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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

7 gennaio 2019


cammino 100 torri
Il cammino 100 torri, con i suoi 1284 km., compie il periplo della Sardegna. 
E' un itinerario di grande suggestione storica e paesaggistica che si percorre in 60 giorni a piedi, attraversando spiagge, dune, strade sterrate, foreste e stagni, senza mai allontanarsi per più di due km. dal mare.
Lungo il cammino si incontrano 100 delle 105 torri costiere dell’isola (cinque si trovano all’interno di servitù militari tra Teulada, Capo Frasca, Alghero e Quirra e sono inaccessibili ai civili) che fin dal medioevo costituivano il sistema difensivo di avvistamento e di comunicazione della costa sarda e che ora dominano il paesaggio rendendolo unico e caratteristico. 
Il tracciato alterna paesaggi incontaminati a scorci diventati veri e propri simboli della Sardegna, dando l’opportunità a chi lo percorere di conoscere una Sardegna che difficilmente si riesce a vedere, quella che la maggior parte delle persone, soprattutto i turisti, nemmeno si immaginano, quella più vera e pura.

Visualizza i post delle singole tappe:
           Arrivo a Cagliari
Tappa 1: Cagliari - Flumini di Quartu S. Elena
Tappa 2: Flumini di Quartu S. Elena – Villasimius
Tappa 3: Villasimius – Costa Rei
Tappa 4: Costa Rei – Torre Salinas
Tappa 5: Torre Salinas – Quirra (Chiesa di S. Nicola)
Tappa 6: Quirra (Chiesa di S. Nicola) – Tertenia (Camping Tesonis)
Tappa 7: Tertenia (Camping Tesonis) – Bari Sardo
Tappa 8: Bari Sardo – Arbatax
Tappa 9: Arbatax – S. Maria Navarrese
Tappa 10: S. Maria Navarrese - Golgo
Tappa 11: Golgo – Cala Gonone
Tappa 12: Cala Gonone
             Riflessioni

cammino 100 torri


Data: 22- 23 Febbraio 2018 

Arrivo a Cagliari con un volo da Pisa. L’aeroporto è servito dalla linea ferroviaria che arriva nel centro della città. Uscito dalla stazione ferroviaria nel dirigermi verso l’Hostel Marina faccio la conoscenza di Salvatore ed Enrica, ambedue di Berchidda, con cui camminerò nei prossimi giorni. Mi viene assegnata una camera con soppalco e bagno privato, sarebbe per tre ma è tutta mia. E’ l’ora di cena, per cui esco e constato che l’Hostel Marina è ai margini della movida cagliaritana, tante persone, soprattutto giovani, una miriade di locali, i quali riempiono di tavoli e di allegria le strette stradine del centro. La mattina seguente faccio la conoscenza di altri camminanti, i quali come me aspettano le dodici per partecipare alla riunione con gli organizzatori. Non ho mai visto Cagliari, quindi via alla scoperta della città, che non è proprio niente male. I partecipanti al cammino sono tutti arrivati, ai quali si aggiungono Stefano Paderi, che insieme a Nicola Melis è l’ideatore del cammino, Matteo e Mara, che saranno i nostri accompagnatori. Manca Nicola, quindi la riunione viene posticipata (ad alcune cose non darò peso, ma capirò meglio nei giorni successivi). Nicola, vera anima del cammino 100 torri, nonché nostro “capo”, tra le varie informazioni che ci fornisce ci conferma che il cammino sarà duro e che alcune cose che ci ha detto al telefono sono servite per sfoltire il gruppo e far sì che partissero solamente i più motivati. Alla sera viene organizzata la visita guidata alle torri di Cagliari, quelle che domani non vedremo. 





cammino 100 torri


Tappa nr. 1: Cagliari - Flumini di Quartu S. Elena.

Data: Sabato 24 Febbraio 2018 

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà. 
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Alle otto siamo tutti pronti, pieni di allegria e di aspettative per quella che per tutti noi sarà una grande e bella avventura. Ma... prima riceviamo la benedizione di Don Ignazio e successivamente siamo accolti dall'assessore al turismo del Comune di Cagliari e il presidente della giunta comunale in pompa magna che ci danno il benvenuto e gli auguri di rito. Alle 10:00 il cammino ha inizio, partiamo dal Comune di Cagliari allegri e schiamazzanti come una scolaresca in gita, seguiti dalla troupe del TG3 regionale. Seguiamo la linea del mare, oltrepassiamo con un cavalcavia la zona sportiva nel quartiere di S. Elia, dove in loc. Lazzaretto abbiamo fatto la gioia di un bar che ha visto 40 e più persone (si sono aggiunte molte persone che saranno con noi solo oggi) con zaino in spalla ordinare di tutto. Oltrepassiamo in sequenza la torre del Diavolo e il faro, aggiriamo una zona militare per poi percorrere la lunga pista ciclabile del Poetto, alla cui fine abbiamo “svaligiato” un venditore ambulante di frutta e verdura. Si riparte e poco dopo scendendo a destra delle scalette a q. 7 WP1 simpatico è un tratto di una trentina di metri dove percorrendo un muretto, l’acqua del mare lambisce i nostri piedi. Oltrepassiamo altre torri, un bunker, residuo della seconda guerra mondiale e procediamo alternando asfalto e spiaggia, dalla quale arriviamo a Villa Tecla, una struttura delle Suore Orsoline, pernottamento e cena 16 euro. Il tempo tutto sommato è stato buono. Il freddo che imperversa nel continente, in Sardegna non c’è, in tutto il giorno solo poche gocce di pioggia, inoltre camminare scalda.








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Tappa nr. 2: Flumini di Quartu S. Elena – Villasimius

Data: Domenica 25 Febbraio 2018 

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma per la lunghezza e per il continuo saliscendi è adatto a persone allenate.
Fonti: Si incontra una sola fonte, poco dopo la partenza, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Siamo andati a letto con un “grande” interrogativo, le suore ci daranno la colazione? Sì, le suore ci hanno fatto trovare una ricca e abbondante colazione.
Giornata lunga ed intensa, nella quale è successo di tutto. Partiamo con il sole, poi con il vento arriva il freddo, quindi la pioggerellina che poi diventa pioggia vera, per finire, al nostro arrivo con un meraviglioso cielo stellato. Abbiamo camminato (chi ce l'ha fatta) dal mattino presto alle nove di sera. Percorso molto vario e bello: spiaggia, campagna, asfalto, scogli, montagna e di nuovo spiaggia e… torri, che dall'alto sorvegliano il nostro passaggio.
Dopo aver sistemato la macchina d’appoggio, che ci segue nel periplo e che contiene varie cose, tra cui un piccolo spazio per ognuno dei partecipanti al cammino, lasciamo le suore percorrendo la spiaggia alla fine della quale, oltrepassato un bunker arriviamo al porticciolo di Capitana, dove, nonostante fossimo già “colazionati” facciamo una lunga pausa caffè. Ripartiamo percorrendo un lungo tratto d’asfalto, visitiamo una postazione militare della seconda guerra mondiale: un bunker con una lunga galleria, che era a difesa della città di Cagliari. Torniamo sul mare oltrepassando una vecchia tonnara, e sempre su asfalto arriviamo a Geremeas, dove ad un bar facciamo la sosta panino mentre il cielo si fa cupo e minaccioso. Ripartiamo con una leggera pioggerellina tornando sul mare, quindi ritroviamo l’asfalto che lasciamo per arrivare a Solanas, dove facciamo l’ennesima pausa caffè per riscaldarci e mangiare qualcosa. Sono già diverse ore che camminiamo e abbiamo fatto molti chilometri, alcuni di noi mostrano segni di stanchezza, una persona si presta ad accompagnare a destinazione chi si ferma, mentre altri gli consegnano lo zaino. Con lo sguardo stupito e la commiserazione dei presenti ripartiamo, mentre la pioggia si fa più insistente, torniamo sulla spiaggia, alla cui fine comincia il sentiero che sale sulla montagna. In cima alla quale arriviamo con il buio. Molti si lamentano… per la stanchezza, ma coraggiosamente avanziamo in fila indiana con le pile frontali accese. Nel frattempo ha smesso di piovere, lo stretto sentiero diventa una larga carrareccia, in basso vediamo le luci del nostro arrivo. Tornati sulla strada asfaltata qualcuno imprecando si ferma stremato dalla fatica, ma con un po’ di incoraggiamenti ripartiamo uniti, e con l’ultimo tratto di spiaggia arriviamo a Villa Tre Mari a Villasimius. Dodici ore di cammino! Superato un attimo di confusione per la sistemazione nelle camere, ritroviamo la tranquillità e la serenità dopo una doccia calda e una “buona” cena. In camera siamo in tre, Emilio, un ragazzino 72enne di Brescia, Franck, un belga, lo straniero del gruppo ed io, che mi offro per dormire a terra sul materassino. In quanto le camere hanno due letti singoli, e devono dormirci tre persone.  



cammino 100 torri


Tappa nr. 3: Villasimius – Costa Rei

Data: Lunedì 26 Febbraio 2018 

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà. 
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: La fatica della tappa di ieri ha lasciato molti problemi ad alcuni di noi, quindi con circospezione cerchiamo di capire cosa ci aspetta oggi. Gli accompagnatori stanno sul vago e il capo alla stessa domanda posta più volte da risposte diverse. Ma ci rinfranca il fatto che può essere solo migliore…
Tappa molto bella. Poco asfalto, boschetti di profumati eucalipti, tanta spiaggia di sabbia bianca finissima, paesaggi con scorci da sogno. Anche se l’aria è ancora freddina, è già primavera, i fiori sugli alberi stanno sbocciando e intorno a noi possiamo ammirare estese fioriture di margherite.
Partiamo attraversando il porticciolo di Villasimius, costeggiamo la torre fortezza, per poi camminare in aperta campagna. Dopo aver costeggiato lo stagno Notteri, percorriamo la spiaggia di Capo Carbonara, quindi con via del Mare arriviamo ad un complesso sportivo, dove facciamo pausa caffè. Ripartiamo con la ciclabile di via G. Matteotti, con la quale oltrepassiamo la loc. Simius, per poi percorrere una strada asfaltata alla cui fine torniamo a camminare su carrarecce in aperta e bella campagna. Torniamo su asfalto, al cui lato su uno spiazzo troviamo l’auto d’appoggio, per cui sosta caffè (con fornellino e moka) e panino! Ripartiamo attraversando un bel sentiero su sterrato, coperto di margherite, alla fine del quale torniamo sulla spiaggia a Cala Sinzias. Percorriamo in successione le belle spiagge di S. Elmo e di Villa Rey, per poi arrivare allo Scoglio di Peppino (il nome sembra che derivi da un pescatore di nome Peppino che si recava a pescare sempre su questo scoglio). Poco dopo essere ripartiti un drone ci riprende facendo un bel filmato. Un ultimo tratto di spiaggia ci separa dal campeggio Capo Ferrato, al quale arriviamo dal mare. Anche se la tappa odierna non è stata difficile e lunga, abbiamo trovato il modo di arrivare quasi a buio, per cui in fretta montiamo la super tenda dell’organizzazione che può ospitare molti di noi. Alcuni erano ripartiti in macchina, tra cui Tonino, un giovanetto 76enne di Ozieri (che ha fatto il cuoco di professione) che, aiutato da alcune volontarie, (che comanda a bacchetta!), ha preparato un’ottima cena che, visto il freddo che faceva, abbiamo consumato nello spazio comune della super tenda. Per dormire, entro nel sacco a pelo completamente vestito, compreso giacchetto e cappello.







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Tappa nr. 4: Costa Rei – Torre Salinas

Data: Martedì 27 Febbraio 2018 

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà. 
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Questa notte ha fatto molto freddo, come tutti gli altri mi sono svegliato molte volte, il vento di maestrale si è fatto sentire. Un poco ho invidiato quelli che hanno dormito in bungalow, al calduccio, con riscaldamento acceso.
Anche oggi tappa molto bella. Chilometri di spiagge bellissime, falci di sabbia finissima con paesaggi e scorci da sogno. E anche se non fa particolarmente caldo, i campi sono coperti di margherite, i mandorli e i peschi cominciano a fiorire, e poi ulivi, euphorbia, lentisco, asfodeli… pazzesco!!!
Usciamo dal campeggio dall’ingresso principale e con via C. Colombo arriviamo in paese dove facciamo pausa caffè. Con via delle Rose torniamo sulla spiaggia, e come di consueto la percorriamo con il mare sulla destra. Chilometri di spiaggia, per poi percorrere via Ichnusa in località Piscina Rei, alla cui fine torniamo sul mare. Percorriamo la battigia fino alla località Capoferrato, per poi prendere decisamente verso l’interno. Percorrendo una larga e bella sterrata “tagliamo” l’ennesimo promontorio, per poi proseguire su asfalto costeggiando una vasta zona umida, dove facciamo una pausa caffè con fornellino e moka. Ripartiamo percorrendo una larga sterrata costeggiando vasti agrumeti, con piante cariche di arance che mettono l’acquolina in bocca. Poco prima di tornare sull’asfalto e quindi al campeggio, ci accolgono i componenti della protezione civile e una delegazione dell'Avis, che amichevolmente ci scortano al campeggio Torre Salinas. Anche oggi siamo arrivati tardi a fine tappa (per il mio modo di camminare) e mentre noi montiamo le tende i signori che ci hanno accolto, con grande gioia e allegria ci stanno preparando una grigliata di carne pazzesca, dolci, vino e bibite a volontà. Non ci sono parole, GRANDISSIMI! Persone con un cuore grande. Grazie. Anche chi dice di essere vegetariana (a parole) non si tira indietro e partecipa molto attivamente alla festa. E’ tardi, quindi tutti a nanna, domani ci aspetta una tappa tosta, come ieri sera mi infilo nel sacco a pelo vestito, anche se stasera piove e siamo un poco più riparati dal vento e quindi sembra meno freddo.



cammino 100 torri


Tappa nr. 5: Torre Salinas – Quirra (Chiesa di S. Nicola)

Data: Mercoledì 28 Febbraio 2018 

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma per la lunghezza è adatto a persone allenate.
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Anche questa notte ha fatto freddo, è piovuto e purtroppo continua a pioviscolare. Ma il buonumore non manca, mentre smontiamo le tende facciamo colazione con le buonissime torte che mamme e volontari Avis ci hanno preparato. Mentre il fornellino e la moka sono in piena azione. (Peccato che a me il caffè non piaccia).
Oggi e nei prossimi giorni abbiamo una macchina d’appoggio in più, quella di Natale, volontario della protezione civile, per cui possiamo alleggerire un poco il peso dello zaino.
Con il cielo grigio che non promette niente di buono, lasciamo il campeggio e gli amici dell’Avis dirigendoci verso la bella torre dei 10 cavalli (Nicola e un suo amico erano qui qualche anno fa e si sono detti "Raggiungiamo a piedi la prossima torre"... e cammina cammina hanno “inventato” il 100 torri...) Dopo aver ascoltato dal padre di Nicola la storia della torre, ripartiamo alla volta della spiaggia, alla quale arriviamo dopo aver attraversato la peschiera di S. Giovanni. Percorriamo la spiaggia oltrepassando la foce del maggiore fiume della Sardegna, il Flumendosa, al quale una striscia di sabbia impedisce di sfociare in mare. Poco oltre arriviamo alla torre di Porto Corallo, dove troviamo altri amici della protezione civile, con un rappresentante del comune. Dopo le foto e i festeggiamenti di rito ripartiamo e raggiunto Porto Tramatzu viriamo decisamente verso l’interno. Percorriamo una larga carrareccia, inebriati dal profumo della vegetazione, poi con uno stretto sentiero l’ascesa si fa più sostenuta e quindi con una corta e ripida salita arriviamo ad una nuova torre, da cui si ha un panorama meraviglioso. In leggera discesa percorriamo una bella carrareccia, accompagnati da alcuni volontari della protezione civile, il gruppo è molto allungato, per cui si sono formati più gruppetti. Arrivo insieme ad altri alla fine della sterrata, in corrispondenza di una provinciale, che dovremmo percorrere per arrivare a fine tappa. Ma Natale (quello che presumo sia il capo della protezione civile) che conosce molto bene la zona, visto che Nicola era rimasto indietro(?) ma soprattutto perché stava facendo buio, ci fa passare su un sentiero sterrato arrivando poco dopo al paese di Quirra dove ci ricompattiamo. A questo punto considerando che dobbiamo fare ancora alcuni chilometri per arrivare a fine tappa, qualcuno approfitta delle macchine della protezione civile, (per fortuna c’erano loro, soprattutto Natale) i quali con abnegazione si sono resi utili e disponibili molte volte.  Ripartiamo seguendo un sentiero fra i campi, con il quale arriviamo alla bella chiesa di S. Nicola, dove passeremo la notte.  I volontari della protezione civile cucinano la nostra cena, alla quale, nel caos più completo, segue la nostra sistemazione per dormire con sacco a pelo e materassino sul pavimento.






cammino 100 torri


Tappa nr. 6: Quirra (Chiesa di S. Nicola) – Tertenia (Camping Tesonis)

Data: Giovedì 1 Marzo 2018   

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma per la lunghezza è adatto a persone allenate. Si attraversano terreni privati, e si costeggia la casa di un pastore, per cui è bene chiedere prima il permesso.
Fonti: Si incontrano quattro fonti, tre delle quali ravvicinate, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: La notte tutto sommato non è stata male, se non altro non c’è stato il freddo delle notti precedenti, l’unico inconveniente è stato quello di avere accanto Franck che russa da far paura! Ma al mattino siamo tutti allegri e pimpanti, ci rifocilliamo con le torte e i dolci preparati dai nostri “angeli custodi”. Sulla carta fornita dall’organizzazione oggi dovrebbe essere una tappa di 20 km, ma non sarà così, (tra il dire e il fare…). Partiamo dalla bella chiesetta percorrendo alcuni chilometri di strada provinciale, sulla quale faccio un poco di compagnia ad Enrica, che con problemi ai piedi è rimasta sola e distante dagli altri. In località S. Giorgio, come abitudine facciamo una lunga pausa caffè, e dopo poco essere ripartiti prendiamo a destra una sterrata con la quale costeggiamo la casa di un pastore. Attraversiamo campi, vigneti, percorriamo viottoli, carrarecce, una campagna meravigliosa, dove la primavera comincia a mostrarsi in tutta la propria bellezza. Anche la temperatura oggi è più mite, si è calmato il maestrale, per cui i più coraggiosi si mettono a mezze maniche. Ai lati della carrareccia tanti alberi di arance e mandarini dai quali cogliamo buonissimi frutti, nei vigneti le donne potano le viti, mentre gli uomini smuovono la terra lungo i filari. La carrareccia si lascia dietro di sé la campagna coltivata e i prati dove greggi di pecore pascolano sorvegliate dai cani, per seguire una zona boscosa con vari scollinamenti dove ampie vasche servono ad abbeverare gli animali che pascolano liberi. In discesa arriviamo al mare, che prima avevamo visto da lontano e con un’infinita strada asfaltata arriviamo infine al camping Tesonis Beach. Il campeggio (come quasi tutte le altre strutture che ci hanno ospitato, hanno aperto solo per noi, in Sardegna questa è stagione morta) è chiuso da alcuni anni, è un enorme cantiere in vista della nuova stagione turistica, per cui i disagi sono molti. Il gestore ci mette comunque a disposizione tutta la struttura, compresa la cucina. Montata la super tenda, (anche questa sera, come le altre, siamo arrivati tardi) ci facciamo una doccia calda (non tutte le sere la possiamo fare) e poi andiamo a cena, preparata da Nicola, risotto con asparagi selvatici e verdure crude. Le zone fin qui attraversate sono poco, o per niente antropizzate, per cui la natura è ancora integra. Nel gruppo ci sono molti Sardi, i quali hanno una buona conoscenza delle erbe selvatiche, commestibili o medicinali, quella che per tanti è erba, in realtà è un asparago, finocchietto o altro.
Nei giorni scorsi, ma soprattutto oggi abbiamo conosciuto un pezzo di Sardegna che difficilmente si riesce a vedere, quella che la maggior parte delle persone, soprattutto i turisti, nemmeno si immaginano.





cammino 100 torri


Tappa nr. 7: Tertenia (Camping Tesonis) – Bari Sardo

Data: Venerdì 2 Marzo 2018  

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà. 
Fonti: Si incontra una sola fonte, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Anche se il clima di ieri è stato tutto sommato piacevole, la notte è stata freddina. La giornata è fresca, ma promette bene. La tappa è divisa in due, la prima parte di montagna, la seconda sul mare, per cui che non piova è importante. Facciamo colazione con le torte che una mamma di una di noi amorevolmente ci ha portato e dopo aver caricato la macchina di supporto, partiamo seguendo un sentiero nascosto dalla vegetazione, che all’inizio sale dolcemente e poi in modo più sostenuto, alla conquista del monte Cartucceddu. Fino ad arrivare alla sua sommità, a Sa Perda Stampada, una punta rocciosa con un buco, dal quale si gode di un bel panorama, come quelli visti salendo lungo il sentiero che ci hanno lasciato senza fiato. Torniamo su una strada asfaltata che seguiamo in salita oltrepassando alcune mucche e un vitellino che sospettose ci guardano passare. Ultimi io ed Enrica, in evidente difficoltà e colpevolmente lasciata sola dagli organizzatori, a cui porto lo zaino fino alla fine della salita. Raggiunti gli altri, al grido di ajò, si riparte in discesa verso il mare che ammiriamo dall’alto, oltrepassando altre mucche. Ritroviamo la macchina d’appoggio presso un chiosco chiuso e quindi con fornellino e moka facciamo pausa caffè. Mentre Enrica prosegue in auto, noi a Sa Perda Pera andiamo sulla spiaggia, percorrendo una lunga falce di finissima sabbia per poi tornare su asfalto. Poco dopo troviamo un bar aperto dove ci fermiamo per una nuova pausa caffè. Ripartiamo guadando il fiume Pelau e percorrendo l’ennesima bellissima spiaggia alternata alla pineta, dove Serenella ha un piccolo incidente (per fortuna senza conseguenze), arriviamo al camping Ultima Spiaggia. Questa notte dormiamo tutti in bungalow, quindi doccia calda e riposo al calduccio. Per la cena stasera ci pensa Egidio. Infatti lui e sua moglie Lina ci cucinano (Grazie Egidio, Grazie Lina) le orecchiette al sugo di pecora (buonissime) ed i dolci, che non tutti hanno gustato.





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Tappa nr. 8: Bari Sardo – Arbatax

Data: Sabato 3 Marzo 2018  

Note: L’itinerario non presenta particolari difficoltà. 
Fonti: Non si incontrano fonti, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Notte tranquilla al calduccio del bungalow, ho riposato molto bene. Io sto bene, fino ad ora non ho avuto nessun problema fisico (sono altre le cose che mi urtano, già due volte Marco e Peppe mi hanno convinto a non andare via). Come di prassi sveglia alle sei, Nicola vorrebbe tutti pronti alle sette, anche se spesso è lui a fare tardi!
Anche la tappa di oggi è stata molto bella, iniziata visitando la torre di Bari Sardo, dove i dirigenti del comune ci hanno offerto la colazione. La torre ci accoglie con forti raffiche di maestrale, grossi nuvoloni neri e scrosci d’acqua. Di fronte a noi bellissimi ed insistenti arcobaleni fanno bella mostra di sé. I vecchi, ci racconta Egidio, dicono che se ci sono gli arcobaleni la mattina il pomeriggio pioverà (questa volta per fortuna si sono sbagliati!). Mentre il cielo si pulisce e esce anche un po’ di sole, percorriamo una strada asfaltata vicino al mare, oltrepassiamo il Villaggio di Cea e percorriamo la sua bella spiaggia di sabbia finissima, dove le rocce e i faraglioni di porfido rossastro, tipici di Arbatax, fanno la guardia. Il contrasto che creano con l’azzurro del mare è netto. Dopo un tratto nel verde arriviamo al Lido di Orrì dove facciamo sosta ad un chiosco (chiuso) ubicato direttamente sulla spiaggia e dove due turisti si stanno godendo il sole. Carlo (che a causa di problemi fisici derivati dalla seconda tappa ha sempre guidato l’auto d’appoggio) si concede un bagno di addio, infatti stasera ci lascerà (ci lasceranno anche altre tre persone). Oltrepassiamo la pista dell’aeroporto di Tortolì e in leggera salita arriviamo alla torre di S. Gemiliano e successivamente al camping Telis di Arbatax. Anche questa notte dormiamo in bungalow e nonostante, come la volta precedente, ognuno abbia solo due posti letto, dobbiamo dormirci in tre. Contro il parere di Nicola, il proprietario ci mette a disposizione molte brandine. Insieme a me ci sono Beppe e sua moglie Manuela che dormono di sopra nella camera grande. Ceniamo in pizzeria. Carlo ci saluta, mi dispiace che vada via, anche se guidando l’auto non lo vedo molto, è una persona che si fa gli affari propri e come me mal sopporta i soprusi di “qualcuno”, soprattutto verso i più deboli. Rimaniamo poco più di venti persone e stando insieme tutto il giorno è naturale che con qualcuno ci si senta più uniti. Cominciando a conoscere i nostri pregi e difetti finiamo per sopportaci e supportarci, divenendo piano piano amici.





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Tappa nr. 9: Arbatax – S. Maria Navarrese

Data: Domenica 4 Marzo 2018  

Note: Tappa corta e priva di difficoltà. 
Fonti: Si incontra una sola fonte, per cui è necessario partire con buona scorta d’acqua. Si incontrano alcuni bar e abitazioni a cui chiedere.
Sentieri: Il percorso non è segnato, per cui è necessario conoscere le zone attraversate o munirsi di tracce gps.


Itinerario: Tranquillizzo Peppe e Manuela dicendo che ho dormito benissimo, facciamo lo zaino e raggiungiamo gli altri, che sono al bar a fare colazione (finalmente un po’ di latte!). Su due giornali locali ci sono articoli che parlano di noi, stiamo diventando famosi!? Torniamo al campeggio per la foto di rito e con un cielo grigio che non promette niente di buono, partiamo per raggiungere la torre Saracena al centro del paese per arrivare successivamente al porto dove caratteristiche sono le rocce di porfido rosse. Per strada, mentre camminiamo mi raggiunge una persona, la quale mi dona una quantità industriale di arance, che prontamente dividiamo. Il “cuore” delle persone è grandissimo, anche se la maggior parte di loro resta a bocca aperta o ci prende per matti quando capiscono quello che facciamo! Comincia a pioviscolare, mentre costeggiamo il porto, alla cui fine camminiamo sulla spiaggia con un canale alla nostra sinistra. Successivamente ci inoltriamo in una pineta, dove troviamo una fontana e dove poco dopo facciamo una sosta. Ci rimettiamo in marcia guadando il Riu Pramaera, dove i più “furbi”, credendo che l'acqua fosse bassa cercano di passare senza togliersi le scarpe, con il risultato che si bagnano fino alle ginocchia o quasi! Oltrepassiamo Tancau sul Mare e quindi poco dopo arriviamo alla torre di S. Maria Navarrese dove, un dirigente del comune telefona ad un suo amico ristoratore, che apre il ristorante per noi. Terminato il pranzo torniamo alla torre e quindi ci spostiamo alla Casa della Pace, una costruzione della Parrocchia di S.M. Navarrese, dove passeremo la notte con sacco a pelo e materassino a terra. Per cena mi accontento di un panino. Prima di andare a letto Nicola indice un briefing (li avrebbe dovuti fare tutte le sere), ci illustra le difficoltà che incontreremo nelle tappe di domani e dopo domani, le quali aumentano con la pioggia (tappe di montagna per salire al Golgo, per poi proseguire per Cala Sisine, Cala Luna e Cala Gonone). Per cui giustamente ha deciso di annullarle, e di spostarsi direttamente a Cala Gonone. Non possiamo fare la doccia e non c’è acqua calda, non c'è nemmeno il riscaldamento ma la cosa non ci sconvolge. Siamo al chiuso, il calore di ognuno di noi riscalderà la stanza dove dormiremo. Anche se ci conosciamo da pochi giorni ci sono persone con le quali è piacevole, bello e gratificante stare insieme. La cosa bella, che a me piace molto, è il senso comunitario, il dividere e il condividere ogni aspetto della giornata, l'aiutarsi a vicenda. In fondo ci vogliamo bene come in una grande famiglia. Questo è uno dei regali che fa il cammino. “El camino es la vida”.