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Fregio Robbiano "Alloggiare i Pellegrini" - Ospedale del Ceppo di Pistoia

26 marzo 2025

 

  PISTOIA-CASTELLINA-SERRAVALLE P/SE-PISTOIA

Anello sulle prime colline Pistoiesi. Dolci saliscendi in mezzo al verde, scorci e panorami meravigliosi di paesi custodi di storia e di opere d’arte straordinarie. l’itinerario percorre una parte del cammino di S. Jacopo in Toscana.         

Data: 5 Marzo 2025

Partenza: Dal paese di Pontelungo, alle porte della città di Pistoia, lungo la Sr 435. Raggiungibile anche con il bus 63 di Autolinee Toscane.

Note: Il percorso non presenta difficoltà.  

Fonti: Lungo il percorso si trovano poche fonti, quindi è bene partire con buona scorta d’acqua. Si può riempire la borraccia al fontanello posto nel giardino dal quale partiamo.

Sentieri: Cammino S. Jacopo, CAI 231.

 

Itinerario: Insieme agli amici del gruppo Seniores del Cai di Pistoia partecipo alla bella escursione di oggi. Partiamo da Pontelungo percorrendo il Cammino di S. Jacopo in Toscana, per raggiungere il convento di Giaccherino, (risalente al XV secolo) percorrendo la Scala Santa, lungo la quale ci sono le (malmesse) stazioni della Via Crucis. Lasciato alle spalle il bel panorama di Pistoia proseguiamo per arrivare in brevi saliscendi alla Pieve di S. Michele a Groppoli, edificio romanico risalente al XII secolo, al cui interno conserva importanti opere d’arte. Poco dopo abbandoniamo il S.Jacopo (da me percorso nel 2018) che svolta a sinistra, per proseguire a dritto su larga carrareccia. Arrivati su asfalto seguiamo a sinistra in ripida salita, alla cui fine costeggiamo una colonica per poi prendere poco dopo, in corrispondenza di una sbarra, il sentiero a destra che si inoltra in salita nel bosco. Poco dopo arriviamo ai 380 m del paese di Castellina, dove facciamo una sosta davanti alla chiesa, situata nel punto più alto del paese. Con il CAI 231 attraversiamo la provinciale per proseguire a dritto con via Serrina Bassa. Con la quale in discesa dopo aver costeggiato alcuni recinti di animali, ben custoditi da un noto veterinario pistoiese, arriviamo alle medievali torri di Serravalle Pistoiese. Adesso una bella sosta mangereccia sotto un bellissimo sole WP1. Tornati di nuovo sul cammino di S. Jacopo in Toscana, visitiamo le chiese di S. Michele e S. Stefano, entrambe del XIII secolo, e arrivati alla fine del paese prendiamo a sinistra in discesa. Poco prima di arrivare alla strada provinciale seguiamo ancora a sinistra, per poi prendere a destra oltrepassando un piccolo cancello in corrispondenza di una abitazione. Tornati su asfalto continuiamo a sinistra per poi proseguire per poche decine di metri e prendere a destra in salita oltre un cancello. Dopo aver oltrepassato un campo di calcio arriviamo in fondo alla discesa e seguiamo a sinistra. Oltrepassato un ponticello a destra, costeggiamo una scuola per poi arrivare ad un fontanello WP2. Siamo in località Masotti dove si possono trovare alcuni servizi, compreso un bar. In sicurezza percorriamo un pezzetto della strada provinciale, prima della farmacia continuiamo a sinistra in via Dori. In corrispondenza di una chiesa seguiamo a destra i segni del S. Jacopo che in mezzo alle abitazioni sale alcuni gradini, per poi seguire a sinistra. Dopo una ampia curva a destra, entriamo nel bosco a sinistra in salita, al cui culmine attraversata una strada bianca continuiamo in discesa. Tornati su asfalto prendiamo a sinistra in leggera salita arrivando poco dopo alla bella fattoria di Groppoli, dove con gentilezza e cortesia ce la fanno visitare. Con il sentiero in mezzo alla verde campagna torniamo alla Pieve di S. Michele a Groppoli, tornando sul percorso di andata. Poco dopo arriviamo al convento di Giaccherino, e scesa la Scala Santa, con il bel panorama di Pistoia di fronte, in breve arriviamo al punto di partenza. Un percorso che conosco molto bene, ma che è sempre piacevole percorrere, tantissimo verde, scorci e panorami splendidi, specialmente in una bella giornata come questa. Ultreya.

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VINACCIANO

Vinacciano, piccolo gioiello medievale. Un giro ad anello sul Montalbano. Percorso molto bello e panoramico, che spazia sulla piana Pistoiese e sulla Valdinievole.

Data: 12 Gennaio 2025

Partenza: Dal paese di Bargi, che si raggiunge percorrendo la Sp Lucchese, quindi via di Bargi.

Note: Il percorso non presenta difficoltà.  

Fonti: Lungo il percorso non si trovano fonti.

Sentieri: Romea Strata, CAI 817, CAI 800, CAI 821.

Itinerario: Stamattina 48 persone si sono presentate alla prima uscita sezionale del CAI di Pistoia, vecchi e nuovi amici, con la voglia di stare insieme percorrendo i bei sentieri del Montalbano. Percorriamo la strada asfaltata con il ponte alle spalle, per poi prendere a destra sull’argine del Torrente Stella. Quindi a sinistra di nuovo su asfalto in via Tazzerina e Sardigna, superate alcune abitazioni prendiamo a destra su sterrato. Per poi seguire a sinistra in salita oltrepassando la bella chiesetta di S. Michele al Gabbiano, da cui si gode un bel panorama sulla piana pistoiese. I panorami saranno una costante per l’intero percorso. Proseguiamo ancora in salita su sterrato, con il quale entriamo nel bosco, alla cui uscita godiamo di una bella vista sul paese di Serravalle Pistoiese. Tornati su asfalto seguiamo a destra, e quindi ancora a destra in via di Vinacciano, in corrispondenza della bella villa di Montegattoli. Di qui ci sono passato con la via Nonantolana e via Francesca della Sambuca, adesso si chiama via Romea Strata. Poco dopo, raggiunto un bivio, proseguiamo a dritto ancora in salita su sterrato, per poi arrivare al convento delle Grazie, ormai ridotto ad un rudere, depredato di tutto e fagocitato dalla vegetazione. Al bivio lasciamo i segni CAI e la Romea Strata che salgono a destra, per proseguire a dritto in pari, usciti dal bosco costeggiamo dall’alto una bella abitazione e l’agriturismo I Papi. In corrispondenza del quale continuiamo a destra in salita raggiungendo un piccolo pianoro, dal quale si può ammirare il panorama della piana pistoiese da un lato e la piana della Valdinievole dall’altra. Proseguiamo a destra in salita, alla cui fine seguiamo a sinistra in pari su largo sentiero, poco dopo prendiamo seccamente a destra in salita su asfalto, che lasciamo in corrispondenza di un cancello. Proseguiamo su sterrato, al seguente bivio andiamo a destra ritrovando i segni CAI, ignorando le laterali proseguiamo sul largo sentiero di crinale, da cui si ha una bella vista sul colle di Monsummano Alto, raggiunte 2 costruzioni adebite a rimessa ci fermiamo per un veloce spuntino. Lasciamo la carrareccia per proseguire a destra su sentiero nel bosco, con il quale con attenzione arriviamo ad incrociare il sentiero di stamattina, poco sopra il paese di Vinacciano, a cui arriviamo poco dopo. Tornati all’inizio del paese proseguiamo a destra in discesa costeggiando i grossi Cipressi, raggiunta una abitazione si segue a sinistra per poi raggiungere una piccola borgata. Ancora in discesa in mezzo agli olivi fino a raggiungere alcune abitazioni e un maneggio in via della Cava. Quindi seguendo a sinistra e subito a destra torniamo sull’argine del Torrente Stella arrivando poco dopo a ritrovare la strada asfaltata di stamattina, con la quale seguendo a destra chiudiamo l’anello. Fine del bel percorso in una bella giornata, a parte il vento freddo. Ultreya.

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CIME DI ROMECCHIO

Sono stati due giorni immersi nella natura del Parco Regionale del Frignano fra alte abetaie, faggete, torrenti, cascate e crinali.  Che ci hanno fatto ammirare verso nord l’Appennino Modenese, e a sud-ovest la Garfagnana e le Alpi Apuane. Siamo partiti dal paese di S. Anna Pelago in località Cà Sega, raggiunto il crinale abbiamo seguito il sentiero 00, con il quale abbiamo raggiunto il paese di S.Pellegrino in Alpe a 1525 m slm, e successivamente il rifugio Burigone, dove abbiamo passato la notte. Dopo una buona colazione abbiamo ripreso il nostro cammino percorrendo sentieri e strade forestali con le quali abbiamo raggiunto di nuovo il sentiero 00. Il quale si sviluppa per la maggior parte con un susseguirsi di montagne dal largo crinale prativo. Fanno eccezione solo alcuni tratti nei quali il crinale si restringe facendosi aereo e scosceso. E’ il caso delle Cime di Romecchio, montagne minori, più basse e meno note dei vicini Giovo e Rondinaio, ma comunque molto suggestive. Questo giro ad anello, non difficile e non impegnativo (purchè allenati) è molto bello, esso percorre il tratto di crinale che separa la provincia di Lucca da quella di Modena.

Visualizza le singole escursioni:

Giorno 1: S.Anna Pelago – Rif. Burigone

Giorno 2: Rif.Burigone – S. Anna Pelago

 

RIF. BURIGONE – S. ANNA PELAGO

Bellissimo percorso lungo lo spartiacque Appenninico Tosco-Emiliano, il quale per la maggior parte si sviluppa come un susseguirsi di montagne dal largo crinale prativo. Solo alcuni tratti nei quali il crinale presenta ripidi scoscendimenti, oppure si restringe facendosi aereo e roccioso. E’ il caso delle Cime di Romecchio, montagne “minori” rispetto ai vicini Rondinaio e Giovo, ma altrettanto suggestive nel loro aspetto alpestre.

Data: 29 Settembre 2024

Partenza: Dal rifugio Burigone. Che in breve si raggiunge dal paese di S. Pellegrino in Alpe.

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Sul percorso si trovano solo due fonti, la prima al rifugio alla partenza, l’altra quasi alla fine del percorso.   

Sentieri: Palle gialle, CAI 00, CAI 549, SDC. 

Itinerario: Dopo un buon sonno e una buona colazione WP1 riprendiamo il nostro cammino percorrendo la larga carrareccia seguendo i segni a palle gialle. Quindi per strada forestale riconquistiamo il crinale e il sentiero 00, che qui coincide anche con l’Alta Via dei Parchi, nei pressi del monte Spicchio. Siamo sul crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che divide il Frignano dalla Garfagnana. Bello il susseguirsi di montagne che si rincorrono intorno a noi. A destra la catena delle Alpi Apuane, sulla sinistra più vallate pressochè incontaminate, i cui limiti sono S. Anna Pelago da un lato e la Val di Luce dall’altro. Seguendo il lungo tratto del sentiero di crinale, caratterizzato da ampie praterie, con continui saliscendi oltrepassiamo il monte Albano a q. 1693, il monte Saltello, il passo del Saltello a q. 1599, il monte Romecchio a q 1702, il passo della Basserella a q. 1628 e il colle delle Vacche a q. 1710. Per giungere infine alla meta della nostra due giorni, le gemelle Cime di Romecchio le quali con i 1786 metri di altezza è anche la quota più alta di tutto il nostro giro. Con estrema attenzione abbiamo percorso l’aereo e roccioso tratto di sentiero che ci separa dal Passo del Terzino a q.1680. Lasciamo il CAI 00 per seguire a sinistra in discesa il CAI 549, con il quale arriviamo alla zona naturalistica dei laghi della Porticciola. Giusto riposo e meritato spuntino, per poi proseguire ancora con il CAI 549 in lunga discesa, oltrepassando la fonte di Montalto a q. 1130 WP2. Poco dopo seguiamo a sinistra il sentiero delle cascate (SDC) che dall’alto oltrepassa la bella cascata Cascadora, per poi arrivare alla fine del percorso, a S. Anna Pelago. Ultreya.

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S. ANNA PELAGO – RIF. BURIGONE

Percorso molto bello, lungo il nostro cammino si attraversano abetaie, faggete e zone umide. Raggiunto poi il sentiero CAI 00, si può salire sul monte Spicchio, da cui si può godere di una splendida vista a 360 gradi. Giunti al paese di S. Pellegrino in Alpe, il centro abitato più alto dell’Appennino, dal quale percorrendo una facile strada bianca arriviamo al bel rifugio Burigone.

Data: 28 Settembre 2024

Partenza: Da S. Anna Pelago. Che si raggiunge percorrendo la Sr 66, quindi la Ss dell’Abetone e del Brennero. All’inizio del paese di Pievepelago si prende a sinistra la Sp del Passo delle Radici, superato il paese di S. Anna Pelago si prosegue con via Poggiolo.. 

Note: Il percorso non presenta difficoltà. 

Fonti: Sul percorso non si trovano fonti. Quindi è bene partire con provvista d’acqua. 

Sentieri: CAI 557, CAI 00, CAI 50.

   

Itinerario: Partiamo per questa due giorni da S.Anna Pelago, in località Cà Sega a 1225 m slm, seguendo il CAI 557 a fianco del monumento. Dopo aver attraversato una bella abetaia, proseguiamo in ripida salita seguendo le indicazioni di monte Spicchio. Arrivati a q. 1520 attraversiamo le radure del Lagaccione, per arrivare poco dopo sul crinale intercettando il sentiero 00, nei pressi del monte Spicchio, a cui arriviamo seguendo a sinistra poco dopo, a q 1657. Ripercorriamo il breve tratto fatto in precedenza, per poi proseguire sul CAI 00 di crinale in brevi saliscendi, fra pascoli e boschi raggiungiamo l’Alpe di S. Pellegrino a q. 1645. (Questa zona è famosa anche per la leggenda del Giro del Diavolo) Con il sentiero CAI 50 in leggera e comoda discesa in breve si raggiunge il paese di S. Pellegrino inAlpe a q. 1525. E’ il borgo abitato più alto dell’Appennino Tosco-Emiliano. Una breve visita del paese ci porta al Santuario, il quale presenta una particolarità, ad oggi è virtualmente diviso in due longitudinalmente. Un lato è situato nel comune di Frassinoro, in provincia di Modena, l’altro nel comune di Castiglione Garfagnana in provincia di Lucca. Persino la Teca che contiene i resti di S. Pellegrino e S. Bianco è una proprietà condivisa, la testa è in Emilia e i piedi sono in Toscana. Adesso manca poco, in circa tre chilometri, una comoda carrareccia ci conduce alla meta della prima giornata di cammino, il rifugio Burigone a q. 1420, dove passeremo la notte. Ultreya.

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S. QUIRICO D’ORCIA - GALLINA

Come pellegrini sulla via di Sigerico. Oggi percorreremo una tra le più belle tappe della via Francigena. Da S. Quirico D’Orcia inizia un percorso che ci permette di godere a pieno del fascino e della solitaria bellezza della Val D’Orcia. Uscendo dal paese ci immergeremo nel selvaggio paesaggio collinare, accompagnati a vista dalle fortificazioni di Castiglione D’Orcia e Radicofani. 

Data: 22 Settembre 2024

Partenza: Dal paese di S. Quirico D’Orcia.

Note: Il percorso non presenta difficoltà.  

Fonti: In ogni paese si trova una o più fonti.

Sentieri: Segnavia bianchi e rossi della Francigena.

 

Itinerario: Siamo in molti a salire sul bus, con il quale raggiungeremo il paese di S. Quirico D’Orcia, punto di partenza della 36^ tappa della via Francigena. Dopo aver visto spuntare l’alba in viaggio, il bus ci lascia al parcheggio sotto al paese, al quale arriviamo in pochi minuti. Attraversiamo il corso principale completamente deserto, al termine del quale il percorso si snoda in aperta campagna. Il primo insediamento che troviamo e Vignoni Alto, un piccolo gioiello architettonico, ed una bellissima terrazza sulla Val D’Orcia. Il percorso continua in discesa, ed in breve arriviamo a Bagno Vignoni, con la sua vasca cinquecentesca. La chiusura del ponte di legno con il quale si attraversa il fiume Orcia, ci obbliga a fare un largo giro su asfalto, attraversiamo il ponte per poi prendere a destra e continuare su sterrato in località Osteria. Poco dopo abbandoniamo la Francigena per fare una deviazione, la quale, varcando la duecentesca Porta Senese ci porterà a Rocca D’Orcia con l’imponente Rocca del Tentennano e Castiglione D’Orcia, dove facciamo sosta. Ripartiamo, consapevoli che i paesi attraversati meriterebbero più tempo, percorrendo una strada bianca in discesa, con la quale torniamo sulla Francigena. Avendo alla nostra destra Radicofani, posta alla sommità di una collina.  Da qui in poi troveremo solo campagna, attraverseremo le belle e dolci colline della Val D’Orcia, un paesaggio fotografato e decantato in tutto il mondo, dichiarato nel 2004 dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Proseguendo per la comoda strada bianca costeggiamo il podere S. Giuseppe, dove possiamo fare una sosta, quindi dritti verso Gallina, nostra meta finale, a cui arriviamo poco dopo. Ultreya

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      MONTE ALTISSIMO

Il Monte Altissimo è una montagna appartenente alla catena delle Alpi Apuane e fa parte del Parco Regionale omonimo La maestosità resa dalla sua enorme massa e la vicinanza al mare lo rendono ben individuabile da tutto il litorale tirrenico. La sua vetta offre un panorama straordinario a 360 gradi.  

Data: 15 Settembre 202

Partenza: Dal bar ristorante “Le Gobbie”, situato sotto il Passo del Vestito. Da Castelnuovo Garfagnana con la Sp 13 si raggiunge il paese di Arni e quindi la località Le Gobbie.  

Note: Il percorso è adatto a escursionisti esperti.   

Fonti: Non si trovano fonti lungo il percorso. 

Sentieri: CAI 33, CAI 41, CAI 143.

Itinerario: Era molto tempo che “mancavo” dalle Apuane, ci torno con questa bella escursione organizzata dal CAI di Pistoia, su uno dei balconi più belli delle Apuane. Un itinerario ad anello, non lungo, ma molto appagante. Anche per l’ottima compagnia.

Parcheggiata l’auto in località Le Gobbie, imbocchiamo il CAI 33, il quale inoltrandosi nel bosco sale gradatamente fino a raggiungere i 1327 m del passo del Frate. Primo bel balcone sul litorale. Proseguiamo con attenzione su uno stretto sentiero, a tratti esposto, che taglia il costone della montagna fino a raggiungere il passo degli Uncini a q. 1380. Con ancora più attenzione continuiamo a salire lungo la frastagliata cresta sommitale, a tratti anche ripidamente, fino a raggiungere l’anticima e successivamente i 1589 m della vetta del monte Altissimo. Il panorama a 360 gradi che si gode sulle Apuane e sul litorale è impareggiabile. Bellissimo. Purtroppo il monte è profondamente segnato da numerose cave che si aprono sui suoi fianchi, ed arrivano anche a grande altezza, la maggior parte ormai abbandonate. Ripartiamo seguendo il CAI 143, il cui primo tratto scende ripidamente su sfasciumi, dove due Pernici, per niente impaurite si fanno ammirare e fotografare. Continuiamo a scendere avendo a sinistra una brutta cava, il monte Fiocca e il monte Sumbra, ed a destra la bella e strapiombante parete sud. Lungo il percorso incontriamo diverse postazioni difensive dei partigiani, legate alla Linea Gotica, e anche un vecchio tubo di ferro che portava l’acqua alle cave. Il sentiero scende con facili gradini in pietra con brevi saliscendi, fino ad arrivare al passo del Vaso Tondo a q. 1390. Raggiunta la brutta cava, continuiamo a scendere con la marmifera fino ad incrociare sulla destra il sentiero di salita, con il quale torniamo al punto di partenza. Ultreya.

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