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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

5 aprile 2022

 

ALTOPIANO di ASIAGO

Concludo in trasferta la stagione delle ciaspolate, un fine settimana con destinazione Altopiano di Asiago, o dei Sette Comuni. Nell’ampio panorama delle montagne venete, l’Altopiano di Asiago è quello che meglio si presta all’uso delle ciaspole. Le ciaspolate si sono svolte nel settore nord-occidentale dell’Altopiano, la cosiddetta “montagna alta” come la definiva Mario Rigoni Stern.

Data: 12-13 Marzo 2022

Partenza: Da Pistoia si segue la A11, quindi la A1 variante di valico, successivamente la A31, e infine la Sp 349 fino alla nostra destinazione, il Rifugio Cima Larici.

Note: I percorsi non presentano difficoltà. Peccato per la poca neve, ancora una volta è stata la conferma di una stagione avara di precipitazioni nevose. Comunque la bellezza dei luoghi attraversati inducono a vivere in armonia e rilassatezza, e ci hanno restituito, se mai ce ne fosse stato bisogno, il piacere di ritrovarci insieme sulle nostre amate montagne. 

Fonti: Non si trovano fonti lungo i percorsi. Quindi è bene partire con abbondante scorta. 

Sentieri: Sabato 12 - CAI 220, CAI 205. Domenica 13 - CAI 820. 

    

Itinerario: All’appuntamento del sabato mattina siamo in diciannove, allegri come una scolaresca in gita e pieni di aspettative di trascorrere due giorni in un ambiente unico, dove poter fare l’ultima ciaspolata della stagione. Anche se consapevoli che troveremo poca neve.

SABATO 12

Raggiungiamo i 1658 m. di Cima Larici, dove gli occhi spaziano nella bellezza a 360°, e anche se non è propriamente l’ora di pranzo, ci fiondiamo dentro al rifugio e ordiniamo di tutto, come se non ci fosse un domani. Recuperata la ragione usciamo, recuperiamo le ciaspole, le fissiamo agli zaini, sperando di poterle calzare più in là e ci incamminiamo incontro ad Antonio, il presidente del CAI di Asiago, il quale oggi ci farà da guida. Percorrendo i dolci saliscendi della Val Formica attraversiamo tratti innevati intervallati a tratti senza neve, mentre piano piano saliamo di quota. Con il gruppo sgranato arriviamo ai 2049 m. di Cima Mandriolo, da cui si gode di un bellissimo panorama sulle vette dell’Altopiano, e sulle valli circostanti, aiutati anche dalla bella giornata. Antonio, da noi incoraggiato ci fa una piccola lezione di storia, su quali erano i confini Italiani e quelli del “nemico” difesi strenuamente con furiose battaglie. Questi posti sono stati teatro di battaglie epiche e cruente, in questi luoghi si è combattuto la prima guerra mondiale. Con calma riprendiamo il cammino, cominciamo a scendere, e con un largo giro costeggiando alcune bellissime malghe, torniamo al punto di partenza. Non ci siamo messi le ciaspole, pazienza, il posto è molto bello e me lo sono goduto tutto, attimo per attimo, metro per metro. Provo ad immaginare come deve essere con la neve, che qui d’inverno è di casa, e la risposta è solo una: BELLISSIMO.

DOMENICA 13

Recuperate le auto ci siamo messi in marcia per raggiungere il rifugio Verenetta a 1654 m., dove abbiamo passato la notte. Chiamarlo rifugio è riduttivo, il Verenetta è nuovo, tutto in legno, le camere, almeno la nostra, molto spaziosa. Bello, molto bello. Per non parlare della cena e della colazione, impareggiabili. Paesaggio completamente diverso rispetto a ieri, dolci saliscendi con grandi prati adatti all’alpeggio di animali e ampie vallate con pochi alberi ieri, grandi boschi con alcune radure, solo in basso, dove ci sono malghe e quindi allevamenti di animali, oggi. In una mattinata fredda, ma che promette molto bene, partiamo con le ciaspole ai piedi, anche per “difendersi” dal ghiaccio, imboccando una forestale contraddistinta con il numero CAI 820, che seguiremo per tutto l’itinerario, che alterna tratti dentro al bosco e belle radure. Dopo questo primo tratto, il sentiero si inoltra nel bosco attraversando alcuni tratti privi di neve, e con alcuni pezzi ripidi, dove inevitabilmente il gruppo si allunga, raggiungiamo i 1890 m. del Monte Rossapoan, da cui si gode un bel panorama. Ricompattato il gruppo ripartiamo percorrendo un largo sentiero, con il quale raggiungiamo i 2020 m. del rifugio Forte Verena, situato accanto all’omonima fortezza risalente alla Prima Guerra Mondiale. E’ da qui che il 24 maggio 1915 partì il primo colpo di cannone che decretò l’entrata in guerra del Regio Esercito. Anche in questo rifugio ci facciamo riconoscere, l’appetito non ci manca, e quindi diamo un bel colpo alle provviste del locale. Ripartiamo seguendo in discesa una pista da sci, per poi inoltrarsi nel bosco, e con un piccolo fuoripista torniamo al punto di partenza. Adesso non ci rimane che mettersi in macchina per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Prima di lasciare questo paradiso, ci fermiamo ad un punto vendita di un caseificio, dove facciamo incetta di formaggi e altri prodotti caseari tipici di queste zone, dell’Altopiano di Asiago. Un posto magico.

ULTREYA

I NEVER WALK ALONE

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