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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

27 marzo 2024

 

LUCCA - ACQUEDOTTO NOTTOLINI

PAROLE D’ORO - PRATO A SILLORI - VORNO

Fra incanto e storia: esiste un posto magico intriso di storia e natura alle pendici del Monte Pisano, sul versante Lucchese

Quando l’architettura si fonda con la natura. L’escursione ci porta alla conoscenza dell’acquedotto monumentale del Nottolini, quindi alla magica valle delle Parole D’Oro. Sempre seguendo l’acquedotto saliremo i sentieri del Monte Pisano. Per poi scendere al paese di Vorno, ricco di ville e bellissimi vialetti.

Data: 21 Marzo 2024

Partenza: Dalla città di Lucca, raggiungile con l’autostrada A11, oppure, come abbiamo fatto noi, con il treno.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. Dal paese di Vorno siamo rientrati a Lucca con l’autobus di linea E 18.   

Fonti: Nella prima parte del percorso si trovano alcune fonti. Dopo, solo una oltre metà percorso.

Sentieri: Sentiero 35, CAI 128.

 

Itinerario: Siamo talmente abituati all’architettura che vediamo tutti i giorni da farle perdere qualsiasi magia. Quante volte, anche solo percorrendo l’autostrada A11 abbiamo visto le arcate dell’acquedotto del Nottolini, senza dargli l’importanza che avrebbe meritato. Imponente, bello, affascinante, ma niente più, eppure basterebbero poche ore per rimanere sbalorditi, senza fiato. Come è successo a me. L’acquedotto monumentale del Nottolini è un’opera idraulica incredibilmente bella, nei suoi 3250 metri di lunghezza ci sono 460 pilastri alti 12 m, i quali sostengono 459 archi, che hanno sulla sommità due canali che,  dal Monte Pisano portavano l’acqua alla città di Lucca. E questo è niente… oltre il tempietto di Guamo si apre una valle che si stenta a credere sia opera dell’uomo. Tanto è perfetta che sembra una cosa naturale, che la valle stessa sia nata così come la vediamo. 

Questa bella escursione comincia dal Tempietto di S. Concordio, in via del Tempietto, alle spalle della stazione ferroviaria. Riempita la borraccia alla prima fontana incontrata WP1, (se ne trovano altre) percorriamo gli oltre tre chilometri del sentiero che costeggia i pilastri dell’acquedotto. Arrivati al Tempietto di Guamo, da dove ha origine la prima arcata e dal quale si ha una visione superba dell’Acquedotto, si sale leggermente per percorrere l’inizio della valle delle Parole d’Oro. Un vasto complesso di captazione delle acque. A guidarci sono i “bottini d’ispezione”, dei pozzetti di filtraggio, grossi manufatti circolari, sotto ai quali scorre l’acqua in condotti sotterranei. Le poche case, i campi ben coltivati, il silenzio che ci circonda, ci infondono un senso di pace e di profonda serenità. Arrivati alla Parole D’Oro si rimane meravigliati dalla bellezza che ci appare davanti. L’atmosfera che ci circonda, le opere idrauliche che si fondono perfettamente con l’ambiente, i colori, sembra di essere sospesi in un limbo e di essere davanti ad un dipinto. Proprio una bellissima opera d’arte. Si riparte costeggiando il Rio, le cui cascatelle frenano la corsa dell’acqua, e inoltrandoci nel bosco arriveremo in salita poco dopo in località La Gallonzora.  Seguiamo a sinistra su asfalto, quindi al bivio su sterrato prendiamo ancora a sinistra, e con largo giro in salita arriviamo a Prato a Sillori, un bellissimo posto, con casa in pietra e vasti prati, dove ci fermiamo per il pranzo. Ripartiamo su largo sentiero in discesa, arrivando poco dopo a La Stanghetta a q. 423 WP2, un bell'edificio in pietra con tanto spazio intorno, sede di un circolo culturale. Poco dopo arriviamo ad un incrocio di più sentieri, con la possibilità di salire al Monte Zano, a cui siamo arrivati una quindicina di giorni fa, quando siamo venuti a fare una ricognizione del sentiero.  Sempre in discesa torniamo alla Gallonzora, da cui su asfalto scendiamo a Vorno. Un bellissimo paese ricco di ville e bei vialetti sui quali facciamo un bel giro del paese stesso, dopo la solita birretta e merendina fatta a “Il Rio Di Vorno”. Consigliato, anche per i Tordelli, mangiati la volta scorsa. Ultreya.

ULTREYA
I NEVER WALK ALONE

 

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4 marzo 2024

 

LIZZANELLO - LE GRAZIE - CASE GERI - LIZZANELLO

Bella escursione ad anello sulle colline appena fuori Pistoia. Paesi, borghi, persone, storie di vita e resilienza.

Data: 21 Gennaio 2024

Partenza: Dal paese di Lizzanello, raggiungibile con via di S. Felice e Piteccio, e via di Lizzanello.

Note: Il percorso non presenta particolari difficoltà. In alcuni punti del percorso i rovi renderanno difficile il passaggio, se non curati. E’ consigliata la traccia GPS.  

Fonti: Nella prima parte del percorso si trovano molte fonti. Oltre, chiedere nei paesi e borghi. 

Sentieri: Romea Strata, Cammino S. Bartolomeo, Ecomuseo Trekking.

Itinerario: Con parecchi mesi di ritardo faccio questa escursione, alla scoperta di questa parte di territorio da me conosciuta solo in parte.  Ed è come mi aspettavo, panorami, paesi, piccoli borghi, persone gentili e socievoli che si prendono cura del loro territorio, e con le quali è piacevole fare quattro chiacchiere. Però, questo itinerario presenta due pecche, di cui una molto importante. Se si possono ignorare i tratti di asfalto, meno di un terzo, (all’inizio e alla fine), non si può fare lo stesso con i tratti di sentiero invasi dai rovi. Per adesso si passa bene, ma nei prossimi mesi sarà molto difficile. Quello che mi fa essere fiducioso è il fatto che alcuni di questi tratti si trovano sul percorso della Romea Strata e del Cammino di S. Bartolomeo, per cui la speranza è che qualcuno si prenda cura della pulizia del sentiero. Anche il tratto finale del sentiero interessato dai rovi è battuto, segno che le persone ci passano, ci sono due capanni di cacciatori ed è proprio sopra il paese di Lizzanello, quindi speriamo bene.

Parto da Lizzanello, che raggiungo oltrepassando il paese di S. Felice, subito dopo seguo a sinistra le indicazioni per Le Grazie per prendere immediatamente ancora a sinistra, oltrepasso il ponticello e dopo una serie di tornanti arrivo al punto di partenza.

Prendo a sinistra in leggera salita su lastricato, a fianco della fontana WP1 a q. 291, pochi metri e giungo alla fine del paese in corrispondenza di un bel pozzo coperto e una chiesetta in rovina. A destra della quale seguo su sterrato il sentiero in discesa dove noto i segni del cammino della Romea Strata e i segni gialli del cammino di S. Bartolomeo, da me percorsi anni fa. Il primo, quando l’ho percorso io si chiamava diversamente, il secondo in parte ha cambiato percorso.  Alla fine della discesa oltrepasso il torrente su un ponticello di legno, alla cui destra a fatica noto un ponte in pietra a due arcate completamente coperto di edera e di erbacce, peccato. Oltrepasso la marginetta quindi costeggio le abitazioni in località Il Botro, alla cui fine continuo a sinistra WP2 in salita su breve tratto cementato. Tornato su sterrato e in mezzo agli ulivi WP3 costeggio una fonte recante la data del 1902 WP4 prima di arrivare sull’asfalto, che percorrerò per un bel tratto. Seguo a sinistra, oltrepasso il paese di Saturnana WP5, con la bella chiesa del 989, supero il paese di Le Grazie mentre la campana batte le undici, per poi arrivare a Piternecca Alta poco lontano. Alla piazzetta con la fontana WP6 tengo la sinistra in salita, alla cui fine dopo aver goduto dell’ottimo panorama, prendo ancora a sinistra e costeggiando le abitazioni continuo sul sentiero in discesa tornando nel bosco. Qui è possibile avere difficoltà a proseguire, se non curato, i rovi potrebbero ostruire il sentiero. Il quale pur presentando più punti sconnessi, è abbastanza individuabile, e comunque, anche se pochi, in aiuto ci sono i segni gialli del S. Bartolomeo e i cartelli della Romea Strata. In salita arrivo ad un piccolo spiazzo, dal quale parte un ampio sterrato che si ricongiunge sempre in salita alla valle del fiume Reno. Seguo a sinistra costeggiando dall’alto la ex colonia, e dopo un paio di km seguo a sinistra in discesa, sempre su larga carrareccia. Costeggio un’abitazione in località Campognana, prima di arrivare a Case Geri, dove comincia la strada asfaltata che percorrerò per un tratto oltrepassando la località di Selvapiana. In corrispondenza di una curva a destra torno su sterrato a sinistra, per percorrere il sentiero che in breve mi riporterà al punto di partenza. Purtroppo questo tratto non è curato, quindi non è escluso che i rovi impediscano il passaggio. Consiglio di percorrere questo tratto con le tracce sul gps. Dopo un primo tratto a dritto vado a destra, passo sotto a due grossi tronchi che impediscono il passaggio e proseguo a destra in una larga radura a due livelli. Scendo a quello inferiore e continuo a dritto tenendo il capanno da caccia a destra, poco dopo con molta attenzione prendo a sinistra superando alberi e rami caduti. In breve arrivo ad un altro spiazzo più piccolo con un altro capanno da caccia.  Adesso una evidente e sconnessa carrareccia mi riporta a Lizzanello, in corrispondenza della chiesetta all’estremità del paese. Escursione non impegnativa sotto l’aspetto fisico, appagante per l’aspetto paesaggistico e per il contatto con gli abitanti, i quali presidiano il territorio con amore e passione. Peccato per i tratti che presentano criticità, però confido nel fatto che sono vicino ai paesi, quindi spero siano visitati e gran parte dei sentieri sono percorsi da cammini frequentati, quindi sicuramente qualcuno ne prenderà cura. Ultreya.

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