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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

2 maggio 2023

 ANELLO DI-VINO

Cerreto Guidi, territorio di dolci colline tra il Montalbano, l’Arno e il Padule di Fucecchio. Un borgo medievale nel cuore della Toscana, che ha legato indissolubilmente la sua storia a Cosimo e Isabella De' Medici. Giro ad anello tra gli spettacolari colli coltivati a vite e olivo.

Data: 10 Aprile 2023

Partenza: Da Cerreto Guidi.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Lungo il percorso non si trovano fonti.  

Sentieri: Romea Strata, Ret (Rete Escursionistica Toscana), via Francigena.

Itinerario: Questo anello attraversa il territorio di Cerreto Guidi, percorre crinali di un luogo cosparso di vigneti e oliveti, i quali solcano le colline punteggiate di belle fattorie, storiche ville e vaste coloniche. Un territorio molto bello, che ricalca il Chianti, il quale, a differenza di questo luogo, ha saputo imbastire un bel vestito intorno al suo territorio, oltre a tutto il bello di cui dispone.

Lascio l’auto al vicino parcheggio e parto da piazza Umberto I, davanti alla bella Villa Medicea, per poi prendere via V. Veneto, la stessa che segue la Romea Strata. Oltrepasso la trecentesca chiesa di S. Jacopo e al seguente bivio, in corrispondenza del Santuario di S. Liberata, prendo a sinistra in via G. Matteotti. Costeggio il cimitero e alla piccola rotonda seguo ancora a sinistra in via di Corliano. Oltrepassato il piccolo borgo di Corliano seguo a destra in via di Petriolo, dove trovo lo sterrato, oltrepassata la località Querciola, arrivo e aggiro la bella villa di Petriolo, una storica fattoria ristrutturata recentemente. L’unica pecca è che hanno asfaltato un bel pezzo di strada. Il panorama a 360°, come in tutto il percorso è meraviglioso. Alla fine della discesa, in corrispondenza di un casolare diroccato, prendo a sinistra seguendo l’argine di un fossato. Alla cui fine, sopraggiunto ad una chiusa, seguo ancora a sinistra in salita in mezzo a due file di cipressi, seguendo una variante della via Francigena. L’ampia vallata sulla destra mi consente di vedere il paese di Fucecchio, al quale sono arrivato anni fa con la via Nonantolana, così si chiamava allora. Al bivio prendo a destra ancora in salita, e quindi in discesa al bivio successivo. Di fronte, in lontananza il bel paese di S. Miniato, intorno vigneti e oliveti ricoprono i fianchi delle vallate, punteggiate da bellissimi casali. Alla fine della discesa il percorso gira seccamente a sinistra in salita, e alternando piccoli tratti nel bosco, ad altri che costeggiano vigneti, arrivo ad incrociare una strada asfaltata. Questo ultimo tratto è di una bellezza unica, immerso nella natura, nessun rumore tranne quello del vento, degli uccellini, e dei miei passi. Bellissimo. E’ una gioia pure quello che si staglia davanti ai miei occhi, le varie tonalità dei marroni e dei verdi, l’argento degli olivi. Manca il rosso dei papaveri, ma per quelli è ancora presto. Ordinati vigneti si alternano a campi di grano e campi a fienagione. Che meraviglia. Tante volte ho rimandato questo percorso, per fortuna ho trovato la stagione migliore. Attraverso la strada e seguo a destra su sterrato costeggiando un uliveto, quindi a sinistra in discesa, alla cui fine, superato un fosso continuo in salita arrivando al piccolo borgo di Colle Alberti. Una fattoria del 1819, con una grande cantina, che una gentile signora mi fa visitare. Uscito dalla tenuta seguo a destra in pari con la larga carrareccia di crinale, ai cui lati continuano ad alternarsi vigneti a perdita d’occhio, e il piccolo e bel borgo di San Zio, di antiche origini. Ritrovo l’asfalto, il quale indica che sono arrivato di nuovo a Cerreto Guidi alla fine del percorso. Nonché il ritorno al traffico e alla confusione. Felice della bellissima escursione, decido di visitare ancora una volta la Villa Medicea, patrimonio Unesco, scrigno di bei e importanti tesori. A Cerreto Guidi c’è anche un bellissimo presepe, tutto fatto all’uncinetto, ma apre solo su prenotazione, o per eventi che si svolgono nel corso dell’anno a Cerreto Guidi. Io in passato l’ho visitato e lo consiglio, è veramente bello. Alla prossima.

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GIRO DELLE 4 VALLATE

Val di Bure, Val di Brana, vallata dell’Ombrone e Valle del Vincio. Quattro vallate unite in un unico itinerario. Un su e giù sulle prime colline pistoiesi, fra piccoli borghi, paesi, una villa da sogno e panorami spettacolari.

Data: 12 Marzo 2023

Partenza: Da Candeglia, periferia a nord di Pistoia.

Note: Il percorso non presenta difficoltà.  

Fonti: In tutti i paesi attraversati si trova una fontana, oppure si può chiedere alle abitazioni. 

Sentieri: Una cinquantina di metri del CAI 208, un pezzo della Romea Nonantolana.

Itinerario: Sabato 11 e Domenica 12, insieme agli amici del CAI di Pistoia, dovevo essere sulle nevi delle Pale di S. Martino con le ciaspole, per la chiusura della stagione delle ciaspolate. Non sono andato sulle Dolomiti. E’ andata così. AD MAIORA

Parto da Candeglia in una calda mattinata in cui la primavera prepotentemente avanza, percorrendo via Cialdina. Dopo alcune centinaia di metri, seguo a sinistra costeggiando il retro di una colonica e in seguito attraverso un vigneto, per poi arrivare alla chiesa di S. Alessio. Oltrepasso la catena che delimita il sentiero in mezzo agli ulivi, costeggio a destra la grande abitazione, dove abita il mio amico Salvatore Magazzini, un artista, un grande pittore, quindi di nuovo su asfalto in via di Mezzomonte. Sinistra, al successivo bivio a destra e subito di nuovo a sinistra oltrepassando un cancello, un pezzo di sterrato, per poi tornare su asfalto in via di Collegigliato. Seguo a destra percorrendo i tornanti che la strada disegna, alla cui fine continuo a sinistra su sterrato arrivando a Pozzofondo, quindi costeggio la bella villa del Talini in località Villanova, e di nuovo su asfalto, con cui arrivo a Valdibrana. Percorro via delle Fontane, di fronte alla bella chiesa di S. Romano, al bivio a destra in salita, quindi percorro uno sterrato nel bosco con cui arrivo alla bellissima villa Philipson. Seguo a sinistra girando intorno ad essa, sulla parte di mezzogiorno, bellissima, imponente e domina uno stupendo panorama su Pistoia e la sua piana. Tornato sull’asfalto della Ss 64 Porrettana continuo a destra, con molta attenzione, fino ad incrociare poco sopra via S. Felice e Secciarelle. Che percorro in discesa per alcune centinaia di metri, in località Macchiavello, civico 6, continuo a sinistra su sterrato, costeggiando a sinistra una abitazione, per poi inoltrarmi nel bosco, dal quale esco in località Le Capanne. Attraversato il piccolo borgo continuo a scendere in direzione del paese di S. Felice. Al quale arrivo dopo aver sottopassato i grandi archi del ponte della ferrovia Porrettana, e oltrepassato una piccola zona industriale. In paese è presente un piccolo supermercato, un bar e altri esercizi commerciali. Alla fine del paese attraverso il ponte sull’Ombrone, continuo a dritto, e in corrispondenza del piccolo bivio seguo a sinistra, tornando su sterrato in ripida salita. Alla fine della quale prendo a destra su larga carrareccia, con la quale arrivo al piccolo borgo di Igno, completamente ristrutturato, e successivamente al paese di Piazza. A Igno incontro l’amico presidente del CAI di Pistoia e sua moglie, che più o meno hanno fatto lo stesso mio itinerario, e con i quali continuo il percorso. Attraversiamo la Sr 66, oltrepassiamo il paese di Castel di Piazza, alla fine del quale torniamo su sterrato, e tenendo la sinistra, in mezzo agli ulivi, l’ultimo pezzo su asfalto, arriviamo a Gello. Sulla sinistra orografica dell’Ombrone seguiamo il suo corso, poco oltre la cascata saliamo su una scala di ferro, quindi con via dei Barbi arriviamo a Capostrada. Costeggiando la chiesa entriamo nel parco del Villone Puccini, dove i miei compagni di cammino si fermano. Fuori dal parco continuo a sinistra, attraverso il piccolo ponte, per poi proseguire a destra su via della Quiete, con la quale arrivo alla fine del percorso in piazza Oplà. Alla prossima.

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