., Madognana, Il Poggio, Castelluccio. Inoltre si può chidere alle famiglie nei borghi.
Sentieri: CAI 103, CAI 107.


Itinerario: Dalla stazione di Porretta T. seguendo il CAI 103 prendo a dritto attraversando il ponte sul Reno, arrivando in piazza della Libertà. Con Via G. Matteotti oltrepasso a sinistra il ponticello sul Rio Maggiore, per poi seguire a destra via Terme che entra in una piccola galleria sotto le case, per arrivare poco dopo ad un bivio. Seguo il CAI 103 a sinistra a q. 376 WP1 aggirando in salita una abitazione, godendo di un panorama stupendo di Porretta prima di entrare nel bosco. Giunto al bivio a q. 527 WP2 continuo a sinistra per arrivare poco dopo al caratteristico borgo di Madognana a q. 525 WP3. Percorro le strette stradine tra le case alla fine delle quali prendo lo sterrato a sinistra seguendo il CAI 103. Il sentiero torna sull'asfalto in corrispondenza di una Marginetta, seguo la strada a sinistra mentre il sole illumina la cima dell M. Piella e poco dopo giunto a q. 563 WP4 prendo a destra lo stretta sentiero in salita che torna nel bosco. Il sentiero costeggia un casotto e una Marginetta prima di tornare sull'asfalto, supero una grossa fonte lavatoio prima di arrivare al borgo Il Poggio. All'incrocio, in prossimità della chiesa seguo a destra e poco dopo a sinistra a q. 616 WP5 in via Poggio di Borgo Capanne. Lascio la stradina per aggirare a destra una abitazione a q. 625 WP6, per poi giungere a La Serra a q. 653. Scendo a sinistra per arrivare ad un trivio in corrispondenza di una Chiesa a q. 644, e con la strada che la costeggia a sinistra torno a salire, tornando poco dopo su sterrato. Arrivato ad un piccolo spiazzo dove divergono diversi sentieri, facendo attenzione seguo a dritto con il CAI 103 a q. 664 WP7, per poi seguire a sinistra a q. 680 WP8. Proseguo nel bosco in costante salita, oltrepasso una prima casa abbandonata a q. 732, una seconda con una immagine Sacra sulla parete a q. 886, per arrivare poco dopo a prendere seccamente a destra a q. 901 WP9 sempre con il CAI 103. Superato il bivio e ignorato a sinistra il CAI 103A, continuo in ripida e costante salita alla fine della quale seguo a sinistra a q.1157 un largo sentiero che segue il crinale. In breve arrivo in loc. Croce del Cigno a q. 1183, una grande Croce con panorama al sottostante paese di Granaglione. In discesa arrivo, appena fuori dal sentiero ad una bella casa in pietra datata 1787 a q. 1130, con un enorme tavolo di legno e poco dopo giungo ad un bivio a q. 1111. Seguo a destra la larga forestale da cui si godono ottimi panorami e con la quale, ignorando le laterali, dopo alcuni chilometri di facile salita arrivo al rifugio Monte Cavallo a q. 1269 WP10. Dopo una sosta riparto percorrendo la carrozzabile posta di fronte al rifugio, (a destra da dove sono arrivato). Oltrepasso a dritto tre grosse Croci ed una Marginetta in corrispondenza di un bivio e percorse poche centinaia di metri prendo a destra in discesa con il CAI 101 a q. 1287 WP11. Percorro il sentiero nel bosco, oltrepasso un piccolo guado a q. 1240 WP12, fino ad incontrare un largo sentiero che costeggia il Rio Maggiore. Ignoro il CAI 101 che continua in discesa a destra, per prendere a sinistra a q. 910 WP13, oltrepasso il Rio e in salita arrivo al bivio con il CAI 107 a q. 1129 WP14. Proseguo a destra in discesa e poco dopo arrivo ad un grande bivio a q. 1136 WP15, ignoro la forestale di destra per M. Piella e seguo a sinistra con il CAI 107 che dopo un po' rientra nel bosco per arrivare ad uno slargo dove confluisce il CAI 107A che scende dal M. Piella. Continuo a destra a q. 1113 WP16 per oltrepassare poco dopo una casa abbandonata a q. 964, arrivando alla fine dello sconnesso sentiero a Case Terzo a q. 844. Seguo a destra e subito a sinistra la strada asfaltata con il paese di Castelluccio davanti a me, al quale arrivo poco dopo avere preso a destra in corrispondenza di un grande tabernacolo a q. 817. Arrivato ad un piccolo spiazzo formato da un bivio in corrispondenza di una fontana del 1891, seguo a destra imboccando la stretta stradina per prendere subito a destra scendendo le scale in pietra a q. 812 WP17 seguendo il CAI 107. Continuo a scendere ed arrivato a q. 739 WP18 prendo a destra, giunto al piccolo Rio continuo a dritto in salita su sentierino a q. 726 WP19 ignorando il largo sentiero che continua a sinistra in pari. Tornato sull'asfalto in corrispondenza di una Marginetta continuo a dritto in discesa a q. 711, per poi seguire a sinistra a q. 628, attraversando poi il borgo di Ca' di Marsili a q. 596 con il simpatico cartello che invita a mettere una firma sul libro dentro il casottino. Giunto ad una vecchia Chiesa lascio la strada che svolta a sinistra e seguo a destra su sterrato a q. 569 WP20 il CAI 107, costeggio un'allevamento di lumache e poco dopo ritrovo l'asfalto in loc. Le Croci a q. 545. Oltrepassata la casa di origine della famiglia di Guglielmo Marconi seguo a dritto il largo sentiero su sterrato a q. 525, con il quale arrivo a guadare il Rio delle Croci, dove è presente un ponte diroccato e alcuni cartelli esplicativi. Continuando a scendere arrivo a Ca' di Janni a q. 495, oltrepasso a dritto la chiesetta color Rosa, tornando su sterrato quando la strada piega a sinistra, seguo poi a destra la carrareccia a q. 488 WP21 per poi arrivare ad una Cappella Votiva a q. 430. Attraverso il ponte sul Rio Maggiore quindi oltrepasso la loc. Caprera a q. 427, per poi seguire a sinistra a q. 419 ed arrivare infine alla fine del sentiero. Preseguo su asfalto superando la piscina, arrivando ad incrociare il percorso di andata e poco dopo arrivo al punto di partenza. Alla stazione, dove il treno mi riporterà a Pistoia.